Storia di Northstar. Il primo supereroe gay del fumetto
Con il suo ciuffo nero e il suo charme francofono, Jean-Paul Beaubier è un personaggio molto amato dal pubblico. E se oggi Iceman, Kitty Pryde, Mystique e Tim Drake possono manifestare liberamente la loro natura queer, lo dobbiamo anche a Northstar
La “British invasion” è considerata da molti un momento epocale nella crescita e nella maturazione del mondo dei comics statunitensi: alla fine degli Anni Ottanta una “lega di straordinari gentlemen”, veri e propri talenti della sceneggiatura e del disegno britannici, effusero la loro freschezza narrativa al di là dell’Atlantico, e fecero rinascere innumerevoli supereroi DC e Marvel. D’improvviso esplose il genio adamantino di Alan Moore, Dave Gibbons, Dave McKean e Neil Gaiman. Il fumetto non sarebbe mai più stato lo stesso. Eppure in realtà i prodromi della “British invasion” andrebbero ricercati una decina d’anni prima, con le straordinarie personalità creative dello sceneggiatore Chris Claremont e del disegnatore John Byrne. Entrambi sono oggi entrati nella storia dei comics grazie alla creazione del primo personaggio che seppe sfidare l’egemonia del classico supereroe cisgender e macho: il leggendario Northstar, al secolo Jean-Paul Beaubier.
Northstar. Un supereroe contro la tradizione
La prima apparizione di Northstar e della sua sorella gemella Aurora (condividono persino l’estetica del costume…) avviene nel leggendario Uncanny X-Men numero 120 dell’aprile 1979. Erano anni particolarmente dinamici per quello che sarebbe diventato da lì a poco il collettivo LGBTQIA+: allo storico Gay Pride di San Francisco del 25 giugno 1978 sventolò per la prima volta la bandiera arcobaleno creata dall’artista Gilbert Baker. Nello stesso anno era diventato editor-in-chief della Marvel Jim Shooter, che promosse una politica di stampo conservatrice all’interno degli albi del gruppo sino alla fine del suo mandato nel 1987. Lo stesso Shooter fu anche autore di storie oggi giustamente ritenute imbarazzanti, come quella con protagonista Hulk dal titolo A very personal hell del 1980. L’intera vicenda del suo caveat nei confronti di personaggi omosessuali è stata ricostruita per filo e per segno nell’eccellente volume del 2008 di Shirrel Rhoades: A complete history of American Comic Books. Nonostante questo retroterra complesso, gli originali personaggi di Claremont e Byrne come Northstar/Jean-Paul Beaubier e sua sorella Aurora/Jeanne-Marie Beaubier dimostrarono sin da subito una profondità inedita nel mondo supereroistico canonico. Avevano un carattere più marcatamente umano. Ma qual è la vicenda di Northstar?
La storia del mutante Northstar
Di origine canadese come il mitico Wolverine, Jean-Paul viene separato dalla sorella Jeanne-Marie in tenera età in seguito alla tragica morte dei genitori. Ancora adolescente, viene pizzicato a rubare da Raimonde Belmonde, che diventa per lui un vero e proprio mentore: è lui che gli insegna a controllare la sua supervelocità attraverso lo sci, sport in cui il giovane Beaubier-Northstar arriverà ad eccellere. In seguito Jean-Paul entra come trapezista in un circo in Francia, ma il suo carattere irrequieto lo porta a unirsi al Front de Libération du Québec, un movimento indipendentista che lotta per la secessione della zona francofona del Canada. I metodi dell’organizzazione paramilitare sono però troppo spietati per Jean-Paul, e il giovane abbandona il gruppo. Ritorna allo sci professionale e grazie al suo superpotere diventa in breve tempo campione del mondo. Nel frattempo, la versione canadese del Professor Xavier, James MacDonald Hudson, sta mettendo in piedi un gruppo di supereroi dal nome di Alpha Flight. Hudson aveva già arruolato Jeanne-Marie e non appena vede Jean-Paul capisce che si tratta di una coppia di gemelli. Nasce così l’equivalente canadese degli X-Men a stelle e strisce, un gruppo capitanato da Guardian e che include anche il fenomenale Sasquatch, ossia il leggendario Bigfoot dalle parvenze scimmiesche.
Northstar. Un fumetto contro l’AIDS
Nel 1983 gli Alpha Flight hanno l’onore di una pubblicazione autonoma sotto i tipi della Marvel. Il disegnatore John Byrne contribuì in quell’occasione ad arricchire le loro personalità, dato che a suo avviso i personaggi sembravano ancora un po’ troppo acerbi e ben lontani dal loro pieno potenziale. Byrne non aveva idea di quanto avesse ragione! Il successo dei primi numeri confermò la bontà dell’operazione di approfondimento nell’introspezione dei personaggi. Eppure ci vollero ben tredici anni (e un’infinità di allusioni più o meno criptiche) per giungere all’ammissione esplicita da parte di Northstar della sua omosessualità. L’annuncio ufficiale avvenne a inizio Anni Novanta: in quell’occasione (era il numero 106 della testata Alpha Flight) Northstar adotta Joanne, una bambina abbandonata malata di AIDS. La piccola, disgraziatamente, muore nel giro di poche settimane, ma Jean-Paul decide di fare coming out per promuovere grazie alla sua popolarità la prevenzione dell’HIV e lottare contro lo stigma sociale che allora soffriva la comunità queer.
Il matrimonio di Northstar
Bisognerà attendere però ancora una ventina d’anni per vedere Northstar sposarsi con il suo compagno Kyle Jinadu. La cerimonia sarà narrata nel numero 51 di Astonishing X-Men del giugno 2012. Il matrimonio tra i due è la degna conclusione di una vicenda umana convincente e complessa, che ha seguito (e spesso anticipato) la graduale evoluzione della società. Alla faccia delle tesi oscurantiste di chi vede il fumetto, la nona arte, come un genere letterario figlio di un dio minore!
Thomas Villa
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