Il mio corpo è L’Inferno

  • CONFINO

Informazioni Evento

Luogo
CONFINO
Via Santhià, 10154 Turin, TO, Italy
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Schedule for visiting

16, Novembre - 9, Decembre

Monday - friday

15:00 - 17:00

Vernissage
05/11/2023

ore 11

Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

Lo spazio  Confino di Ruben Montini riapre le sue porte con la mostra Il mio corpo è L’Inferno, dedicata all’interpretazione del corpo al di fuori delle convenzioni del mondo.

Comunicato stampa

Il mio corpo è l’inferno

 

CONFINO

Via Santhià 41, 10154 Torino

Linagurazione 5, Novembre 2023 alle 11 a.m.

 

 

Lorario di visite

16, Novembre - 9, Dicembre

Lunedi - venerdi, 15:00 - 17:00

 

 

 

 

Il 5 novembre 2023, lo spazio  CONFINO di Ruben Montini riapre le sue porte con la mostra Il mio corpo è L'Inferno, dedicata all'interpretazione del corpo al di fuori delle convenzioni del mondo.

 

La mostra presenta opere di 10 artisti in dialogo con un’opera di Ruben Montini.

Gli artisti presenti sono: Franko B, Prezemek Branas, Andrej Dubravsky, Luca Frati, Kate Groobey, Natalia LL, Aris Mac Adden, Gianni Moretti, Karol Radziszewski e Nazim Unal Yilmaz.

 

La paura primordiale dell'ignoto e dell'imprevedibile costringeva l'uomo a sacralizzare ciò che ostacolava una vita razionalizzata. La nostra incarnazione fisica, apice di imprevedibilità e vulnerabilità naturale con la sua propensione alla malattia, all'intolleranza al dolore e all'ebbrezza del lusso, non costituisce un'eccezione alla necessità di creare una struttura rigida per la sua manifestazione nel mondo sociale.

 

Il corpo è biblico, ideale e simile all'immagine di Dio. È un ente statale, uno strumento nelle mani dei burocrati per proteggere i confini e garantire la sicurezza nazionale. Il corpo è economico, muove il mondo verso il progresso. Il corpo è sociale e deve adattarsi alle idee generali di normalità. Il corpo femminile serve a rinnovare la popolazione sulla Terra, un organismo che deve superare i propri difetti e debolezze per il bene della stabilità mondiale.

 

Le opere presentate da CONFINO si riferiscono alla manifestazione del corpo umano in contraddizione con la normalità. Il corpo LGBTQIA+ perde lo status di sacralità rispetto alle sue origini bibliche, diventa vulnerabile e mutevole, capace di trasformazioni che mettono in discussione il quadro normativo stabilito (moralità).

 

La sessualità e la femminilità eccessive, le manifestazioni fisiche di violenza e la volgarità estrema sfidano i limiti, liberandoci dall'inserimento razionale nelle relazioni socio-culturali. La liminalità di questa esistenza sottolinea la sua naturalezza e offre soddisfazione di fronte alle limitazioni imposte dall'evoluzione umana.

 

Il mio corpo è linferno è una frase che rappresenta una prospettiva esterna imposta dalle norme sociali piuttosto che dalla propria percezione di sé. Dopotutto, è la libertà dichiarata internamente che demonizza il corpo queer, ma è preferibile essere un emarginato sociale piuttosto che sopportare i limiti che ci auto-imponiamo.

 

Testo di Valeriia Pliekhotko

 

Contatti per più dettagli

email: [email protected]

IG: _confino_