Lalla Lussu / Maddalena Zadra
Mostra doppia personale.
Comunicato stampa
Cabinet e lieta di presentare la doppia personale delle artiste Maddalena Zadra (Trento, 1996 – vive e lavora
a Londra) e Lalla Lussu (Cagliari, 1956 – 2020); un confronto generazionale che trova nell’uso del supporto
tessile, e nella ricerca delle sue potenzialità extra-bidimensionali, un punto di sperimentazione comune con il
quale delineare forme di narrazione alternative.
Da decenni si assiste alla necessità critica, spesso sterile, di dover pensare o valutare un’opera d’arte
scindendola nelle sue caratteristiche formali, contenutistiche e strutturali; a questa riduzione interpretativa
Lalla Lussu “risponde” innescando nei suoi lavori sempre una piena e solida interdipendenza tra tutti questi
tre elementi. Per l’artista sarda l’atto del voler Narrare non può non avvenire senza un’equa
compartecipazione di una fisicità; un livello formale che non è semplice “modalità” pittorica, supporto o
display ma sostanza indispensabile del suo racconto. Nella sua vasta sperimentazione pittorica – che inizia
sin dagli anni ’70 presso l’Internatìonale Sommerarakademìe fur Bildende Künst di Salisburgo con Heinz
Trökes e con Jörg Immendorf – la serie “Cortecce”, descrive non solo uno dei risultati più maturi di questa
sintesi ma anche il suo appassionato fascino verso il mondo vegetale. La Natura, per Lussu, non è solo una
fonte d’ispirazione ricorrente ma un vero e proprio amore scaturito, prima di ogni altra cosa, dalla sua
stupefacente e imprevedibile autonomia. Una forza inarrestabile e libera da ogni regola, che l’artista
paragona all’atto creativo, e che – in virtù di ciò – è il fulcro sul quale sceglie di far ruotare tutta la sua
carriera artistica. Con i suoi acquarelli e i suoi materiali tessili, nei suoi circa quaranta’anni di attività, ha
rievocato fondali marini, gemme, corolle, petali, fiori che sbocciano, speranzose camminate nel bosco, ed
ancora fronde, radici, arrivando nel 2012 a concepire delle totemiche, quanto impalpabili, lamelle di lino
naturale plissettate e dipinte a mano. In mostra 6 di queste “Cortecce”, realizzate tra il 2016 e il 2017 che –
disposte nello spazio come in un ideale viale alberato – mostrano sulla loro superficie delle scansioni
orizzontali simili ai tipici anelli di crescita dei tronchi o anche centinaia di sovrapposizioni cromatiche “a
pois”, che ci rievocano le trame di luce e colore che caratterizzano il fitto fogliame arboreo.
Il loro essere svincolate dal muro (come meglio le definisce Efisio Carbone: “dis-armate”) ci stimola ad
interagire con loro: attraversarle, guardaci attraverso, sfiorarle o muoverli anche solo con lo spostamento
d’aria del nostro corpo; una “passeggiata”, nel bosco ideale della Lussu, che la giovane Maddalena Zadra
accoglie e traduce in una serie di opere in parte anche a lei ispirate. Per Zadra il titolo “giardini di passaggio”
(serie di opere create dall’artista sarda nei primi anni del 2000) è il punto di partenza per immaginarsi un
sentiero ideale attraverso gli stadi della vita; allo stesso modo della natura, la vita di ognuno di noi evolve:
nasce, cresce, cambia si “sviluppa in metamorfosi di forme, ritmi, colori e storie di oggetti che s
’incrociano”.
Ecco perché le tre grandi tele-arazzi – realizzate con la sua oramai consolidata tecnica che unisce ricamo,
matite e acrilici – parlano di momenti di vita quotidiana e come poesie, tracciano le basi per immaginare
storie di vita più articolate, espandendosi in mostra “come radici”, anche oltre i loro confini fisici. Le opere
“Scent of a Wild Rose”, “The Homeland” e “Flock”, con la loro simbologia schematica e colta – piena di
riferimenti che vanno dalla pittura rupestre e “infantile” ad alcune sperimentazioni grafiche di sapore
cocteauiano e matissiano – amplificano i temi trattati dalla Lussu, ma si addizionano ad una nuova
componente, quella antropica. Una struttura creativa a più livelli, tipica della sua poetica, che si palesa sin
dalla sua propensione verso una spiccata transmedialità e la creazione di scenari sempre aperti sia dal punto
di vista concettuale che tecnico; un invito anche il suo, ad attraversare i giardini della pittura e le sue infinite
possibilità.
