Sarah Zapata – To Strange Ground and High Places
Prima mostra personale in Italia dell’artista americana Sarah Zapata già presente nelle
collezioni di numerose istituzioni internazionali tra cui Stedelijk Museum Amsterdam e Museo de Arte de
Lima.
Comunicato stampa
Galleria Poggiali è lieta di presentare nella sua sede di Milano, in Foro Bonaparte 52, To Strange Ground
and High Places, la prima mostra personale in Italia dell’artista americana Sarah Zapata già presente nelle
collezioni di numerose istituzioni internazionali tra cui Stedelijk Museum Amsterdam e Museo de Arte de
Lima. La mostra presenta un’installazione site-specific composta da più elementi: i tessuti realizzati a mano
dall’artista che avvolgono 7 colonne disseminate nello spazio, 5 sculture e le strisce dipinte sulle pareti della
sala espositiva con due differenti tonalità di grigio.
Zapata indaga le tensioni generate dalla sua identità di persona queer, con origini peruviane, cresciuta negli
Stati Uniti, attraverso il lento e meticoloso medium della tessitura, una pratica a lei familiare sin dall’infanzia:
“Mio nonno a Piura aveva un negozio di tessuti e mia nonna mi ha insegnato a cucire.”
L’artista esplora caratteristiche e potenzialità dei tessuti considerandoli una delle espressioni culturali che da
sempre accompagna la storia dell'umanità, “a partire dal momento in cui abbiamo cominciato a vestirci”. Se
da un lato la sua pratica sfida l'identità delle cosiddette arti “maggiori”, dall’altro mette in discussione la
relazione della società contemporanea con gli indumenti, riflettendo sui pregiudizi di genere impliciti nelle
pratiche artigianali. Ricalcando modalità e immaginando futuri utilizzi, Zapata disegna nuove possibilità di
significazione per i tessuti, che possano sostituirsi alla natura sacra che avevano per le antiche culture
peruviane.
Il nuovo corpus di opere, creato dall’artista nel corso del 2023, presenta 7 fantasmatiche figure simili a
colonne di pietra. Alcune si ergono verso l’alto, altre si calano dal soffitto componendo un coro di rovine. Il
loro status di strutture statiche e monumentali è messo in discussione da superfici soffici e dinamiche che
sembrano in continuo divenire. L’artista considera la tessitura come un materiale, ma anche come un
processo: qualcosa che continua a evolversi mentre esce dal telaio. In cima, le colonne sono abitate da
misteriose sculture ispirate alle mummie di Paracas, una pratica tipica delle civiltà precolombiane.
“Il popolo Paracas produceva tessuti straordinari, che richiedevano molte ore di lavoro, poiché venivano
tessuti, tinti e ricamati, tutto a mano.”
Racconta Zapata: “L'intricatezza di questi tessuti dimostra come la civiltà avesse intere organizzazioni di
donne che lavoravano insieme per completarli. Questi popoli concepivano i tessuti come un modo per
scandire la propria vita: ogni persona riceveva un tessuto al raggiungimento di tappe importanti, tra cui
l'ultimo quando moriva. Il corpo veniva poi messo in una cesta con tutti i tessuti posseduti in vita.”
In mostra, sulle pareti così come nei tessuti, ricorre il pattern delle strisce, utilizzato nell’ambito delle stoffe
per sancire ruoli di subalternita’ e regolare sistemi di potere a partire dal periodo medievale fino ad arrivare
alla bandiera americana, come anche nel caso delle strisce sulle divise dei detenuti.
Sarah Zapata (1988, Texas, USA) è un'artista tessile peruviana-americana che vive e lavora nel quartiere
Red Hook di Brooklyn, New York. Nata a Corpus Christi, in Texas, nel 1988, Zapata è cresciuta nella zona
di Dallas. Ha conseguito un BFA in Studio Art – Fibers presso l'Università del North Texas nel 2011. Il suo
lavoro è stato esposto negli Stati Uniti, oltre che in Messico e Perù.
Il lavoro di Zapata è stato incluso in importanti mostre, tra cui: Siempre X, El Museo Del Barrio, New York,
NY (2016); Anti Bodies, MoMA PS1, Long Island City, N. MOTHA and Chris E. Vargas: Consciousness
Raising, New Museum, New York, NY (2018); The Burke Prize 2019, The Museum of Arts and Design, New
York, NY (2019); The Taxing of a Fruitful Procession, Museo MATE, Lima, PE. Cruising the Horizon, The
Latinx Project at NYU, New York, NY (2021); Tomorrow Is a Different Day: Collection 1980-Now, Stedelijk
Museum, Amsterdam, NE. Imaginarios contemporáneos (Vol. II) Colección Museo de Arte de Lima, Museo
de Arte de Lima, Lima, PE (2022); Craft Front and Center, Museum of Arts and Design, New York, NY.
Narrative Threads, Moody Center for the Arts, Rice University, Houston, TX. Distribuidx, Lisson Gallery, New
York, NY (2023)
Recenti residenze e borse di studio includono: National Resident, CALA Foundation, Tempe, AZ (2023);
Lenore Tawney Foundation Resident, International Studio and Curatorial Program, Brooklyn, NY (2021);
Reading Grant, Poets & Writers Foundation (2020); Literature Fellow, Queer Art Mentorship (2019-2020)
Windgate Fellowship Recipient, Vermont Studio Center (2018); NFA Project Grant Recipient, National
Association of Latino Arts and Culture (2017); Artist in Residence, Museum of Arts and Design, New York,
NY (2016).
Il prossimo anno il lavoro di Sarah Zapata sarà esposto presso i seguenti centri: The Barbican Centre,
London, EN, Tai Kwun Contemporary, Hong Kong e l’Arizona State University Museum, Tempe, AZ.