Morto Joe Tilson, l’artista della Pop Art inglese che amava l’Italia
Si è spento all’età di 95 anni l’artista inglese che, conclusa la fase dell’arte pop, fu sedotto dalla “classicità mediterranea”. Una fascinazione che lo portò a viaggiare per il Bel Paese, tra Venezia, Sicilia e Toscana
Il pittore e scultore Joe Tilson, tra i maggiori esponenti della Pop Art britannica, si è spento all’età di 95 anni a Londra. Nel corso della sua carriera ha utilizzato diversi materiali e sperimentato differenti tecniche per realizzare le sue opere giungendo, negli Anni Sessanta, a composizioni originali come la serie di dipinti e costruzioni ispirate ai giochi a incastro per l’infanzia. La sua carriera si è svolta tra Londra, New York e l’Italia, dove ha vissuto per lunghi periodi tra Cortona, in Toscana, e Venezia, dove aveva il suo studio.
Joe Tilson e la Pop Art
Joe Tilson nasce a Londra nel 1928. Sin dall’infanzia, nonostante un ambiente familiare disinteressato al mondo dell’arte (i suoi genitori, Ethel e Frederick Tilson erano entrambi telegrafisti), sviluppa un talento precoce: all’età di otto anni progetta infatti uno striscione per la sicurezza stradale che vince un premio artistico bandito dalla contea di Londra. I genitori premono, però, per garantirgli un futuro sicuro e lo iscrivono alla Brixton School of Building, per imparare il mestiere della falegnameria. Tilson lascia dunque gli studi a 15 anni e presta servizio militare al RAF; grazie a una borsa di studio intraprende la St. Martin’s School of Art nel 1949, per diplomarsi nel 1955 al Royal College of Art, dove ha modo di conoscere Peter Blake, il cui stile si avvicinava a quello che poi il critico d’arte Lawrence Alloway avrebbe definito “pop”.
Nello stesso anno, Tilson vince il Prix de Rome e si trasferisce in Italia con Joslyn Morton, sua moglie. L’artista inglese ne è folgorato, e la coppia decide di risiedere per lunghi periodi nel Bel Paese.
La carriera di Joe Tilson tra l’Inghilterra e l’Italia
Nel 1958, Tilson torna a Londra con sua moglie, ma inizia a insegnare in diverse università e accademie d’arte internazionali, quali la School of Visual Arts di New York e la Staatliche Hochschule fur Bildende Kunst di Amburgo. La sua prima mostra personale, alla Marlborough Gallery di Londra, data al 1962; nel 1964 viene invitato a partecipare alla XXXII Biennale di Venezia. Da quel momento in poi, Tilson espone in tutto il mondo e i suoi lavori entrano a far parte di prestigiose collezioni, dalla Tate Gallery di Londra al MoMA di New York, allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel 2002 la Royal Academy of Arts di Londra gli dedica una grande retrospettiva dal titolo Joe Tilson: Pop to Present, e nel 2018 la Menhir Arte Contemporanea di Milano presenta Joe Tilson. Opere 1980 – 2000, nell’ambito di un approfondimento sui protagonisti del mondo dell’arte del secondo dopoguerra. L’Italia ha sempre avuto un importante ascendente su Tilson, come si evince nelle opere dalle tonalità calde che riprendono i colori della campagna toscana. Un amore contraccambiato anche dai collezionisti e dalla critica d’arte che lo hanno sempre omaggiato per l’apporto che ha dato alle generazioni più giovani con la sua visione.
Valentina Muzi
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