A Torino lo storico hub culturale sPAZIO211 chiude per danni e aggressioni
Il trentennale punto di aggregazione giovanile, mecca della musica underground, denuncia il vuoto amministrativo e lamenta "una sconfitta tanto per noi quanto per la Cultura e per la Città stessa che sta perdendo un presidio territoriale"
“Dopo l’ennesima effrazione ai danni della struttura di Via Cigna 211, l’Associazione Spazi Musicali ETS non ha più intenzione di sacrificarsi per rimediare agli ingenti danni materiali e morali subiti“. È con questo triste messaggio che chiude lo storico sPAZIO211, celebre luogo di accoglienza per amanti della musica underground ospitato in un’area periferica di Torino strappata alla destinazione industriale. Nato nel 2005 come sala prove per i musicisti del quartiere Barriera di Milano, il ritrovo adiacente a Parco Sempione si è evoluto negli anni diventando un vero e proprio punto di aggregazione giovanile e una mecca per gli amanti della musica indipendente e degli eventi dal vivo, ospitando artisti di livello internazionale e creato festival come il TODays, il No Fest, e Radio Blackout.
Danni, minacce e aggressioni: chiude l’Associazione Spazi Musicali ETS
“A malincuore, prendiamo atto del fatto che, nonostante le innumerevoli segnalazioni inviate negli anni alle Amministrazioni ed alle Autorità competenti, le questioni in oggetto non solo non siano state risolte, bensì siano esponenzialmente peggiorate, specialmente nell’ultimo periodo. La situazione è diventata umanamente ed economicamente insostenibile oltre che pericolosa per gli associati e per il pubblico“, continua l’annuncio dell’associazione, che aveva sempre fatto del “dare spazio a chi non ne ha” la propria filosofia. “Non siamo più disposti a subire furti con scasso, minacce e aggressioni fisiche a qualsiasi ora del giorno e della notte. Non siamo più disposti a vivere in costante stato di allerta a causa delle gravissime problematiche di ordine pubblico che ormai da troppi anni affliggono l’area in cui operiamo“.
E quindi la deprimente notizia. “Per la prima volta dopo oltre trent’anni di attività, siamo dunque costretti a chiudere fino a quando le Istituzioni non decideranno di intervenire con determinazione e risolutezza. Nei prossimi giorni comunicheremo attraverso tutti i canali a nostra disposizione le attività annullate e/o rimandate a data da destinarsi. Ci dispiace dirlo ma questa è una sconfitta tanto per noi quanto per la Cultura e per la Città stessa che sta perdendo un presidio territoriale, guardando ad una ‘Primavera’ ancora lontana e non preoccupandosi dell’Inverno in arrivo“.
Giulia Giaume
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati