Era il gennaio 2022 quando Justin Bieber acquistò uno dei popolarissimi Nft della collezione Bored Ape Yacht Club della Yuga Labs per oltre 1 milione di dollari. Lo stesso pezzo ora ne vale circa 37mila. Non sono passati nemmeno due anni dal punto di massima espansione del mercato dei Non-Fungible Token, che per alcuni mesi hanno toccato una quotazione di miliardi di dollari coinvolgendo profondamente il mondo dell’arte, eppure già si parla di crisi e bolle che scoppiano. A lanciare l’allarme è una ricerca del sito di criptovalute dappGambl, basata su dati di NFT Scan e CoinMarketCap, secondo cui ad oggi il 95% delle oltre 73mila collezioni di Token di varie tipologie presenti sul mercato ha un valore pari a zero. Di conseguenza, sarebbero circa 23 milioni le persone che detengono beni senza valore.
Scoppia la bolla della galassia Nft
Il mercato degli Nft sarebbe ora in ginocchio, con il 79% delle collezioni invendute e una diffusa sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda. Guardando il valore aggiornato delle opere cedute negli ultimi mesi non c’è da stupirsi che la domanda sia bassa: il pezzo di Bored Ape di Madonna da 470mila dollari è sceso a circa 50mila, registrando quindi un calo dell’89%, mentre i lavori della popolare collezione CryptoPunks creati da Larva Labs vengono scambiati per circa 70mila dollari, a fronte delle compravendite degli scorsi mesi che li vedevano superare i 300mila dollari. Una situazione che sembra dare ragione a chi accusava il mercato Nft di essere una bolla speculativa destinata eventualmente a sgonfiarsi, che segue anche le cause intentate alle grandi case d’asta, come avvenuto a Sotheby’s e ai suoi testimonial vip Paris Hilton, Bieber e Madonna, accusati di aver “promosso in modo fuorviante” gli Nft di Bored Ape per “manipolare il prezzo” degli asset. Una crisi, quella dei Token, che sembra inserirsi secondo lo studio di riferimento all’interno di uno scenario più ampio di ridimensionamento delle criptovalute: il Bitcoin è dopotutto passato da una quotazione di quasi 70mila dollari nel novembre 2021 a poco meno di 25mila dollari a settembre 2023.
Gli Nft nel campo dell’arte: gli esperimenti di successo e lo stato attuale
La tesi della speculazione era invece stata sempre respinta da chi gli Nft non solo li collezionava e rivendeva, ma pure li promuoveva come fonte di sperimentazione artistica tanto quanto tecnologica. In Italia c’è il caso esemplare del Museo del Castello di Rivoli, che aveva coinvolto il celebre artista digitale Beeple – l’autore dell’opera The First 5000 Days, venduta all’asta da Christie’s per 69 milioni di dollari – in una serie di conversazioni e nella creazione di un nuovo lavoro ad hoc. Persino il Vaticano aveva deciso di aprire nel 2022 una propria Galleria Nft per rendere fruibile online la collezione di 800 opere d’arte, manoscritti, oggetti preziosi e reperti. Per non parlare delle piattaforme nate appositamente per lo scambio di queste opere, come Objkt.one, presentata a marzo di quest’anno e lanciata sulla blockchain Tezos con un primo lotto che ha coinvolto numerosi artisti internazionali fisici e digitali come Mimmo Dabbrescia, Jesse Draxler, Kevin Abosch, Max Papeschi, e neurocolo. Tuttavia, a guardare adesso la piattaforma, sono molte le opere che hanno un prezzo di vendita di una manciata di centesimi.
Giulia Giaume
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