Emiliano Ponzi – In principio era la fine

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO MARCOROSSI
Via Della Rocca 36, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/09/2023
Artisti
Emiliano Ponzi
Curatori
Maria Vittoria Baravelli
Generi
personale, disegno e grafica

Prima mostra personale di Emiliano Ponzi, illustratore di fama internazionale che si misura con opere pittoriche di grandi dimensioni.

Comunicato stampa

Prima mostra di pittura di Emiliano Ponzi nelle gallerie Marcorossi di Milano, Torino e Verona

Emiliano Ponzi nel mondo dell’illustrazione è una vera star, uno dei più affermati illustratori della sua generazione, autore di opere concettuali, ironiche e surreali, lavora da molti anni con le maggiori testate internazionali, dall’Espresso al The New Yorker, dal The New York Times a Le Monde e Der Spiegel, sue illustrazioni appaiono in pubblicità di note aziende e in copertine di libri best seller. Alcuni suoi committenti sono Apple, Louis Vuitton, MoMa (The Museum of Modern Art), Lamborghini, Armani, Bulgari, Gucci, Vanity Fair, Pirelli, solo per fare qualche nome.

Negli anni ha ricevuto numerose onorificenze tra cui il Young Guns Award  e il Gold Cube, ed è autore di numerose pubblicazioni: 10×10, The Journey of the Penguin, The great New York Subway Map, American West e Chronicle from the Red Zone. Nel 2022 ha progettato un’innovativa serie di manifesti per celebrare il 60° anniversario del Salone del Mobile di Milano.

 

Uscire dallo strumento digitale e “sporcarmi le mani”… un po’ come un ritorno alle origini.

Il titolo della prima mostra pittorica di Emiliano Ponzi, curata da Maria Vittoria Baravelli, infatti, è In principio era la fine, un ritorno all’origine e un cambio di pelle, una sfida per un artista che vive il suo lavoro come un continuo superamento di limiti interiori. Alcuni artisti lo hanno ispirato in questo passaggio dall’illustrazione alla pittura: tra gli italiani, Lorenzo Mattotti, ma un certo modo di guardare l’immagine è sicuramente vicino a quello un po’ voyeuristico e mai sfacciato di Hopper e poi anche David Hockney e Alex Katz. Uno sguardo americano, pulito, con pochi colori che dialogano tra loro armoniosamente, e, infatti, l’America e in particolare New York, sono sempre state fonti di ispirazione e da qualche tempo la sua dimora stabile.

 

La sfida della pittura raccolta da Marcorossi artecontemporanea.

“lo strumento più importante che un artista ha a disposizione non è la mano, bensì la testa: la mano si adegua a ciò che la testa dice..” ha detto recentemente Emiliano in un’intervista e la testa lo ha portato a sfidare se stesso continuamente, dopo aver raggiunto un traguardo, Ponzi spingere sempre oltre lo sguardo per misurarsi con qualcosa di nuovo.
Dal disegno alla scrittura, dall’illustrazione all’ambizioso progetto della pittura.

Ed è proprio questa ultima sfida che ha raccolto Marco Rossi, impegnandosi nel sostenere il lancio di Ponzi nel sistema dell’arte contemporanea, complici alcuni amici comuni e la giovane curatrice Maria Vittoria Baravelli. Le prime opere pittoriche di Ponzi sono state esposte in primavera in una personale nella galleria di Pietrasanta , hanno incuriosito chi Ponzi già lo stima come professionista illustratore e sono state sostenute dai collezionisti della galleria. Il progetto della mostra autunnale prevederà l’esposizione in contemporanea nelle tre gallerie di Milano, Torino e Verona, il vero guanto della sfida raccolto Marco Rossi.

 

Ponzi pittore

Le illustrazioni di Emiliano Ponzi sono caratterizzate da schemi ripetitivi, dall’uso accorto delle linee prospettiche e dall’utilizzo di metafore concettuali che definiscono e comunicano un mondo di idee complesso e affascinante.
Da qualche anno ha iniziato a reintrodurre elementi decorativi contro l’eccessiva essenzialità che vedeva attorno a sé. Attualmente il suo stile compositivo prevede sfumature e virtuosismi tecnici che in precedenza non comparivano. Utilizzare pochi colori è la sua cifra stilistica ma, nella pittura sulle grandi tele che presenterà, nulla è più rigido, una maggiore libertà del gesto equivale al comporre una melodia: i colori devono sempre essere appaiati e nessuno deve stonare con l’altro, ma la morbidezza e la fluidità del gesto hanno modificato il risultato.