Gli studi sulla natura urbana che circonda la Fondazione Prada di Milano

Tre quaderni di ricerca da poco pubblicati da Fondazione Prada raccontano il contesto naturale che circonda il museo milanese tra verde spontaneo, verde progettato e paesaggio

#35 Urbano Rurale Selvatico è un set di tre quaderni di Fondazione Prada, in cui è indagato il paesaggio che circonda il luogo espositivo tra paesaggio, verde progettato, terzo paesaggio e verde spontaneo. Il Quaderno Ricerca analizza la presenza del verde nei siti industriali e nella campagna milanese, il Quaderno Progetto descrive le premesse concettuali e lo sviluppo del progetto paesaggistico della Fondazione e il Quaderno Erbario documenta le specie botaniche presenti attraverso schede botaniche e immagini di dettaglio.

La Fondazione Prada e l’ambiente

Si indaga in questo modo il rapporto del luogo con il circostante tra memoria e presente.  Il progetto della costruzione nasce nel 2014 dalle considerazioni sul rapporto tra un luogo espositivo di questo tipo e il suo rapporto con la città, operate da Miuccia Prada. La riconversione delle periferie non solo in luoghi abitativi ad alta densità è un pensiero fondamentale, che in altre città europee è una ricetta precipua di sviluppo. Quello di Prada a Milano è stato un vero e proprio esperimento urbano che sino a quel momento non era stato tenuto in considerazione come possibile modello operativo. In tal senso basti pensare al progetto per un museo di arte contemporanea, da costruire in periferia, che ancora adesso la città non possiede. Il fulcro spaziale dal quale l’operazione nasce è una distilleria dell’inizio del XX secolo, trasformata poi in magazzino e quindi in ciò che è ora. 

Natura, periferie e architettura a Milano

I riferimenti al passato non sono solo nell’architettura industriale superstite, ma anche nella relazione con l’ambiente circostante e con il suo passato agricolo. Il tentativo, con la collaborazione con l’architetto del paesaggio Maria Teresa D’Agostino, è quello di restituire uno spazio alla natura, anche quando selvatica, in una dimensione di studio e non certo di cancellazione della stessa. Una ricerca storica ha consentito di individuare le specie arboree che caratterizzavano le aree industriali dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del XX secolo. Piante che hanno ripreso appieno il loro ruolo sul tetto del cinema e nel parcheggio. La natura, quando non coercizzata, infatti, si riprende i suoi spazi, riuscendo a debellare l’azione più o meno positiva dell’uomo. I quaderni ci racconto la storia di una tentata e direi riuscita pacificazione tra l’uomo e la natura, restituendo un nuovo concetto di verde metropolitano. 

Angela Madesani

#35 Urbano Rurale Selvatico
Quaderno Progetto, Testo di Maria Teresa D’Agostino, pag. 64

Quaderno Ricerca, Antologia di testi di Gilles Clément, Eryck De Rubercy, Andrea Di Salvo, Libereso Guglielmi, Vincenzo Latina, Marco Martella, Ippolito Pizzetti, William Robinson, pag. 64

Quaderno Erbario, Schede botaniche a cura di Maria Teresa D’Agostino e Silvia Fogliato, pag. 64
Fondazione Prada, Milano
€ 45,00

ISSN 2421-2792

https://www.fondazioneprada.org/

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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