Cabinet | Via Alessandro Tadino 20, 20124 Milano | mob: +39 333.8349974 | mail to: [email protected] | www.spaziocabinet.com
cabinet
Maddalena Zadra
Born in 1996 in Trento. Lives and works in London
Education
2015-2018 BA (Hons) Fine Art Painting, University of Brighton, UK
2018 Intensive Programme – Royal Drawing School
Selected Recent Exhibitions
2023, Lalla Lussu, Maddalena Zadra, Cabinet, Milan, When a Heart of a Pig has hardened, dice it small, Kirki
Projects, Tinos, Greece; 2022 Between Dog and Wolf, Parlour, London, Cromologia. Percorsi asincroni nell’arte e
nella cultura trentina, Palazzo Assessorile, Cles, Collection 03, Felt Collections, London, Myths of Observation, Hales
Gallery, London, Showcase of Atelier lk, Matches Fashion townhouse for Frieze, New York, If these Walls Could Talk,
Parlour, London; 2021 Hard as Nails, Quench Gallery, Margate, Sombresa – WP X Casa Balandra, London, The End of
Summer Lights, London, N.43, Atelier LK, London, Further Than The Eye Can See, London, Amongst The Chaos,
London; 2019 Perhaps we should have stayed, Warbling Collective, Hoxton 253, London, Cats Mother, Her, She,
Organhaus Gallery, Chongqing, Nobu knows art, Nobu Hotel Shoreditch, London, Pic n mix, Brixton Beneficiary,
London, FBA Futures, Mall Galleries, London; 2018 Platform Graduate Award, The De La Warr Pavilion, Bexhill,
Look, Freelands Foundation, London, Speak to the world, Orbit UK Art Graduates Show, London, Graduate Show
2018, University of Brighton, Fine Art Painting. Brighton, Facture, The Painters mark, Brighton; 2017 In Between,
Sculpture & Painting 2nd Year Show. Brighton
Lalla Lussu
1956 – 2020, Cagliari
Nata a Cagliari nel 1956, consegue la laurea in Storia dell'Arte Contemporanea con una tesi sull’artista Enrico
Castellani e sin dal 1984 è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale Foiso Fois di Cagliari. Nel 1971
frequenta il corso di pittura all'Intenatìonale Sommerarakademìe fur Bildende Künst di Salisburgo con il maestro Heinz
Trökes, e nel 1989, con il maestro Jörg Immendorf e nel 1997/1998 i corsi avanzati d’incisione tenuti dal maestro
fiammingo Enk de Kramer al Museo ExMà di Cagliari. Nel 1977 la sua prima mostra presentata da Giorgio Pellegrini e
i suoi primi confronti con altri giovani artisti italiani grazie alle sue partecipazioni al Premio San Fedele e a Quadri
Giovani del 1981 a Milano. Dal 1982 partecipa al programma di mostre dal titolo “Istanze Contemporanee” proposte
dalla gallerista Sandra Piras nel suo storico spazio Chironi 88 di Nuoro, aprendo la strada ad un decennio di mostre tra
le quali ricordiamo "La preponderanza delle cose piccole", "Tempere", "Un albero ancora bambino balla e canta
sull'erba", "Insularità" (curata dal critico Giuliana Altea), "Lontane radici del senso" (curata dal critico Caterina
Limentani Virdis) e "Preghiera e Pentimento”. Dagli anni 2000 decide di rivolgere tutta la sua attenzione e il suo
impegno alla tecnica dell'acquerello e alla possibilità di nuove sperimentazioni; un lungo lavoro che sfocia nella mostra
del 2005 "Duetto d'Artista" presso l’Exmà di Cagliari nella partecipazione alla mostra “Carte e...carte”, organizzata dal
Centro Culturale Man Ray e ancora in alcune mostre collettive come “Riflessi”, “Bianco come la Pece” e “Stanze”,
dove l’impegno verso la tecnica pittorica comincia a conquistare anche lo spazio fisico e lo sguardo dello spettatore.
Rilevante in quegli anni è anche il suo impegno verso la sua terra d’origine, la Sardegna, che onora partecipando ai
progetti come "Dieci artisti per il Favero", “Piazza d'Arte” e nel 2010 ad “Open Show” nella città di Sassari,
collaborando con architetti ed altri artisti per la riqualificazione di alcune aree urbane. Dal 2014 al 2017 partecipa a
diversi progetti di natura trasversale e alla progettazioni di libri d’artista come “Pagine di Pane”, che tocca il tema
dell’alimentazione, e “Senza Parole” edito del 2016. Dal 2012 al 2020, il suo impegno si è concetrato sui teli di lino
naturale, sulle stoffe plissettate e dipinte a mano dove ha potuto ancora una volta testare la sua ricerca sui rapporti tra
Arte e Natura. Nel 2020, anno della scomparsa dell’artista, l’associazione Casa Testori di Milano include il suo lavoro
in una collettiva dal titolo “Libere Tutte”, inoltre, recentemente, il suo lavoro è stato anche oggetto di attenzione da
parte di galleristi come Massimo Ligreggi di Catania e Marina Bastianello di Mestre.