Gravity, la poetica installazione che gioca con aria, luci e suoni
Teli in seta fluttuano nell'aria a suon di musica e accolgono la proiezione di immagini: l'installazione "Gravity" di Yann Nguema diventa così occasione di meditazione per il pubblico. Il video
Chi non ha mai soffiato verso l’alto un fazzoletto per farlo fluttuare sopra il naso e lasciarlo ricadere sul volto? L’opera Gravity, del digital artist Yann Nguema, sfruttando teli di seta, vento, luci e musiche, ricorda proprio questo gioco d’infanzia.
L’installazione, originariamente concepita per Collégiale Saint-Martin ad Angers, è attualmente esposta presso Les Champs Libres a Rennes, nell’ambito della mostra PRISM, in corso fino al prossimo 31 marzo 2024.
L’installazione Gravity di Yann Nguema
Sono tante le sensazioni che evoca la vista di Gravity che, come mostra il video, si compone di finissimi e grandi drappi in seta che danzano nell’aria grazie al vento prodotto da ventagli posti alla base.
Questa scultura cinetica, ispirata al lavoro artistico di Daniel Wurtzel, sfrutta il candore dei teli che volano per proiettare immagini di vario genere, da quelle geometriche, che ricordano le disposizioni delle costellazioni nel cielo, a quelle delle corolle floreali. A completare l’esperienza è un suono avvolgente, in cui si rintracciano motivi musicali, trilli tecnologici e accordi di archi che insieme sembrano intercettare i ritmi cerebrali.
Gravity può essere attraversata dai visitatori, che hanno la facoltà di muoversi al di sotto delle stoffe volanti, oppure lungo i lati, scegliendo di entrare nel cuore dell’opera per lasciarsi avvolgere o ammirandola nella sua pienezza a distanza.
Gravity è un invito alla contemplazione
Come molte opere e installazioni contemporanee – pensiamo ad esempio a Nave di Brian Eno e Jiří Příhoda – anche Gravity si pone l’obiettivo di indurre lo spettatore in uno stato contemplativo e meditativo, di rilassamento e riappropriazione del proprio pensiero.
L’effetto è quello dell’ASMR, ovvero di senso di piacere infuso al cervello, che ha trovato grande seguito in Rete, con video e contenuti multimediali appositamente creati. In tempi in cui siamo sottoposti a forte stress mentale, ansie e ad un sovraccarico di informazioni che non ci consente di dialogare con noi stessi, questo format declinato in chiave artistica non può che essere appagante per il pubblico. Gravity diventa così opera creativa e, allo stesso tempo, curativa.
Roberta Pisa
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