Vasco Ascolini – Movimenti interrotti

Informazioni Evento

Luogo
DR FAKE CABINET
Via San Francesco da Paola, 12 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento

Vernissage
12/10/2023

ore 18

Artisti
Vasco Ascolini
Generi
arte contemporanea, personale

DR Fake Cabinet presenta la mostra personale di uno dei più importanti fotografi italiani, Vasco Ascolini (Reggio Emilia, 1937), nella quale è presente una selezione di lavori appartenenti ad alcune delle sue serie più celebri.

Comunicato stampa

DR Fake Cabinet presenta la mostra personale di uno dei più importanti fotografi italiani, Vasco Ascolini (Reggio Emilia, 1937), nella quale è presente una selezione di lavori appartenenti ad alcune delle sue serie più celebri. Noto a livello internazionale, Ascolini ha esposto in tutto il mondo e le sue opere fanno parte delle collezioni dei più importanti musei in Italia e all’estero.

Dal testo critico di Carola Allemandi: “Concepire un corpo non in movimento è uno dei più grandi paradossi per l’uomo: quasi uno sforzo mentale, un’idea che pare infondata. Allo stesso tempo, la fotografia è in grado di trasportare qualsiasi corpo al di fuori del movimento, introducendolo nella dimensione inamovibile dell’immagine, nella sua intrinseca finzione di specchio senza tempo del reale. Soltanto lì la fissità può essere il coronamento di una forma più complessa e viva; nonché, forse, il modo migliore per guardarla. È così che nel fermare il flusso dei gesti dei teatranti al Teatro Municipale della sua città natia Vasco Ascolini accoglie l’idea della stasi perfetta, del corpo vivo fuori anche dal tempo, immerso nel momento unico e continuo della stampa”.

 

Vasco Ascolini inizia a fotografare nel 1965. Dal 1973 al 1990 è il fotografo ufficiale del Teatro Valli di Reggio Emilia: le foto realizzate in questo periodo fanno oggi parte delle collezioni permanenti del Metropolitan Museum, del MoMa e del Guggenheim di New York.

Nel 1980 inizia a fotografare i musei e le architetture del passato.

Nel 1985 il Lincoln Center di New York gli dedica una grande retrospettiva e nello stesso anno inaugura una importante mostra ad Aosta curata da Ernst Gombrich che in quell’occasione scrive per lui il solo testo critico di fotografia della sua carriera, oltre a quello dedicato a Cartier-Bresson.

Nel 2000 espone al Louvre nella collettiva “D’après l’antique”, la prima mostra di fotografia del museo francese. Nello stesso anno viene insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dalla Repubblica di Francia.

Nel 2007 Reggio Emilia gli dedica una grande retrospettiva a Palazzo Magnani. Del 2022 è invece la mostra retrospettiva di Parma dal titolo “Capitali della cultura”.

Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di 56 musei in tutto il mondo, fra cui: Tokyo College of Photography (Tokyo); Lincoln Center (NY); Metropolitan Museum (NY); Victoria and Albert Museum (Londra); The Solomon R. Guggenheim Museum (NY); MoMa (NY); Centro Pompidou (Parigi); Bibliothèque Nationale (Parigi); Archives du Musée National de Versailles; Museum of Fine Art (Boston); Archives du Louvre (Paris); Musée de Beaux-Arts du Petit Palais (Parigi).