Esce la prima pubblicazione focus su moda e fashion di Artribune. La copertina è con IED e Valentino
Prima copertina in collaborazione fra Artribune e gli studenti di IED Moda. Insieme a un progetto speciale della maison Valentino. Qui ci parlano del lavoro tre mentori dell’istituto milanese
Sulla prima cover del focus Moda – Fashion e Fragranze è stato ospitato un progetto internazionale della Maison Valentino in collaborazione con 1 Granary, piattaforma editoriale di formazione e incubatore, con sede a Londra, che punta alla moda d’archivio come strumento di ispirazione per la creatività futura: Valentino Vintage, iniziativa di circolarità per generare e ri-generare una nuova creatività, risvegliando la bellezza senza tempo e costruendo una comunità creativa di appassionati di moda sempre più consapevole. Il progetto ha coinvolto sette vintage store in altrettante città in tutto il mondo attraverso takeover dedicati, invitando la comunità globale a portare i propri capi Valentino nelle boutique vintage e a scambiarli con l’opzione di acquistare un nuovo abito offrendo ai clienti la possibilità di riscoprire il fascino delle creazioni del passato e vivere una modalità di shopping responsabile.
Il progetto Valentino Vintage
In un’ottica di giving back, mirata sul territorio ma con respiro globale, Valentino ha donato cinque abiti Valentino Vintage alle sette scuole di moda e arte presenti nelle location internazionali coinvolte, tra cui, per l’Italia, IED Milano, assieme anche al partner creativo 1 Granary. L’obiettivo è stato quello di trasmettere in modo innovativo la craftsmanship e il know-how della Maison, scoprendo i codici iconici della maestria artigianale di Valentino e il suo universo estetico. Cinque abiti Valentino Vintage, realizzati sotto la direzione creativa di Pierpaolo Piccioli, IED Roma Alumnus, sono parte di una speciale donazione ai talenti dell’Istituto Europeo di Design, unico partner accademico italiano del progetto, che li hanno reinterpretati visivamente con lo stesso intento di avvicinare le nuove generazioni all’universo estetico e alla maestria artigianale del marchio; e di esplorare il potenziale dei pezzi d’archivio come strumento sostenibile ed etico. Così un gruppo di 60 studenti dei corsi di Fashion Design, Fashion Styling & Communication e Fashion Marketing di IED Milano, ha lavorato insieme per ripensare e realizzare la propria visione dei cinque capi attraverso l’abilità artigianale, il mezzo fotografico, l’approccio al video e le tecniche illustrative. Ne parlano ad Artribune i tre mentori IED Milano che hanno guidato gli studenti nel progetto: Olivia Spinelli, Coordinamento e Direzione Creativa IED Moda Milano, Mirko de Propis, Docente Valentino Vintage Project – Shooting e Gianni Cinti, Docente Valentino Vintage Project – Illustrazione.
Intervista ai tre mentori di IED Milano
OLIVIA SPINELLI
Coordinamento e Direzione Creativa IED Moda Milano
Qual è stato lo sviluppo del progetto Valentino Vintage x IED?
Sono stati creati gruppi di lavoro che hanno messo in atto, con tecniche diverse, la loro visione dei capi ricevuti dalla Maison Valentino. Un team, con fashion designer provenienti da primo, secondo e terzo anno, ha utilizzato l’illustrazione come strumento per raccontare il brand tra passato e futuro, servendosi di materiali che non provengono necessariamente da un ambito tessile. Un secondo team, invece, si è adoperato a creare pezzi unici ispirati a quelli originali. Il gruppo di Styling & Communication ha raccontato, attraverso il linguaggio video e fotografico, i progetti dei colleghi del corso di Fashion Design, che sono stati esposti in una mostra e evento organizzata da loro stessi.
Perché avete scelto queste attività?
Ci piaceva l’idea che potessero avvicinarsi al brand e ai capi donati con assoluto rispetto per la loro storia, ma con la possibilità di vederlo da un’altra angolazione.
E qual è stata la risposta degli studenti?
Trattandosi di un progetto svolto in totale autonomia, gli studenti hanno capito come lavorare in situazioni di stress ma anche la forza di una squadra creativa. Ovviamente abbiamo fornito un supporto ove necessario.
Cosa significa per voi essere partner di Valentino Vintage in Italia?
È una grande responsabilità e un’enorme scommessa. Lavorare con Valentino, e il suo heritage, significa applicare cura, passione e visione ad ogni singolo passaggio.
Qual è, invece, il rapporto degli studenti con il brand?
Gli studenti e le studentesse nutrono enorme rispetto per un brand come Valentino, e si sono sentiti onorati di far parte della scuola che è stata scelta a livello nazionale per svolgere questa operazione.
MIRKO DE PROPIS
Fashion Stylist & Communication
Coordinatore Valentino Vintage Project – Shooting e Evento
Quale è stato il brief del progetto?
