Fernando Garbellotto – Fluo
L’artista veneto da diversi decenni conduce la sua indagine sullo sviluppo del concetto di frattale in arte attraverso le caratteristiche reti frattali, complessi lavori concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi.
Comunicato stampa
Lunedì 18 settembre dalle ore 18.00 alle 22.00 serata di incontro con l'artista che presenterà la mostra e risponderà alle domande del pubblico.
Alveare Culturale - la Factory di RnB4Culture dove cultura, digitale, imprenditoria si incontrano - ospita fino al 30 settembre presso lo spazio in Fabbrica del Vapore, la mostra FLUO di Fernando Garbellotto.
L'artista veneto da diversi decenni conduce la sua indagine sullo sviluppo del concetto di frattale in arte attraverso le caratteristiche reti frattali, complessi lavori concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi.
In FLUO Garbellotto presenta la sua produzione più recente: le opere sono state tutte realizzate nel 2023 e fanno parte di una nuova serie che si caratterizza, rispetto alle precedenti, per due aspetti fondamentali. In primo luogo la scelta, dei colori - molto accesi, dalle tonalità vibranti e forti e talvolta fluorescenti - che hanno il compito di attirare l’attenzione sulle strutture a rete, per farle vedere sotto una luce diversa, più giocosa ed anche un po’ kitsch. Il secondo aspetto, non meno importante, è dovuto alla composizione che si distingue per l'accostamento di più telai, affiancati e talora inseriti in altri sistemi autonomi, ognuno con il proprio intreccio di reti che, tutti insieme, danno vita al lavoro compiuto. Si tratta infatti di sistemi di reti interconnesse, tipiche dei sistemi complessi, dove l’interazione tra più corpi (i singoli telai) genera l'insieme dell'opera, in un contesto di crescente complessità.
Le reti frattali costituiscono la peculiarità della produzione di Garbellotto a partire dalla fine degli anni ’80 quando, affascinato dalle teorie di Benoit Mandelbrot sul caos e sui frattali e sul superamento della geometria Euclidea nella rappresentazione della natura, ha tracciato un nuovo campo di indagine e si è avviato verso nuove rappresentazioni iconografiche. Garbellotto infatti compone il suo lavoro annodando strisce di tela pittorica che si ripetono costantemente in maniera simile a quanto avviene nei frattali creando una trama di interrelazioni, la rete, punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema. Nelle sue opere la tela non è più supporto pittorico ma, tagliata e riassemblata, diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Nella realizzazione dei nodi trasferisce energia alla materia facendola diventare sistema.
Spiega Fernando Garbellotto in un suo testo: “La Vita, ogni forma di vita, non è altro che un sistema di reti dentro altri sistemi di reti; ad ogni scala di ingrandimento i nodi della rete si rivelano come altre reti più piccole, in un divenire continuo nel tempo e senza gerarchie. Questo è il tema su cui mi concentro ormai da decenni: la rete può ormai essere considerata l’immagine che meglio rappresenta e sintetizza questi nostri anni; la percezione del mondo vivente come rete di relazioni rende il ragionamento in termini di reti la caratteristica fondamentale del pensiero sistemico”. E continua: “Il pensiero a rete sta inoltre conquistando una posizione sempre più centrale per la comprensione dell’ecologia profonda, intesa come studio delle relazioni che legano fra loro tutti gli abitanti della terra, siano essi appartenenti al regno animale come a quello vegetale”.