Laura Berger / Azadeh Elmizadeh – Madame Madame

Informazioni Evento

Luogo
TUBE CULTURE HALL
Piazza XXV Aprile , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
13/09/2023
Artisti
Laura Berger, Azadeh Elmizadeh
Curatori
Domenico de Chirico
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Duo show di Laura Berger e Azadeh Elmizadeh.

Comunicato stampa

Dal testo critico di Domenico De Chirico:

Tra corpi definiti, assommati e messi a nudo e nembosi agglomerati di immagini sulfuree, prendendo grandemente ispirazione da "Il secondo sesso", saggio della scrittrice e filosofa francese Simone de Beauvoir, pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1949, questa mostra bi-personale intitolata "Madame, Madame" si prefigge l'obiettivo di contribuire ulteriormente a districare quell'aggrovigliata matassa che ancora oggi ammorba l'umanità e che più propriamente riguarda la condizione subordinata della donna in tutte le sue fasi di vita, dall'infanzia al battesimo sessuale, dalla maturità alla terza età, senza esclusione di colpi. Appellandosi graniticamente a quell'assioma secondo cui in un mondo in cui i due sessi fossero uguali, entrambi sarebbero più liberi, la stessa de Beauvoir sostiene che è fondamentale che la donna venga necessariamente integrata appieno nella società con gli stessi diritti e doveri dell'uomo, inclusi i riconoscimenti civili, politici e giuridici e che le debbano essere conseguentemente e imprescindibilmente riconosciute tutte le conquiste che ne derivano. A tal proposito, a sostegno di questa tesi, da considerarsi come fonte primaria di ispirazione di "Madame, Madame", l'attivista e politica italiana Adele Faccio, tra le prime propugnatrici del diritto all'autodeterminazione delle donne su materie riguardanti il proprio corpo, durante una delle sue più note interviste televisive, affermò con intelligibile determinazione che noi «non siamo maschi e femmine tagliati col coltello». Alla luce di tali premesse, mediante la manifestazione tangibile dell’interpretazione creativa del reale, movimenti fluttuanti, danze amniotiche e una sapiente enfatizzazione dei colori, tutti elementi da intendersi come autentici slanci vitali, le due artiste qui coinvolte, l'americana Laura Berger (*1979) e l'iraniana di nascita ma canadese d'adozione Azadeh Elmizadeh (*1987), hanno generosamente contribuito, ciascuna secondo il proprio credo artistico, a scrivere le pagine di questo inedito capitolo espositivo così chiamato "Madame, Madame".

Laura Berger intende la pittura come mezzo puro per esplorare cosa significa essere umani e più propriamente cosa significa essere vivi e connessi gli uni agli altri - tutti con le proprie esperienze e storie, pronti a condividere e a mettere in pratica quella preziosa nozione di collettività inclusiva, senza mai dimenticarsi di ciò che è stato seppur ignari di ciò che ci attende. Berger ha dapprima iniziato a dipingere come pratica terapeutica e questo continua ad essere il fondamento del suo lavoro: usa il colore come strumento di centratura, di guarigione e ciò è un modo per creare energie diverse e sfumature di vita sempre più sorprendenti; utilizza l'esplorazione narrativa e compositiva come un modo per elaborare varie esperienze e ricordi. Le piace lasciare gli elementi narrativi e ambientali volatili e aperti all'interno dei suoi fantasmagorici e ammalianti dipinti così da poter creare una sensazione simile a quella, per l'appunto, di un sogno o di un ricordo, tra mistico e misterioso, spontaneo e suadente, sacro e profano, vita e morte. Ciò che più contraddistingue la sua produzione pittorica è l’energia sia emotiva sia psicologica che alcalinizza ogni dipinto al fine di creare storie fluide che possano includere svariate, inattese e stupefacenti connessioni. Inoltre, le figure che avvivano le sue amabili opere pittoriche potrebbero, oltremodo, rappresentare lo stesso personaggio diviso in sé diversi – ritraendo vari aspetti del sé che lavorano insieme o che si schierano l'uno contro l'altro. Per di più, alcune figure, tra quelle che sovente si sovrappongono, sono contraddistinte da una leggera trasparenza e potrebbero metaforicamente rappresentare un sé spirituale o addirittura provenire da un passato che, tuttavia, continua a farsi sentire a voce alta;

Evitando intenzionalmente ogni tipo di cesura, il lavoro di Azadeh Elmizadeh esamina come la contingenza, l’incertezza e la parafrasi analitica possano essere strategie utilizzate per minare i confini culturali prescritti e ormai inconfutabilmente anacronistici. L'intera pratica di Elmizadeh affonda le sue radici nel lento processo di stratificazione di smalti traslucidi di pittura ad olio per costruire visivamente anticipazione e incertezza temporali, dirigendosi spedita verso la dinamica dirompente del divenire. Realizza dipinti che danno continuamente l'impressione di astrazione seppur rivelando lentamente segni sottili di gesto rappresentativo. In questa nuova serie di dipinti, Elmizadeh esplora il motivo ricorrente della cornice che, a sua volta, assume molteplici forme come porte, finestre e vignette, evocando contemporaneamente l'astrazione modernista e attirando l'attenzione su un contenuto narrativo implicito, da cui ne deriva una commistione armonica di elementi eterogenei che in ultima istanza formano un sol tutto ricco ed omogeneo, elaboratamente supersensoriale e gentilmente euritmico.

Infine, per dirla con il maestro del realismo francese Gustave Flaubert, in riferimento al suo romanzo “Madame Bovary”: sarà forse vero che «...nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come un paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle»?

 

 

 

 

*Laura Berger ha partecipato a numerose mostre personali e collettive come: Moving mountains, The Pit, CA, (2023); Tomorrow Is Tomorrow Is Tomorrow, Kristin Hjelledgjerde, UK, (2023); Down In The Woods, Up To The Sky, curata da Domenico de Chirico, Double Q Gallery, HK, (2023); Flight Path, Hashimoto Contemporary, LA, (2022); Chrysalis, Chefas Projects, OR, (2022); Soft Bound, Eve Leibe; UK, (2022); Platform, October, David Zwirner x Hashimoto Contemporary (2022). Ha ricevuto il premio The Hopper Prize nel 2021. Vive e lavora a Chicago.

 

**Azadeh Elmizadeh è un’artista iraniana che vive e lavora a Toronto, Canada. Si è laureata alla University of Guelph, CA nel 2020 e precedentemente ha conseguito il BA alla Drawing and Painting, OCAD University, Toronto, Canada. Ha partecipato a mostre personali e collettive come: Icons, Harkawik, NYC, (2023); Forward from wherever you are, Europa, NYC, (2023); Sister Seeds, Franz Kaka, CA, (2022); Soft Smoke (con Ella Gonzales), Southern Alberta Art Gallery, CA, (2022); Crossings: Itineraries of Encounter, The Blackwood, CA (curata da Noor Bhangu), (2022); Now I am a lake, Public Gallery, , UK (curata da Rose Nestler), (2022);  Halcyon and On and On, Franz Kaka, CA, (2021); Holding a line in your hand, Kamloops Art Gallery, CA (curate da Charo Neville), (2021). Ha in programma due mostre a Los Angeles: una bi-personale con Charlotte Edey a Sea View e una collettiva da Anat Ebgi.