La nuova galleria di Messina Zancle Art Project
Lo spazio vuole avere dimensione locale ma anche inserirsi nel dibattito nazionale dell’arte contemporanea e della street art. L'intervista con il direttore artistico
Ha aperto, a Messina, una nuova galleria: Zancle Art Project, progetto di Ivan Piccione e del direttore artistico Giovanni Cardillo, inaugurata venerdì 13 ottobre 2023 in via Legnano 32. La galleria intende diventare punto di riferimento territoriale ed ha l’obiettivo di inserirsi nel circuito nazionale dell’arte contemporanea e della street art, tramite mostre personali e collettive degli attuali suoi massimi rappresentanti. Inoltre, rappresenterà un’occasione per gli artisti messinesi, soprattutto emergenti e giovani, di trovare uno spazio che possa consentire loro di confrontarsi a livello nazionale.
L’intervista al direttore artistico di Zancle Art Project, Giovanni Cardillo
Come è nata l’idea di creare una galleria d’arte contemporanea e street art a Messina?
Tutto nasce dall’ innamoramento che mi ha travolto, circa 10 anni fa, per l’arte; più precisamente, un giorno sono entrato in una galleria e dopo aver acquistato un’opera, è stato un crescendo di passione, bulimia di letture ma, soprattutto, di conoscenze di tanti artisti che andavo via via scoprendo, entrandoci in rapporto. Pian piano, dopo la millesima volta che mi si è chiesto “Come mai a Messina non si sente mai nulla legato all’arte?”, mi sono detto “proviamoci!”. Quasi contemporaneamente ho incontrato Ivan Piccione; lui ha una delle corniceria più antiche di Messina e, quindi, anche una passione “professionale”. Ci siamo trovati con la stessa identica visione, ed abbiamo deciso di partire.
Quale situazione hai trovato in città?
Messina, da un punto di vista artistico, segue l’attitudine da Bella Addormentata che aleggia sulla città e su tutti gli ambiti della vita civile che in essa si svolgono. Ci sono, però, segnali positivi di cambiamento della percezione dell’arte. Qualche giorno fa ha provocato parecchi malumori, soprattutto tra i giovani, la demolizione di tutto un complesso di palazzi in centro, dove erano presenti alcuni pezzi di street art (tra cui anche Blu, WhosNemo, JuliettaFX ed altri). C’è un positivo e crescente fermento delle nuove generazioni, e questo è sempre positivo.
Ci parli della scelta della sede?
La scelta della sede della galleria, nella zona centrale della città, non è per nulla casuale. Non è casuale perché, nelle radici delle pulsioni che portano alla nascita della Zancle Art Project, c’è anche la necessità di affermazione di una realtà che, toccando ormai tantissime persone nel territorio, necessita di essere affermata: esiste una Messina culturalmente vivace e che vuole trovare spazio, voce e confronto. È una generazione “giovane” che, nel 2023, avendo viaggiato, vissuto e visto, non riesce più a digerire le ristrettezze e la non esaustiva offerta di occasioni di confronto intellettuale in Città. Le Case Cicala, note a tutti i messinesi, sono un simbolo di un passato che è stato brutalmente cancellato più di 100 anni fa col terremoto. Però, negli anni ’50-’60-’70 del secolo scorso, quel vicolo ha visto fiorire botteghe di artigiani ed artisti, come erano sempre esistite, e che oggi sono sostituite da saracinesche chiuse. L’apertura della sede in quella posizione vuole lanciare un messaggio di rinascita e di slancio culturale per Messina.
Quali sfide hai dovuto superare e quali pensi siano quelle che troverai in futuro?
Le sfide che ho superato sono quelle che si affrontano quando si mette in piedi un progetto razionale e concreto; quelle che andrò ad affrontare, e che vedo, sono principalmente legate alle abitudini sociali del territorio, che magari hanno pochi “vernissage” nel menu da cui scegliere. Sicuramente ce ne saranno tante altre che ancora non vedo.
Ci parli del patrocinio con l’Ordine degli Architetti? Come è nata questa sinergia?
Il patrocinio con l’Ordine degli Architetti di Messina e della sua Fondazione, la Fondazione Mediterraneo, nasce dalla preziosa opportunità che ho avuto di raccontare il progetto. Ho immediatamente pensato a loro in quanto interlocutori istituzionali (secondo me) naturali per un progetto serio che parli d’arte. Per fortuna hanno reputato valida l’idea ed hanno deciso di sostenerci.
Con quali criteri hai scelto i primi artisti da rappresentare?
La prima mostra, il cui titolo è “Le case degli altri”, sarà una mini personale alla quale parteciperanno Tina Sgró, Marta Mezynska e Daniele Cestari. Ci tengo a specificare che la galleria, com’è giusto che sia, collabora in entrambi gli ambiti (contemporanea e streetart) con curatori perché, la passione conta, ma servono anche titoli, competenze e studi specifici per creare un progetto serio. Pertanto, il titolo della mostra e lo scritto critico sono opera della storica dell’arte e curatrice Mariateresa Zagone. La scelta degli artisti è avvenuta in concerto tra me e lei, in quanto tutti e tre trattano il tema della casa nei loro lavori, anche se con cifre diverse.
Quali pensi potrà essere il vostro percorso nell’ambito della street art?
È nostra intenzione portare, soprattutto i primi tempi, opere di street artist che raccontino in maniera antologica l’evoluzione del movimento e, contemporaneamente, ipotizzare dei lavori in giro per la città degli stessi. Il tutto, per cercare di raccontare i mille linguaggi; questo avverrà, ovviamente, grazie alla ricostruzione filologica curatoriale.
Progetti per il futuro?
La Galleria ha già un calendario che ad ora arriva fino a marzo. Ci sono anche operazioni e collaborazioni in pentola… non soltanto legati al territorio messinese ma siciliano. Però, per adesso, è tutto top secret!
Alessia Tommasini
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