Brechen, la rottura come performance creativa e artistica
Fino al 2 dicembre presso Haus der Kunst, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, il progetto "Brechen" di Alessandro Librio e Evangelos Papadololus dimostra gli effetti benefici della "rottura". Il video
La parola “rottura” solitamente ha un’accezione negativa, ma la pratica artistica ha più volte dimostrato come invece possa interpretarsi come la fine di qualcosa da cui si può trarre un nuovo inizio.
Segue questa riflessione il progetto Brechen degli artisti Alessandro Librio (Erice, 1982) e Evangelos Papadololus (Atene, 1974), in mostra fino al 2 dicembre presso Haus der Kunst, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
La performance di Alessandro Librio per “Brechen”
“La mia performance è un approccio alla rottura e un tentativo di dialogo con lo spazio. Una performance site specific perché ogni luogo, ogni architettura ha un proprio modo di assorbire e riflettere il suono. In natura é impossibile ritrovare due acustiche identiche”, spiega Alessandro Librio che alla Zisa porta un’audio installazione con la quale propone i suoni emanati da un furto d’auto, dai finestrini in frantumi allo stridio dell’allarme.
Nella performance realizzata per Brechen, di cui vi proponiamo un estratto video, l’artista indossa poi degli occhiali antinfortunistici e impugna un martello con il quale far risuonare e mandare in frantumi vetri d’auto, dopo aver fatto risuonare cavi metallici librati nell’aria.
I microfoni, sapientemente appostati nei vari angoli dello spazio espositivo, amplificano nell’ambiente i suoni prodotti dall’azione performativa di Librio, sound artist, compositore e artista visivo. A sorprendere è la prosecuzione del suono dopo l’azione di rottura compiuta con il martello: i vetri ridotti quasi in briciole, sebbene alla vista giacciano in terra fermi, continuano a produrre il rumore distintivo della rottura.
Le installazioni di Evangelos Papadololus per “Brechen”
La sound performance dell’artista trapanese si svolge tra le installazioni realizzate dal greco Papadololus, ingegnere minerario e metallurgico.
Le sue opere ambientali si compongono di materiali comuni come lastre di cartongesso montate su strutture portanti in legno e fissate con cavi d’acciaio o corde di canapa. Queste appaiono come parti integranti della struttura dell’edificio, che assume così l’aspetto di uno spazio scosso, vandalizzato e, per l’appunto, rotto.
L’effetto di “Brechen” sul pubblico
Brechen conduce dunque i visitatori a confrontarsi con opere quasi fastidiose, che alterano i sensi dell’udito e della vista, costringendo ad uscire dalla nostra confort zone basata su ordine e armonia.
Nonostante ciò, il progetto ha il merito di dimostrare come l’azione del “rompere”, che sia un oggetto, un legame, una regola, tendendo il discorso artistico al suo estremo, rappresenti una reazione creativa, resiliente e talvolta disobbediente e liberatoria ad un evento. Una catarsi in grado di far superare la crisi.
Roberta Pisa
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