Il brief del progetto è stato creato ad hoc dal coordinamento di IED Moda Milano per fornire la possibilità a tutti gli studenti di esprimersi dal punto di vista creativo e tecnico. Abbiamo richiesto di creare un micromondo intorno ad ogni look, focalizzandosi sull’art direction e sullo styling. Sfidante è stata l’idea di creare uno storytelling per ogni capo, ancora più ambizioso l’obiettivo di realizzare una macro storia frutto della fusione della brand identity di Valentino con la metodologia progettuale degli studenti IED. Ci siamo riusciti e ne siamo entusiasti.
Come è andato il processo creativo?
A seguito di un brainstorming, sono state estrapolate tre proposte attentamente discusse in una tavola rotonda composta da docenti, coordinamento, fotografo e stylist /art director. In fase di condivisione delle informazioni, è stato proposto di trarre beneficio da tutti gli elementi salienti delle suddette per la realizzazione di un progetto finale che racchiudesse tutti gli spunti di riflessione.
E come hanno lavorato gli studenti in team o singolarmente?
Gli studenti hanno avuto la facoltà di scegliere. Se inizialmente ed istintivamente erano propensi a lavorare singolarmente al progetto, dopo una fase di confronto e brainstorming hanno oculatamente optato per lavorare in gruppo e supportarsi a vicenda durante tutta la produzione, nonostante la possibilità di intercorrere in divergenze.
Invece qual è stato il rapporto degli studenti con i capi di Valentino?
In un primo momento gli studenti erano impauriti ed emozionati nel maneggiare capi di un brand così rilevante. Con il tempo hanno preso confidenza e sicurezza, e il timore ha lasciato spazio alla consapevolezza e alla necessità di sperimentazione. Così i capi sono diventati il loro più grande mezzo per potersi esprimere.
Cosa hanno imparato in questo progetto?
Tramite questo progetto gli studenti hanno sperimentato due elementi fondamentali per il loro futuro nel mondo del lavoro: coordinarsi e cooperare all’interno di un team e saper rispettare le linee guida di un possibile cliente come appunto la brand identity di Valentino.
GIANNI CINTI
Designer & creative consultant
Coordinatore Valentino Vintage Project – Illustrazione
Quale brief è stato dato agli studenti?
Gli studenti sono stati chiamati a una rilettura visiva dei capi forniti di Valentino. Hanno poi, in autonomia, deciso quali tecniche pittoriche utilizzare e quale linguaggio adottare per realizzare le illustrazioni.
Cosa vi aspettavate?
Nella nostra scuola ogni anno si affermano talenti straordinari rispetto all’illustrazione: le nostre aspettative erano alte e devo dire che non sono state deluse, anzi. Noi li stimoliamo a crearsi un proprio modo di esprimersi e ad impadronirsi di tecniche che possano valorizzare al meglio la loro visione: con grande entusiasmo ci hanno regalato ognuno un piccolo mondo immaginifico.
Quali elementi sono essenziali prima d’iniziare a realizzare un’illustrazione?
Io invito sempre a prendere coscienza dei propri punti di forza rispetto alla rappresentazione di qualcosa, quindi a fare un lavoro sulle proprie inclinazioni e capacità. Poi sicuramente la cosa più importante per disegnare è osservare. In questo caso osservare gli abiti, capirli, immaginarli, decontestualizzarli, interpretarli. Azioni più “filosofiche” che pratiche, ma passaggi fondamentali da fare prima di prendere in mano la matita.
Perché oggi sono tanto importanti le illustrazioni nell’ industria della moda?
L’illustrazione è un modo di leggere le cose. Ci aiuta ad avere altri occhi ed è qualcosa di vicino alla poesia, al cinema, alla fotografia. È un filtro, un punto di vista. Da sempre i fashion designer di moda hanno lavorato con l’illustrazione: Gruau, Lopez e Viramontes, solo per fare qualche nome, hanno contribuito in modo significativo al lavoro degli stilisti e alla diffusione delle loro idee.
Invece che ruolo ha l’illustrazione digitale oggi?
Io credo che illustrazione tradizionale e digitale non siano entità separate. Il digitale riesce a potenziare quello che può essere fatto solo a mano ed è diventato uno strumento molto valido e ormai imprescindibile. Assistiamo, però, a un grande ritorno dell’illustrazione nella moda proprio perché riesce a fornire spunti diversi e alternativi a quelli della fotografia o del video. L’illustrazione ha il grande potere di essere un veicolo del messaggio molto potente: anche un solo segno di matita può a volte contenere un mondo.
Fragile Surface – IED x Artribune
Il progetto Fragile Surface si propone di raccontare i temi centrali della contemporaneità attraverso immagini e contenuti multimediali realizzati da studenti e Alumni dello IED. Le loro immagini sono capaci di avviare un percorso in cui il lettore possa approfondire gli aspetti artistici, tecnici e relazionali alla base di ogni scatto scelto per la copertina, simbolo della soglia da attraversare (con un QR code) per immergersi nella profondità e nella poliedricità di questi. La cover del primo Speciale Moda e Profumeria artistica fa parte dell’ambito disciplinare dedicato alla fotografia, e gli studenti coinvolti sono A. Stampatori, V. Trionfo e G. Leggio, guidati dal docente Mirko De Propris e la fotografia di Elisa Bontempo.
Alessia Caliendo
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