L’artista Fulvio Morella vince il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023

Il riconoscimento, pensato per artisti, architetti e intellettuali che hanno contribuito allo sviluppo sociale e culturale dell’Italia, è stato assegnato all’artista “del braille”

L’Alfredo d’Andrade Prize in defense of Cultural Heritage Values, noto comunemente come Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade, è un riconoscimento giovane, nato nel 2015 in memoria dell’archeologo e scrittore siriano Khaled al – Asaad, che ha difeso con la propria vita il sito archeologico di Palmira, Patrimonio dell’Unesco 1980. Una missione che torna oggi con l’Associazione europea intitolata ad Alfredo d’Andrade, promotrice del premio e del ricordo dell’opera di Alfredo Cesar Reis Freire de Andrade (Lisbona 1839 – Genova 1915), uno dei massimi esponenti della cultura e dell’architettura neogotica in Italia realizzando progetti come il Borgo Medievale del Valentino a Torino e il Castello di Pavone Canavese.
Raccogliendo l’eredità dell’intellettuale portoghese, il Premio viene assegnato come tributo alla carriera di artisti, architetti e intellettuali che hanno contribuito allo sviluppo culturale e sociale del Bel Paese. Negli anni sono stati premiati Pinin Brambilla Barcilon, Andrea Bruno, Michele De Lucchi, Aimaro Oreglia d’Isola, Paolo Matthiae, Franco Mazzucchelli, Enrica Pagella e Giulio Paolini. Una rosa animata da figure d’alto profilo a cui si aggiunge Fulvio Morella, l’artista del braille.

Fulvio Morella, Premio alla Carriera Alfredo d'Andrade 2023
Fulvio Morella, Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023

Fulvio Morella vince il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023

Come tante istituzioni ovunque nel mondo – da Cramum, alla Biennale del Libro di Milano, a Gaggenau, all’Istituto dei ciechi di Milano, al Sant’Alessio di Roma, al Musée Louis Braille di Parigi – abbiamo sinceramente apprezzato la visione olistica dell’arte promossa da Fulvio Morella secondo cui ognuno di noi ‘è nello stesso momento limite e infinito’”, spiega la presidente dell’Associazione Maria Aprile. “I nostri limiti possono essere superati attraverso la rivoluzione della condivisione, anche nell’arte: le opere del maestro, per essere comprese, devono essere viste, toccate e vissute dal pubblico che, solo unendo i propri limiti, giungerà a comprenderne il senso finale. In bilico tra concettuale e ironico rebus, l’arte di Morella ha dimostrato che l’inclusività e la multisensorialità possono essere sinonimi di arte, bellezza e armonia. Riconoscendo l’unicità e l’importanza sociale oltre che artistica di tale ricerca, siamo lieti di assegnare a Fulvio Morella il nostro il premio”, che è stato consegnato lo scorso 7 novembre presso il Circolo dei lettori a Palazzo Graneri della Roccia a Torino.

Chi è Fulvio Morella

Fulvio Morella è nato a Grosio, in provincia di Sondrio, nel 1971. La ricerca dell’artista si focalizza sulla tornitura del legno, tecnica che rielabora e porta nell’arte contemporanea con l’obiettivo di scardinare l’idea che confina la tecnica alla realizzazione di oggetti di design: con Morella il legno diventa materia di ricerca estetica e non più funzionale. Determinante per la maturazione di questo approccio è stata la lunga conoscenza – anche lavorativa – con Laura de Santillana, maestra del vetro prematuramente scomparsa, e con Franco Mazzucchelli, artista noto a livello internazionale per le sue opere d’arte gonfiabili in PVC. Dalla collaborazione con Mazzucchelli è nata la serie di opere I Bifacciali, esposte a Milano e a Venezia in occasione della Biennale Arte del 2019. Tra i progetti di Morella, si ricorda anche Blind Wood, concepito per la mostra Pars construens e ospitato al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano. In questa serie, l’artista combina cerchi, quadrati, riflessi e colori riproponendo monumenti famosi visti dall’alto, quali: il tempio di Delfi, l’Arena di Verona, il Parlascio di Lucca, il Pantheon di Roma e le cupole di Palermo. A rendere uniche queste opere sono proprio i segni in braille incisi che invitano lo spettatore a toccare le sculture, aprendolo ad una nuova modalità di fruizione, senza alcun tipo di barriere.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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