Lo Schermo dell’Arte 2023

Informazioni Evento

Luogo
CINEMA LA COMPAGNIA
Via Camillo Cavour, 50/R, 50121 , Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/11/2023
Generi
festival
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Il Festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi torna a Firenze per offrire al pubblico una selezione della più recente produzione internazionale di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea.

Comunicato stampa

La sedicesima edizione dello Schermo dell’arte si svolgerà dal 15 al 19 novembre 2023: il Festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi torna a Firenze per offrire al pubblico una selezione della più recente produzione internazionale di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea.
Il Cinema La Compagnia di Firenze sarà come ogni anno il centro del Festival, non solo sede del suo intenso programma di oltre 30 proiezioni, tra cui anteprime mondiali e italiane alla presenza degli autori, ma anche luogo di incontro con artisti, curatori e ospiti internazionali.
Anche questa edizione si espanderà online, con una programmazione in streaming su Più Compagnia, in collaborazione con Mymovies.it (fino al 26 novembre 2023).

Il Festival sarà anche l’occasione per presentare al pubblico le nuove produzioni dello Schermo dell’arte, promosse nel suo crescente impegno su questo fronte.
Inaugurerà il 14 novembre (fino al 19 novembre) negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi, l’installazione multicanale La montagna magica di Micol Roubini, progetto promosso dallo Schermo dell’arte, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022).
L’opera video-installativa, a cura di Gabi Scardi, e destinata alla collezione del MAN di Nuoro, indaga l’ecosistema della più grande cava d’amianto d’Europa a Balangero (TO), oggi in via di bonifica, muovendo il suo sguardo sulla fitta rete di relazioni tra uomo e territorio che interessano questo delicato processo di riconversione. La montagna magica prima di arrivare a Firenze sarà presentata nella mostra The Recent, a cura di Tessa Giblin, dedicata al tema dei cambiamenti climatici, che inaugurerà il 27 ottobre alla Talbot Rice Gallery di Edimburgo.

Saranno parte del programma di questa edizione del Festival anche le prime mondiali delle quattro opere realizzate grazie al supporto del VISIO Production Fund 2022, fondo di produzione nato nell’ambito di VISIO-European Programme on Artists’ Moving Images, il progetto a cura di Leonardo Bigazzi dedicato ad artisti under 35 che utilizzano le immagini in movimento, che vedrà la sua XII edizione durante il Festival.
Single File di Simon Liu (1987, Hong Kong), co-prodotto con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, analizza i cambiamenti di Hong Kong attraverso i danni cognitivi e culturali provocati dalla disinformazione e dalla censura dilaganti attraverso gli smartphone, immaginando nuovi lessici e sperimentazioni formali.
Bliss Point di Gerard Ortín Castellví (1988, Spagna) co-prodotto con Fondazione In Between Art Film, è una rappresentazione dei nuovi regimi e delle infrastrutture della distribuzione del cibo, terzo tassello di una trilogia che trasforma il consumo alimentare in immagini in movimento.
Untitled di Maryam Tafakory (1987, Iran), co-prodotto con Seven Gravity Collection, è una nuova tappa della ricerca dell’artista sulla rappresentazione delle donne e la censura del loro corpo nel cinema post rivoluzionario iraniano, il cui primo capitolo, Mast-del, è stato presentato in anteprima alla 55a Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.
My Views on the Darkness di Yuyan Wang (1989, Cina), prodotto da Petit Chaos, co-prodotto con FRAC Bretagne, indaga il rapporto tra uomo e tecnologia in una visione fantastica dell'umanità, che immagina il legame tra le sue origini, radicate nella storia dell'universo, e le sue attuali estensioni digitali.

L’opening night del Festival presenterà la prima italiana di Nummer Achttien –The Breath of Life (2023), primo lungometraggio di Guido van der Werve (1977) per il grande schermo, una “autofiction” che racconta lo straordinario percorso di riabilitazione dell’artista e regista olandese a seguito di un grave incidente, e il suo ritorno alla vita.

Una rassegna di altre opere di van der Werve darà vita al Focus che il Festival dedica alla ventennale carriera dell’artista e al suo utilizzo innovativo e sperimentale del linguaggio cinematografico: Nummer twee, just because I’m standing here doesn’t mean I want to (2003); Nummer zes, Steinway grand piano, wake me up to go to sleep and all the color of the rainbow (2006); Nummer acht, everything is going to be alright (2007); Nummer veertien, home (2012). Tra sfide e prestazioni estreme, passando per la sua passione per la musica, il programma traccerà un ritratto di questa personalità eccezionale nel panorama dell’arte.

La closing night ospiterà, per la prima volta in sala in Italia, Inside (2023) di Vasilis Katsoupis (1977), film dalle note psicologiche e dalle atmosfere di suspense che vede Willem Dafoe nei panni di un ladro d’arte che, durante un tentato furto, rimane intrappolato in un lussuoso attico newyorkese. La casa diventa una gabbia dorata, dove l’unica interazione possibile è quella con le opere di grande valore che la popolano. L’unicità di questa collezione d’arte, che acquista un ruolo fondamentale nella storia, è che stata concepita come una vera e propria mostra virtuale all’interno del film, con la curatela di Leonardo Bigazzi e con le opere di artisti internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Francesco Clemente, Petrit Halilaj David Horvitz, Adrian Paci, Janis Rafa, Amalia Pica, Joanna Piotrowska, Egon Schiele, MASBEDO, Alvaro Urbano.