Sara Ciuffetta – Zia
Per la sua prima personale romana, nella sezione Esordi di Blocco 13, Sara Ciuffetta conclude il progetto Zia.
Comunicato stampa
Le ragioni della mostra – Per la sua prima personale romana, nella sezione Esordi di Blocco 13, Sara Ciuffetta conclude il progetto Zia che, a cura di Claudio Libero Pisano, ha preso le mosse a Campoli Appenino in settembre ed è proseguito con l’appuntamento del 6 ottobre all’Angolo Cottura di Iginio De Luca nell’ambito di “un lavoro per una sera”. A Campoli Appennino Sara Ciuffetta è intervenuta, nell’abitazione appartenuta in passato alla sorella del padre, con installazioni site specific permanenti che hanno messo in evidenza la memoria e l’affetto per la padrona di casa. Attraverso la rivisitazione degli ambienti, Sara Ciuffetta ha acceso un faro - in realtà quadrati di pittura sovrapposti alle cose - su alcuni particolari dell’arredamento e della personalità della zia. Adesso, nello spazio interno e nel cortile di Blocco 13, la casa di famiglia “si prende gli spazi e il perimetro della galleria muta architettonicamente ipotizzando nuove mappe e piante abitative”, scrive Claudio Libero Pisano nel suo testo che accompagna la mostra in tre tappe. Aggiunge il curatore: “Zia restituisce un senso commovente di restanza e le sue mura, anche se manomesse da zone perdute, ci dicono felicemente che la relazione con l’altro che noi scegliamo è l’unico antidoto all’avanzare di inarrestabile e algido grigio” (per Vito Teti, “restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente”). La casa reale di Zia a Campoli è quindi migrata, attraverso gli interni trasportati e un video realizzato ad hoc da Fabio Caricchia (autore anche degli scatti che documentano l’intervento), ad Angolo Cottura. E ora, dal 20 ottobre al 10 dicembre, riprende forma e (un’altra) vita grazie a un’installazione fotografica.
Cenni biografici – Sara Ciuffetta è nata nel 1985 a Sora, in provincia di Frosinone, vive tra Campoli Appennino e Roma. Si è diplomata all’Accademia di belle arti di Frosinone. Lavora con la pittura, la scultura, la grafica, la fotografia e la performance. Tra le mostre personali ricordiamo “Der Kunstmarkt” (“Il mercato dell’arte”), a cura di Ilaria Monti, allestita a Spazio pane - Forno e arte di Campoli Appennino, in occasione dell’apertura dello spazio per la promozione della tradizione, della cultura e dell’arte contemporanea, creato insieme con il fratello Marco e Viviana Ciammetti (2022); “… Mi sono passati circa dieci mesi...” (“… mir sind circa zehn Monate vergangen…” , mostra dei disegni originali e presentazione del libro, pubblicazione Artist+production di Postmediabooks 2017, testi a cura di Ilaria Mariotti e Manuela de Leonardis, teatro dell’Accademia di belle arti, Frosinone (2017); “12,5 kg of Belgrade”, a cura di Marija Rados, Remont Galerija, Belgrado, Serbia (2016); “Fruelingsputz” (“Pulizie di primavera”), a cura di Ilaria Mariotti, Studiodieci Gallery, Vercelli (2016). Tra le mostre collettive: “Moto a luogo”, a cura di Giusi di Grandi e Iginio De Luca, Settecamini, Roma (2023); “Accade! 8 Artisti + 2”, a cura di Gianni Dessì e Donatella Spaziani, Galleria La Nuova Pesa, Roma (2022); “Lo sguardo oltre”, a cura di Sonia Andresano, progetto promosso dalla Fondazione Smart, Forte Antenne, Roma (2022); “Bid21Art”, III Biennale internazionale donna, a cura di Gabriela Von Habsburg, Porto Vecchio, Magazzino 26, Trieste (2021); “Time/process”, con Claudia Farina, Franko B, Marco Ciuffetta, 139 Artspace, Londra (2018); “Furla Series #01 - Time after Time”, Space after Space, Fondazione Furla, workshop con Marcello Maloberti (“È il corpo che decide”), Museo del Novecento, Milano (2018); “Santa Croce Grafica”, premio a cura di Ilaria Mariotti, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno, Pisa (2018); “Il sangue delle donne …”, progetto itinerante a cura di Manuela De Leonardis (2016); “Premio Combat 2016”, mostra dei finalisti residenza a Belgrado, Museo Giovanni Fattori, Livorno (2016); “Il senso del corpo”, Pinacoteca Albertina, Torino (2015).
Didascalie delle foto – Ritratto di Sara Ciuffetta al lavoro, Campoli Appennino (foto di Fabio Caricchia)