Il taccuino di una surrealista. La biografia originale di Dora Maar
In cerca di Dora Maar sembra quasi un romanzo tanto è insolito l’evento da cui parte l’autrice, Brigitte Benkemoun: un’agendina comprata su ebay. Da quel taccuino parte un’indagine e tante scoperte che racconteranno la vita di un’artista poco conosciuta come tale, più famosa, ingiustamente, per essere stata un’amante di Pablo Picasso
In cerca di Dora Maar della scrittrice e giornalista francoalgerina, Brigitte Benkemoun è un libro delizioso, pubblicato per i tipi di Skira. Una persona cara all’autrice T.D., perde un’agendina di Hérmes e cerca di ricomprarla identica, ma non è più in commercio così su ebay, Brigitte gliene procura una usata con le stesse caratteristiche. “Stessa marca, stesso formato, una pelle altrettanto liscia, ma più̀ rossa, più̀ morbida, più̀ lucida”. L’agenda del 1952 contiene una rubrica di numeri, ma non sono numeri qualunque, sono strettamente legati al mondo del Surrealismo.
L’agenda telefonica di Dora Maar
A chi apparteneva questo straordinario oggetto? A quel punto comincia, partendo dal timbro postale, una caccia all’uomo o alla donna. “Ho scovato un elenco telefonico del 1952 in una libreria di seconda mano. Peserà̀ cinque chili, è rilegato in tela arancione e ha una pubblicità̀ incisa sulla copertina. Voglio usarlo per controllare, confrontare i nomi e gli indirizzi della rubrica”. Scava, scava scopre che la rubrichina è appartenuta a Dora Maar, paziente di Lacan e surrealista lei stessa. Su Wikipedia trova questa prima notizia su di lei: “Fu l’amante e la musa di Pablo Picasso, ruolo che ha messo in ombra l’insieme della sua opera”. “Crudeltà̀ dei posteri, che ricordano solo l’amante e seppelliscono l’artista sotto l’ombra del gigante”. Soprattutto se la faccenda riguarda le donne che sono ancora, mogli, amanti, figlie di qualche uomo importante. Dora ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione di Guernica, ha fotografato i diversi punti di vista mentre Pablo ci lavorava e ha influenzato in tal senso la costruzione dell’opera, ma lui se ne dimenticò subito. Benkemoun trova Marcel Fleiss il cui nome non è nella rubrica di Dora. “Nel 1951 ha solo 17 anni. Figlio di un pellicciaio parigino, vive a New York dove frequenta i locali jazz e fotografa i più̀ grandi musicisti del dopoguerra. Come per Dora, è la fotografia a portarlo alla pittura. Su consiglio del suo amico Man Ray, Fleiss apre la sua prima galleria nel 1969 e diventa in pochi anni uno dei migliori mercanti d’arte francesi, specializzato nel Surrealismo”.
Dora Maar e Marcel Fleiss
Lui ha conosciuto Dora, da vecchia. Una donna segnata dagli avvenimenti che tiene in bella evidenza nella sua libreria Mein Kampf di Hitler, in aperto contrasto con la sua storia. Parte così la volontà di dedicare a Dora questo affascinante viaggio nella sua vita guidata dalla sua rubrica telefonica. Ciascun nome presente su quelle pagine dà il titolo a un capitolo. Aragon, Breton, Brassaï, Braque, Balthus, Éluard, Leonor Fini, Giacometti, Lacan, Leiris, Ponge, Poulenc, Signac, Staël, Sarraute, Tzara.
Un libro originale, interessante attraverso il quale è possibile ricostruire una storia nella storia dell’intimità di un’artista che forse sarebbe giusto riscoprire in tutta la sua grandezza.
Angela Madesani
Brigitte Benkemoun, In cerca di Dora Maar
Skira, Milano 2023 pag. 202, € 22,00
ISBN 9788857248684
https://www.skira.net/
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