La fotografia celebra il design all’ADI Design Museum a Milano
Per gli amanti del design appuntamento da non perdere all’ADI di Milano: 151 manifesti fotografici raccontano il design (e puoi portare a casa la tua opera preferita)
La mostra Fotografia alla carriera. Omaggio della fotografia italiana ai maestri del Compasso d’Oro, realizzata con il contributo di Fedrigoni e Mapei, è una vera e propria narrazione fotografica della storia del design dagli anni Cinquanta fino ad oggi. Il progetto espositivo si fonda su un’ottica partecipativa, permettendo al visitatore di scegliere tra le immagini proposte e portare con sé il manifesto più amato. Ad essere esposte, infatti, sono 151 immagini formato poster che il visitatore può staccare autonomamente, uscendo dal museo non con il classico gadget acquistato nel bookshop, ma con un frammento (di notevole importanza) della mostra stessa.
Il legame tra fotografia e design
Spesso si fa riferimento agli elementi decorativi e di arredo più rilevanti come “icone” del design ed è proprio l’uso di questo termine a rivelare una prima connessione con il medium fotografico. La parola “icona” infatti, dal greco eikón, significa immagine; nell’arte bizantina, ad esempio, erano considerate icone leimmagini sacre. Osservando le fotografie proposte nel percorso espositivo si può notare come queste attribuiscano una sorta di carattere sacroall’elemento di design, spesso decontestualizzato e posto in una posizione centrale, protagonista assoluto dello spazio. Dunque, ad elevare l’oggetto di design allo status di icona è proprio la fotografia, che, riproducendo tecnicamente l’immagine dell’oggetto fisico e permettendone quindi la diffusione, lo rende universalmente riconoscibile e di conseguenza iconico.
I fotografi in mostra
La mostra enfatizza la perfetta combinazione tra i due linguaggi, diversi ma complementari, oltre a proporre una stratificazione tra generazioni differenti di fotografi e dunque una molteplicità di pratiche e visioni. La raccolta di immagini, infatti, include sei grandi fotografi del passato, in particolare Giorgio Casali, Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo, Mauro Masera, Cesare Colombo e Alfa Castaldi a cui si accosta una serie di fotografi contemporanei, tra cui figurano persino studi in 3D e realtà virtuale. Una combinazione da leggere non solo come un’esaltazione del connubio tra fotografia e design, ma anche come una narrazione, sia dei maestri del Compasso d’Oro, sia dei fotografi stessi e dell’evoluzione della loro pratica negli anni, diventando così un importante strumento di ricerca per chiunque si interessasse dello sviluppo e del cambiamento dell’espressione attraverso il medium fotografico nel tempo.
Laura Coppelli
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