I gatti nell’arte, una nuova edizione per il libro cult di Desmond Morris
È possibile che le bacheche dei social network invase da foto di gattini abbiano ispirato Desmond Morris nella scrittura di questo libro? Non lo sapremo mai. Ma “I gatti nell’arte” rimane un volume interessante e divertente
Una passeggiata a tematica nella storia dell’arte mondiale, alla scoperta dei rapporti che l’uomo ha avuto con questo animale e di come e quando lo ha rappresentato nella propria produzione artistica. Johan & Levi ripubblica I gatti nell’arte, un classico di uno dei personaggi più noti, anche al grande pubblico, del mondo della zoologia e dell’etologia, l’inglese Desmond Morris.
Quale la novità? La copertina, appositamente realizzata da Paolo Ventura, dove un grande gatto europeo con il classico mantello striato marrone e nero e la pettorina bianca campeggia, gigantesco, davanti ai deprimenti palazzoni di una triste periferia cittadina. Gli occhi verdi del felino sono come due fari nel grigiore di insieme.
Il libro di Desmond Morris
Il volume assai conosciuto è una cavalcata appassionante nella rappresentazione del gatto nell’arte. Un animale particolare, che domestico non è mai diventato. Re delle nostre case, talvolta monarca assoluto, si concede solo quando gli va, fa le fusa, ci lecca, si strofina sulle nostre gambe, ma può starsene nascosto per ore al buio di un armadio o di una scatola. La vita con un micio non è cosa semplice, esige rispetto e impegno da parte dell’ospite. Anche quando randagio il gatto ha sempre una grande dignità.
Molti artisti nel corso dei secoli lo hanno ritratto, chi naturalisticamente, chi giocosamente. Interpretandone vizi e virtù. Desmond Morris, oggi novantacinquenne, nell’introduzione del volume scrive: “in epoca preistorica, prima di diventare un animale domestico, il gatto non rivestiva un ruolo importante nella vita dell’uomo. Questo animale scaltro e furtivo non doveva avere molte occasioni di entrare in contatto con i nostri antenati fintanto che vivevano ancora in tribù̀ di cacciatori-raccoglitori. È il motivo per cui le sue immagini sono assai rare nell’arte parietale del Paleolitico o nelle successive pitture rupestri”. Poi le cose per il gatto cambiano, sacro per gli egizi, ben considerato dai Greci, amato in Oriente, malvisto nel medioevo cristiano e quindi rappresentato nel corso dei secoli sino ad arrivare al XX secolo durante il quale la bestiola è soggetto di molte opere.
I gatti secondo Desmond Morris
Morris racconta una misteriosa storia sulla presunta patrona dei gatti, un errore di attribuzione derivato proprio dalla rappresentazione dell’animale: “La figura a cui si attribuiva la vittoria sui topi era santa Gertrude di Nivelles, vissuta tra il 626 e il 659 d.C. e figlia della fondatrice del convento. Nominata badessa alla morte della madre, Gertrude fu in seguito identificata come “protettrice contro le invasioni di ratti”. Secoli dopo, divenuta impropriamente nota come patrona dei gatti, fu adottata dagli amanti dei felini come la loro santa speciale. L’errore nacque nel 1981, quando un dipinto risalente al 1503, raffigurante una giovinetta seduta accanto a un gatto bianco, fu pubblicato in un libro con una didascalia fuorviante, secondo la quale santa Gertrude di Nivelles era la “patrona dei gatti”. Una volta dato per acquisito che la ragazza del dipinto fosse Gertrude, il culto le crebbe rapidamente intorno e nacquero centinaia di immagini moderne che la rappresentavano con un gatto in braccio. In realtà̀, la ragazza del quadro non è affatto una suora: il cartiglio sovrastante dice: “Sono qui, non ti scordar di me”, mentre il retro della tavola ospita la figura di un giovane. Il dipinto reca la firma “AD”, come a suggerire che si tratti di un’opera di Albrecht Dürer, mentre invece è di un suo misconosciuto contemporaneo che voleva spacciarsi per lui”.
Il volume è arricchito da molte illustrazioni e l’appassionante saggio di Morris propone una piacevole rilettura della storia dell’arte mondiale attraverso il nostro morbido e baffuto amico.
Angela Madesani
Desmond Morris, I gatti nell’arte
Johan & Levi, Monza 2023
pag. 224, € 28,00
ISBN 978-88-6010-345-1
www.johanandlevi.com
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