Una delle mostre più attese dell’anno. L’Infinity Room di Yayoi Kusama è a Bergamo
Con decine di migliaia biglietti staccati in anticipo, la mostra 'Infinito Presente' si prospetta attesissima tra le iniziative culturali bergamasche di fine 2023. Con qualche (inevitabile?) criticità
Sono passati quasi cinquant’anni da quando Yayoi Kusama (Matsumoto, 1929) portò abusivamente alla Biennale di Venezia del ’66 (con l’aiuto di Lucio Fontana) il suo Narcissus Garden, con millecinquecento sfere luccicanti, tutte in vendita, a comporre uno specchio stordente e sferzante. Non va ora a sferzare, quanto piuttosto a lenire e consolare, la superficie riflettente che fodera la sua stanza infinita al Palazzo della Ragione di Bergamo. Fireflies on the Water – un “cubo magico” del 2022 pensato per il Whitney Museum e appartenente alla serie delle Infinity Mirror Room – segna un nuovo omaggio all’artistar giapponese, che (se pure smorzando il messaggio più potente della prima ora) va a segnare uno dei colpi più grossi dell’anno da Capitale della Cultura che Bergamo condivide con Brescia. A livello di prestigio, ma anche di rendita: con decine di migliaia biglietti staccati in poche settimane ben prima dell’apertura, la personale Infinito Presente aveva spinto il Comune a un rinnovo preventivo di due mesi (oggi solo 6mila ingressi restano disponibili), prospettandosi come un fulmen in clausola per le iniziative culturali bergamasche del 2023.
L’Infinity Mirror Room Yayoi Kusama al Palazzo della Ragione
La popolarissima artista nipponica “avventuriera del contemporaneo“, per citare il curatore Stefano Raimondi – a cui come direttore del network The Blank si deve la riuscita del progetto – è qui allestita da Maria Marzia Minelli con un percorso introduttivo (piuttosto essenziale) che illustra i punti chiave della sua ricerca. Il corridoio “white cube” con foto e informazioni stimola il pellegrinaggio centripeto dei visitatori verso la stanza delle meraviglie, unica “vera opera” in mostra. Entrati al suo interno, troverete un ambiente buio, rivestito di specchi e “appoggiato” sull’acqua: allo spettatore, confinato su una piattaforma, è permesso osservare la notte punteggiata di luci, che come lucciole invocano una dimensione contemplativa e malinconica, e che a un pubblico italiano ricorderanno le stelle di Gian Maria Tosatti del Padiglione Italia 2022. Non perdetevi troppo a pensare, però, perché il tempo concesso nella stanza specchiata è, uno alla volta, di un minuto. Giusto il tempo di un selfie, dicono i primi visitatori: volente o nolente, l’opera è un nervo scoperto di instagrammabilità.
La mostra di Yayoi Kusama a Bergamo
“Di solito la proroga si fa sul finire dell’esposizione, qui abbiamo dovuto farla ancora prima di cominciare: siamo arrivati da metà gennaio a fine marzo, anche con orari allungati, per permettere di fruire l’opera in solitaria, come si dovrebbe”, ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori all’inaugurazione. La mostra nel cuore della Città Alta si qualifica come un successo di pubblico, ma anche di visibilità: “Bergamo, così, diventa sempre più nota a un pubblico ampio e internazionale, attirando turisti con un preciso obiettivo culturale e portandoli a conoscere tutti gli altri luoghi della cultura locali”, ha puntualizzato l’assessora alla Cultura Nadia Ghisalberti. La città ha dopotutto molto da offrire, in questo periodo in particolare: “La mostra si inserisce nel grande Festival ArtDate, che per la prima volta da Bergamo va a contaminare Brescia coinvolgendola in una grande festa di arte contemporanea, tra aperture di studi e collezioni private, come quella di Massimo Minini”, ha ricordato Raimondi, esortando a scoprire queste occasioni anche per evitare che “Kusama finisca per inglobare tutto”. La mostra – che va a incontrare un ampio pubblico anche grazie all’accessibilità a persone sorde, ai laboratori per famiglie e studenti e alle visite aziendali concordate – è infatti a rischio di diventare un luccicante trofeo: una condizione che potrebbe farne cadere in secondo piano la connotazione chiave, quella legata alla luce e alla speranza. Anche in un’ottica di rinascita post-Covid, come scrive la stessa Kusama in chiosa al percorso di Palazzo della Ragione: “Nel contesto di questa storica minaccia, una breve esplosione di luce indica il futuro. Intoniamo con gioia questo canto per un futuro splendido. Andiamo!”.
Giulia Giaume
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