Sammy Lynch – We Shake with Joy, We Shake with Grief

Informazioni Evento

Luogo
LUIGI SOLITO GALLERIA CONTEMPORANEA
piazza De Nicola 46 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Solito - Galleria S3 - Palazzo Partanna, Piazza dei Martiri 58, Napoli
Lunedì - venerdì > 11.00 - 18.00 / sabato e domenica > su appuntamento
S1 - 081 304 19 19 | S2 - 081 45 13 58 | S3 - 081 377 86 39 | [email protected]

Vernissage
12/10/2023

ore 19

Artisti
Sammi Lynch
Curatori
Vincent Vanden Bogaard
Generi
arte contemporanea, personale

Riparte il progetto delle Gallerie Solito con una terza mostra inserita nella programmazione 2023, curata e voluta da Vincent Vanden Bogaard che aggiunge un’altra artista nel roster di Luigi Solito con un solo show internazionale pensato per la Galleria S3 di Palazzo Partanna in Piazza dei Martiri.

Comunicato stampa

 

Riparte il progetto delle Gallerie Solito con una terza mostra inserita nella programmazione 2023, curata e voluta da Vincent Vanden Bogaard che aggiunge un’altra artista nel roster di Luigi Solito con un solo show internazionale pensato per la Galleria S3 di Palazzo Partanna in Piazza dei Martiri.

Sammi Lynch, giovane artista nata in Inghilterra (vive e lavora a Londra), presenta una selezione di tele inedite arricchite dagli studi su carta che sono parte integrante della ricerca e del suo modus operandi. Diplomata alla Royal Drawing School di Londra, esplora le nozioni di luogo e memoria utilizzando il paesaggio e l’ambiente esterno come codice per le emozioni e la natura umana.

La sua personale, per la prima volta in Italia, è ispirata dalla poesia di Mary Oliver, da cui la mostra prende il titolo.

 

We Shake with Joy, We Shake with Grief.

What a time they have, these two

housed as they are in the same body.

 

Questi versi sono la chiave introduttiva alla ricerca interiore che l’artista esterna nei suoi lavori.

Come Oliver nelle sue poesie, Lynch basa i suoi dipinti sull'esperienza immediata nella natura, traducendo e reinterpretando il flusso continuo di esperienze con il paesaggio e le terre selvagge. Ciò che emerge è una risposta universale che affronta tematiche più ampie.

La sua pittura a olio è solo la parte finale del lavoro; Lynch parte da disegni en plein air dove appunta le emozioni, le sensazioni che partono da uno stato di serenità per poi scendere nei tumulti sentimentali. Sensazioni che raccoglie ed esprime attraverso la sua lirica per avvicinarsi alla verità, a un idealismo che il paesaggio le restituisce: rispecchiando infine lo stato d’animo dell’essere umano che difronte a questa grandezza è assente o marginalmente integrato.

 

We Shake with Joy, We Shake with Grief pone l’accento sulla relatività delle nozioni di “giusto” e “sbagliato”, di “buono” e “cattivo”. Con la distanza e la prospettiva possiamo capire come le cose si relazionano e si trasformano l’una nell’altra, e come anche noi siamo sempre in movimento insieme a esse.

 

Solcare un sentiero attraverso una montagna è una metafora tanto fertile quanto le valli da cui sorgono le sue vette. Le opere presentate in questa mostra sono state realizzate da Lynch dopo un periodo turbolento della sua vita e nel momento in cui ha avuto inizio la transizione verso uno stato di relativa calma e di riflessione. L’esistenza fisica di una montagna contestualizza i nostri problemi legati al mondo circostante, rendendoli gestibili, mentre il significato simbolico di un viaggio in montagna rivela la mutevolezza emotiva delle nostre vite.

Tuttavia, il motivo del pellegrinaggio in montagna cattura qualcosa di più sfumato e complesso di una semplice e diretta risoluzione o cancellazione del passato. Muoversi attraverso paesaggi soggetti a cambiare con il mutare della luce e delle condizioni atmosferiche e camminare incontro all’arrivo dell’oscurità costituiscono tanto un’immersione nell’essenza del mondo quanto una consapevolezza di superamento della sua stessa natura. Tuttavia, scalare una montagna è un viaggio che ha uno scopo, e trovarsi in cima offre un nuovo senso di prospettiva. Dalle sue vette si intravede la topografia del paesaggio e si possono riconoscere i sentieri creati dal passaggio di altri su per le diverse cime e dirupi. E così, il viaggio ricomincia.

