Muore il gallerista Davide Paludetto. Trovato senza vita proprio al Castello di Rivara
Figlio del mitico gallerista e mecenate Franz, Davide Paludetto è stato trovato senza vita nella residenza di famiglia e centro d’arte contemporanea alle porte di Torino
È morto a 53 anni Davide Paludetto, gallerista e figlio di Franz Paludetto, quest’ultimo scomparso lo scorso 16 maggio. Davide è stato ritrovato privo di vita nel Castello di Rivara, residenza della famiglia Paludetto e centro d’arte fondato negli Anni Ottanta dal padre, negli anni crocevia di artisti internazionali e scrigno di una importante collezione d’arte contemporanea.
Davide Paludetto, una vita per l’arte
La vita di Davide Paludetto si interseca con quella del padre, a cui si affianca nell’attività di gallerista e di mecenate: dopo aver fondato, insieme a Franz, una galleria in Via Stampatori a Torino, Davide apre una sua galleria, in Via degli Artisti, la davidepaludetto arte contemporanea, collaborando con gli artisti Adriano Campisi, Alberto Castelli, Andreas Schön, Aron Demetz, Carlo D’Oria, Daniela Perego, Domenico Borrelli, Elvio Chiricozzi, Ferdi Giardini, Jessica Carroll, Kiril Hadzhiev, Luca Grechi, Maura Banfo, Mustafa Sabbagh, Nicus Lucà, Paolo Assenza, Paolo Grassino, Paolo Leonardo, Peter Schmersal, Petra Lemmerz, Salvatore Astore, Sergio Ragalzi. Tra i progetti più recenti della davidepaludetto arte contemporanea è la collaborazione attivata durante l’ultima edizione di Artissima con l’Aspesi Store di Torino, che ospita fino al 18 novembre un’installazione di Domenico Borrelli dal titolo Impermeabili, proprio a cura di Davide Paludetto. All’interno della sua galleria aveva inoltre creato una Project Room, spazio incentrato sulla ricerca e sugli artisti emergenti, collaterale a quello principale dedicato agli autori “established”.
Davide Paludetto e il Castello di Rivara
Dopo la morte del padre, Davide Paludetto prende le redini del Castello di Rivara, continuando la visione e la missione di Franz che, nel 1985, insieme al Aldo Mondino, aveva trasformato l’edificio medievale – sede storica del Cenacolo di pittori della Scuola di Rivara – in un polo artistico che ha ospitato nel corso degli anni Stephan Balkenhol, Bernd&Hilla Becher, Isa Genzken, Felix Gonzalez-Torres, Paul McCarty, Raymond Pettibon, Maurizio Cattelan, Dan Graham, Gordon Matta Clarck, Joseph Beuys e Candida Höfer, con mostre e progetti realizzati ad hoc. “Una frequentazione e una fitta programmazione”, scrive Claudia Giraud in questo articolo, “all’insegna di una grande collettiva annuale ‘permanente’ denominata ‘Equinozio d’Autunno’ e di room installation – ogni stanza è dedicata a un artista, a cura di molti nomi che hanno animato il movimento torinese tra gli anni ’80 e oggi –, che negli anni gli è valsa la denominazione di ‘Museo d’Arte Contemporanea’ con un suo centro di documentazione. Nel 2018 è teatro della mostra Gotico Industriale, a cura di Fabio Vito Lacertosa, un passaggio storico della città di Torino dagli anni ’80 ai ’90 e nel 2021 è la volta di ‘Pittura Ambiente’: un ritorno importante alla scelta di giovani che raccontino la contemporaneità e la pittura nel rapporto con i luoghi del Castello”.
Davide Paludetto e i sui progetti per il Castello di Rivara
E avrebbe perseguito la stessa strada anche Davide, come racconta il sindaco di Rivara, Roberto Andriollo: “Davide era un vulcano di idee, collaborare con lui era davvero un piacere. Ci eravamo visti una quindicina di giorni fa e avremmo dovuto rivederci in settimana. Stavamo organizzando una serie di eventi molto importanti. Davide era profondamente diverso dal padre. Franz pensava solo all’arte Contemporanea, Davide era aperto a mille progetti. Quando era a Torino aveva lavorato nell’organizzazione di grandi eventi e ora voleva proporli qui, nella nostra Rivara. In quel meraviglioso parco stavamo organizzando un evento grandioso che avrebbe dovuto tenersi a giugno, una serie di concerti con musicisti di calibro internazionale”.
Desirée Maida
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