Midori Takada a Torino. Una bella collaborazione tra musei e associazioni culturali

Sold out per Japan on film, la performance che la storica percussionista giapponese ha portato al Cinema Massimo di Torino. Un evento che può diventare modello per la produzione culturale in Italia

Cosa succede quando le istituzioni museali decidono di collaborare tra loro coinvolgendo anche associazioni locali e rinomate realtà internazionali? Si assiste alla nascita di una magia sempre più rara nel nostro Paese, ovvero quella di saper fare Cultura con la maiuscola. Ne sa qualcosa il Museo Nazionale del Cinema di Torino che, in collaborazione con Jazz is dead! Festival, il MAO Museo di Arte Orientale e il British Film Institute è riuscito a mettere in piedi un progetto interdisciplinare unico, portando nel capoluogo piemontese una delle più importanti compositrici e percussioniste giapponesi: Midori Takada (Tokyo, 1951).

Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera
Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera

Chi è Midori Takada

Universalmente riconosciuta come pioniera della musica ambient e minimalista nipponica, Midori Takada ha iniziato a sviluppare il proprio lavoro giovanissima, a cavallo tra gli Anni ’60 e ’70. Dopo aver intrapreso studi in pianoforte e danza classica, in età adolescenziale l’artista ha cominciato a dedicarsi alle percussioni che la accompagneranno poi per tutta la vita dandole la possibilità di reinterpretare in chiave del tutto personale le influenze musicali ricevute dalla scoperta di compositori quali Steve Reich o John Cage. Dopo le incursioni sperimentali dei primissimi Anni ’80 con la band Mkwaju Ensemble, Midori Takada ha intrapreso una carriera da solista che l’ha portata non solo a produrre diversi lavori discografici – tra i quali ricordiamo l’emblematico Through the looking glass, del 1983 – ma anche a cimentarsi in progetti artistici, teatrali e di sonorizzazioni dal vivo per rassegne cinematografiche.

Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera
Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera

La performance di Midori Takada a Torino

Anticipato da un talk organizzato nell’atrio del MAO e moderato dallo stesso direttore, Davide Quadrio, il concerto altamente performativo di Midori Takada ha avuto luogo il 21 settembre scorso all’interno della Sala 1 Cabiria del Cinema Massimo di Torino. Curato dal cofondatore dell’associazione culturale TUM, Alessandro Gambo, e da Freddie Murphy e Chiara Lee, l’evento Japan on film è stato reso possibile dalla partecipazione del British Institute Film, che ha messo a disposizione una selezione di rari film girati in Giappone nel 1901, ai quali la Takada ha restituito una colonna sonora da brividi. Si è trattato di un vero e proprio incantesimo che per circa novanta minuti ha rapito le 450 persone che hanno occupato l’intera sala del cinema. Alternandosi fra cimbali, tom tom, gong, marimba e un pianoforte a coda, l’artista ha saputo creare uno spettacolo di una solennità incredibile, in cui sono riuscite a convergere suggestioni romantiche alla Satie, delicati interventi coreografici di matrice giapponese e intermezzi narrativi che hanno portato alla memoria l’approccio avanguardistico di un’altra grande autrice come Laurie Anderson. Un evento poetico e speciale che, in tempi così bui, riaccende qualche speranza.

Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera
Midori Takada al Cinema Massimo di Torino. Photo Marco Bruera

Le dichiarazioni di Davide Quadrio e Domenico De Gaetano

Sono particolarmente felice di questa collaborazione con il Museo del Cinema e il festival Jazz is Dead!, che ci ha consentito di portare a Torino un’artista come Midori Takada”, sottolinea Davide Quadrio. “Takada è un perfetto esempio di crossmedialità e contaminazione culturale e, attraverso la sua musica, ci offre la possibilità di riflettere sulla complessità contemporanea e sulla ibridazione fra linguaggi, temi a me molto cari”. Un entusiasmo condiviso anche dal direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano: “Midori Takada, con la sua straordinaria sensibilità artistica che va ben oltre la semplice ricerca musicale, ha reso contemporanee e politiche immagini che – con un banale accompagnamento musicale – sarebbero rimaste imprigionate nel passato. Il segreto della musica per il cinema muto risiede proprio nella lettura dei film da parte di musicisti che sappiano far emergere l’anima nascosta delle opere che affrontano”.

Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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