Sebbene i dipinti di We Shake with Joy, We Shake with Grief utilizzino il mondo naturale come un’espressione della realtà e dell’emozione umana, le esperienze a cui si riferiscono sono principalmente connessioni profonde ma impermeabili con il paesaggio e il luogo. Il dipinto Now I am a Lake, per esempio, richiama un senso di identità con la pianta rappresentata in primo piano: la sua forma eretta che si estende come una sagoma umana permette allo spettatore di riconoscersi nel paesaggio. Allo stesso tempo, il lago sullo sfondo, proiettato in una luce simile a quella dell’arbusto antropomorfo, attira lo spettatore permettendogli di vedersi riflesso in esso. Questo doppio identificarsi nella natura trae ulteriore significato dalla costruzione del dipinto, che ibrida due paesaggi – quello chiuso domestico dell’artista e uno più lontano all’aperto – come contemplazione del cambiamento.

 

 

 

 

 

Una raccolta di sei tele e tre disegni che costituiscono un'esplorazione dello spazio, della trama e della luce, della superficie e della profondità. Per Lynch il processo artistico ha inizio trovandosi immersa nella natura, dove scene e momenti vengono rappresentati in disegni. Una volta in studio queste impressioni fugaci e istantanee si trasformano in dipinti a olio, consentendo a Lynch di lavorare in modo produttivo conservando la tensione tra l'immediatezza della percezione e l'atto prolungato del contemplare, evocare e ricordare un paesaggio o una situazione. Unendo i suoi disegni in un processo formale dedicato, i colori diventano più vividi, lo spazio si appiattisce e le forme si semplificano. I dipinti e le stampe che ne derivano sono spesso una conversazione, una negoziazione o una tensione tra la superficie della tela e un senso di profondità pittorica. Spesso le opere conservano un senso organico in cui il processo formale e la memoria lavorano insieme per produrre paesaggi che ci ritroviamo a riconoscere e che in qualche modo ci appaiono familiari. In questo modo, le opere esaltano i diversi punti di un continuum tra percezione e memoria, forma e colore, superficie e profondità.

 

La mostra è inserita nel programma della XIX Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.

 

Sammi Lynch è nata nel 1995 nel nord-ovest dell’Inghilterra. La sua pratica ha inizio con il disegno dal vero e l’utilizzo di pastelli; questi disegni servono poi come materiale per lavorare in studio, vengono sviluppati e tradotti attraverso una serie di tecniche tra cui la pittura e l’incisione. Il suo lavoro esprime esperienze vissute nell’ambiente naturale attraverso tele che enfatizzano lo spazio, la trama e la luce.

Lynch ha recentemente tenuto la sua prima mostra personale, con la Blue Shop Gallery di Londra ed è stata premiata con residenze di artista in Scozia e in Italia; ha esposto in diverse collettive, tra cui mostre presso Christie’s, Buckingham Palace e la fiera della stampa di Woolwich. Ha tenuto conferenze sulla sua pratica pittorica presso alcune università e tiene lezioni nell’ambito del programma per giovani artisti presso la Royal Drawing School. Il lavoro di Lynch è stato pubblicato in diverse riviste tra cui It’s Nice That, AnOther Magazine, HUNGER, Ambit Magazine e Art Maze Magazine.

sammilynch.com - @sammijlynch

 

Vincent Vanden Bogaard (1986), stimato e giovanissimo curatore belga con un curriculum già corposo e importante, è consulente indipendente che ha sviluppato nel tempo una forte conoscenza e visione strategica per le aziende del mercato dell’arte contemporanea.

 

Il progetto delle Gallerie Solito prosegue con la programmazione nei tre spazi espositivi, a cura di Vincent Vanden Bogaard: Galleria S1 nel complesso dell’ex Lanificio in Piazza Enrico De Nicola 46, la storica Galleria S2 di Piazza Bellini 59 e la Galleria S3 di Palazzo Partanna in Piazza Dei Martiri 58. La formula comprende anche il rilancio nella nuova veste del brand Solito, una piccola holding che gestisce i tre spazi fisici, una piattaforma digitale (progetto aggiudicatario di un bando ministeriale per Cultura Crea) e il progetto editoriale iemme nato nel 2011. Il progetto di re-branding e riposizionamento del marchio e della linea visiva è a cura dell’Hapto Studio di Milano.

 

La programmazione del 2023, oltre alle mostre di Paul Robas e di James Cherry già concluse, e la personale “We Shake with Joy, We Shake with Grief” di Sammi Lynch, prosegue con altre due mostre per altrettante nuove collaborazioni: la personale di Tanja Nis-Hansen dal titolo “Freaky Weather”, che si terrà a fine ottobre alla Galleria S2 di Piazza Bellini, e a fine novembre la personale di Noah Schneiderman alla Galleria S1, la main gallery nel complesso dell’ex Lanificio che chiude l’anno e completa il corso nei tre spazi delle Gallerie Solito.