Dominique Koch – We can’t be anything but edible

Informazioni Evento

Luogo
ATERRATERRA LAB
Via Giacalone, 43, Palermo, PA, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ven. – sab. 12:00 – 17:00

Vernissage
26/10/2023

ore 19

Patrocini

Con il contributo di: Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia e Kultur Kanton Basel-Stadt

Aterraterra Lab, Via Giacalone 43, Palermo

Artisti
Dominique Koch
Curatori
Laura Breitschmid
Generi
personale, video

We can’t be anything but edible è la prima mostra personale in Italia di Dominique Koch, artista svizzera che vive e lavora tra Parigi e Basilea.

Comunicato stampa

We can’t be anything but edible è la prima mostra personale in Italia di Dominique Koch, artista svizzera che vive e lavora tra Parigi e Basilea. La sua ricerca affronta temi sociali e politici attraverso il «pensiero multi-specie» e l’intersezione di differenti saperi e mezzi espressivi. Nei suoi lavori multimediali e immersivi, l’artista usa il video come mezzo visivo, combinandolo con le potenzialità narrative di elementi sonori, oggettuali, testuali e linguistici.

Nella mostra da Aterraterra Lab, a partire dal video Sowing the Seeds for the Future (2020, 60’), l’artista crea un'installazione multimediale site specific che coinvolge video, suono ed elementi spaziali. We can’t be anything but edible è un’installazione che intreccia diverse modalità narrative che culminano in una storia che possiamo definire una “poesia di fantascienza”. Nel video una voce parla di diversificazione genetica mentre scorrono immagini filmate all’interno di un laboratorio. Queste immagini mostrano il Centro di ricerca ICARDA (International Center for Agricultural Research in the Dry Areas), il cui programma di ricerca e di raccolta dati ad Aleppo, in Siria, è stato minacciato di distruzione a causa della guerra. Un’altra scena ci mostra dei semi in un paesaggio polveroso, la voce off riflette sui tempi in cui tutto era nutrito dall’acqua, sulla resilienza dei semi nel tempo e nello spazio e sulle loro forme di adattamento. Queste riflessioni si estendono in una conversazione con il filosofo naturale Andreas Weber, che parla di “unconditional reciprocity”, concetto che viene messo in relazione con quello di “commestibilità”. Anche se sembriamo essere dei corpi isolati, a un livello materiale siamo inseparabili da ciò che ci circonda. Il nostro corpo diventa parte del ciclo e noi stessi, come suggerisce il titolo, non possiamo essere altro che commestibili (We can’t be anything but edible).

 

Aterraterra LAB è uno spazio a Palermo per l’arte, l’agricoltura e l’attivismo. www.aterraterra.it.

Sowing the Seeds for the Future, Video installation, sound, 60 minuti, 2020.

 

Sound design e musica di Tobias Koch, conversazioni con Andreas Weber, Mahmoud Solh, Mariana Yazbek and Ali Shehadeh.

 

Con il contributo di Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia e Kultur Kanton Basel-Stadt.

 

Caption immagini allegate: Film still, Dominique Koch, Sowing the Seeds for the Future, 2020, 4k video, sound, 60’, courtesy of the artist.

 

 

Biografia di Dominique Koch

 

Dominique Koch è un’artista visiva che lavora tra Basel e Parigi. Concepisce i suoi lavori come “laboratori pensanti” che connettono diversi campi di ricerca e che attivano legami ibridi e improbabili incontri intellettuali. Tra le mostre personali: CAN—Centre d’art Neuchâtel, Rinomina Paris, Centre Culturel Suisse Paris e MASI Lugano. I suoi lavori hanno vinto diversi premi e sono stati presentati in diverse mostre collettive: Bally Award, CCCB Barcelona, STATE Studio Berlin, Shedhalle Zürich, Istituto Svizzero di Roma, Lagos Biennial II, A Tale of a Tub, Rotterdam, Frankfurter Kunstverein, Swissnex San Francisco, Kunsthalle Basel, EKKM Tallinn, Copenhagen Contemporary e Kunsthalle Mainz.