Alle primissime “Ragazzo fiorentino” del 1931 e poi “Novizio” del 1934 fanno eco i Nudi, il Mezzo busto arcaicizzante del ‘39, le maschere e le teste, immobili, ieratiche, eterne, fino – con un voluto salto temporale di oltre un decennio - al volto scomposto della Maschera n.1 del 1957, che apre alla modernità e al gesto di rottura degli anni successivi.
Un mondo si era dissolto all’improvviso.
Era stata la storia a entrare a gamba tesa sull’ispirazione, sulla determinazione di Umberto” scrive Marco Di Capua nel catalogo della mostra ( Il Cigno GG Edizioni ).
Energia e movimento in lotta con la materia, forme dinamiche astratto-geometriche. Umberto Mastroianni vive con passione la lezione futurista, in particolare quella di Umberto Boccioni, poi evolve in linguaggi nuovi e originali divenendo il primo astrattista della scultura italiana fino all’approdo alla stagione informale, caposcuola della rivoluzione del novecento, artista di assoluto rilievo internazionale.
I suoi bronzi e acciai “barocchi e rivoluzionari”, le monumentali sculture dedicate ai Caduti che ne faranno il cantore di quella che Argan definì la “poetica della Resistenza”, renderanno vuota la sentenza emanata da Arturo Martini nel 1945 “scultura lingua morta”.
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In questo “salto” - da “un’armonica e dolcissima grazia a una brutalità tellurica, irridescente, dal Codice Rinascimento a quello del Futurismo e dell’Informale..” s’inseriscono anche i circa 50 Cartoni esposti a Venezia con le originali cornici “a cassetto” ideate dallo stesso Mastroianni, “per contenere gli sbalzi della carta” , e che coprono tutto il periodo astratto dal 1949 al 1992.
Un mondo solo apparentemente bidimensionale - come suggerisce anche Paola Molinengo Costa del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni - ma in realtà fornito di spessore visto i modi in cui Mastroianni trattava la carta pressandola, incidendola, ondulandola per affrontare l’anarchia del colore, il tripudio di inchiostri, le lacerazioni apportate con tagli, buchi e graffi, che mostrano il suo animo inquieto.
E anche nei cartoni, come nelle sculture più astratte, le “linee di forza in collisione” “rappresentano - secondo Victoria Noel-Johnson - l’incarnazione o meglio l’esplosivo scontro tra valori: dell'Uomo, dell'arte, della natura, delle macchine.
I cartoni di Mastroianni… hanno la straordinaria capacità di trasmettere questo senso di attesa di una collisione esplosiva… mostrano l'energia della pennellata o delle linee che irrompono sulla superficie pittorica, e contengono una lava cromatica di energia pulsante che scaturisce dal nucleo dell'opera”.
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Lavori che mostrano l’immediatezza della creazione ( terreno comune con l’action painting o l’espressionismo astratto di Pollock) e che ci conducono già nel titolo ad avventuraci in universi altri e sconosciuti: “Fantasie astrali”, “Vascello fantasma”, “Motore spaziale”, “Spazio inquietante”, “Foresta impenetrabile”, “Tauromachia”.
Abbandonato il quieto mondo dell’equilibrio tra spirito e materia iniziano le nuove avventure dell’uomo moderno.
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