Martina Varini
Dopo il successo della mostra che ha visto in dialogo le opere di due affermati artisti ticinesi, Carlo Mazzi e Giovanni Genucchi, la Galleria Mazzi apre le sue porte a una giovane pittrice locarnese alla sua prima mostra: Martina Varini.
Comunicato stampa
Dopo il successo della mostra che ha visto in dialogo le opere di due affermati artisti ticinesi, Carlo Mazzi e Giovanni Genucchi, la Galleria Mazzi apre le sue porte a una giovane pittrice locarnese alla sua prima mostra: Martina Varini.
Martina Varini è nata nel 1990 a Locarno dove, dopo gli anni di università all’estero per conseguire il diploma di osteopata, vive e lavora come libera professionista. Dipinge per puro piacere ed è autodidatta.
“Dipingere è un'attività che svolgo da sempre e che ho sempre fatto per me stessa, senza l’ambizione o ancor meno la necessità di mostrare il mio lavoro ad altri.
Dipingere è un modo per estraniarmi ed arrestare il flusso dei miei pensieri. Quando dipingo faccio, non penso. A nulla. La mia pittura, quindi, non riflette una trasposizione dei pensieri e dei sentimenti che provo mentre dipingo: è il frutto di ciò che mi va di fare in quell’istante. Mi ferma, mi riporta al mio qui e ora. Per questo motivo, anche per questo motivo, ho esitato a lungo prima di prendere in considerazione l’idea di esporre le mie opere.
Ammiro moltissimo gli artisti il cui lavoro è frutto di progettazione, pensiero, narrazione e messaggio, ma sono consapevole del fatto che non potrei mai esprimermi con le stesse modalità: diventerebbe solo l’ennesimo macchinoso lavorio della mia mente e, così facendo, temo che finirei per non dipingere più. Pertanto, alla fine mi sono detta che forse va bene così: forse non tutto deve essere spiegato e l’interpretazione del mio lavoro può essere lasciata agli occhi di chi l’osserva, suscitando una lettura e chissà, un’emozione, che saranno lo specchio della loro individualità, del loro vissuto. Non del mio".
Il regista ticinese Matteo Bellinelli, che presenterà la mostra, scrive: “… Martina Varini (che, con un sapiente tocco di ironia, si firma Mavà) ci offre opere di lirica dolcezza che rivelano intuizione espressiva e agilità compositiva. La sua è una vocazione limpida che ha il dono raro della discrezione”.
L’inaugurazione avrà luogo domenica 8 ottobre alle 10.30 alla Galleria Mazzi a Tegna.