Che la moda abbia sempre intrattenuto un love affair con il cinema è cosa risaputa. La fascinazione per il corpo e i suoi travestimenti è comune e comune diviene a lungo andare il sentimento di chi in questi ambiti lavora. Santo Versace (fratello e socio di Gianni) non si occupa più in prima persona di fashion ma dal 2019 è divenuto socio della Minerva Pictures che a febbraio 2023 ha vinto un César a Parigi e l’Orso d’argento alla Berlinale. Nel rapporto tra moda e cinema poi da qualche tempo si è inserito un terzo attore trasformandolo in un inedito mènage à trois. La vicenda di Francois-Henry Pinault, Ceo di Kering (Gucci, St. Laurent, Balenciaga e molto altro) che si è sposato con Salma Hayeck nel 2017 è significativa. Hayek ha poi interpretato (assai bene) il ruolo della “strega cattiva” nel film di Ridley Scott House of Gucci (2021). E fino a qui potrebbe trattarsi di coincidenze. Più singolare il fatto che Kering lo scorso settembre abbia acquisito la Creative Artists Agency, super agenzia di Beverly Hills specializzata nella gestione di attori come Brad Pitt o Bradley Cooper nonché della stessa Salma Hayek. L’interesse per il cinema non sembrerebbe doversi a un semplice capriccio di una famiglia di miliardari. In aprile Kering difatti ha annunciato la creazione di una società di produzione cinematografica collegata al nome di uno dei suoi brand più celebri: la Saint Laurent Productions, che ha poi debuttato al Festival di Cannes con l’ultimo film di Pedro Almodóvar.
Priscilla di Sofia Coppola
Il 3 novembre 2023 ha fatto il suo debutto nelle sale americane Priscilla di Sofia Coppola. Per il suo ottavo film, la regista ha affidato a Pier Paolo Piccioli la confezione del guardaroba di Elvis. Di recente anche il brand Valentino è stato acquisito da Kering: ma anche questa è quasi certamente una coincidenza, Priscilla è prodotto dalla Zoetrope di George Lucas e Coppola padre. Particolarmente interessante invece risulta la contaminazione venutasi a creare tra i costumi del film l’influenza di quest’ultimo sulle collezioni p/e 2024 presentate di lì a poco. Priscilla fa la sua prima comparsa alla Biennale Cinema il 4 settembre. Il 15 iniziano a Londra gli show per la p/e 2024, il 19 è la volta di Milano, mentre Parigi chiude la sequenza il 3 ottobre. In questo ristretto periodo di tempo sono numerosi i brand che nelle collezioni presentate fanno un qualche riferimento alla pellicola.
Sofia Coppola è una delle personalità più attenzionate dal mondo della moda. Celeberrima è rimasta la rapida sequenza dove nel guardaroba di Marie Antoinette (2006) compaiono tra le calzature in stile Settecento (opera non di un costumista o di una sartoria teatrale ma di Manolo Blahnik il più riverito tra gli shoemaker viventi) un paio di Converse color genziana. Un coupe-de theatre che ha deliziato cinefili e modioli senza distinzione. Questo genere di inserimenti “fuori contesto” sono del resto un tratto distintivo di questa regista che li applica spesso anche in ambito sonoro: come accaduto in Lost in Translation o appunto in Marie Antoinette. Nella scena di apertura di Priscilla “Going Home” di Alice Coltrane sfuma nella cover dei Ramones del 1980 da una ballata delle The Ronettes, “Baby, I Love You”. Cinema, moda e ora anche musica? Il nuovo terzo partner entrato in gioco, la finanza, conosce una sola regola: il profitto qualsiasi sia il modo per ottenerlo. LVMH (Luis Vuitton, Dior, Bottega Veneta…) di recente ha messo a capo della linea maschile di Louis Vuitton, il brand più lucroso in portafoglio, Pharrell Williams prima di tutto un musicista, poi (da dimostrare) un bravo designer di moda.
Sofia Coppola e la moda
Ma andiamo con ordine. Come detto, il guardaroba di Elvis nel film di Sofia Coppola è opera da un designer italiano, raffinato e dotato di una mano leggera. Forte dell’esperienza maturata nell’atelier romano della maison che dirige Piccioli ha realizzato una serie di look su misura per l’interpretazione di Jacob Elordi. Il suo Presley ancora giovane, fuori dai travestimenti da palco scenico predilige outfit coordinati affiancati da maglioni a trecce, cardigan in cashmere e polo in lana extra fine. La tavolozza dei colori prevede nuance che vanno dall’avorio al cammello, al blu scuro, con tocchi di bordeaux. Perfettamente in linea con lo spirito dell’America anni ’60. L’abbigliamento della protagonista Cailee Spaeny è più articolato. Il lavoro della costumista Stacey Battat qui accompagna l’evoluzione psicologica del personaggio. Prima e durante il corteggiamento Priscilla (incontra Elvis quando ha 14 anni) indossa abiti da collegiale: molti cardigan e gonne a pieghe. Cardigan e gonne a pieghe si sono viste in passerella da Miu Miu del resto coerente alla sua filosofia. Dopo il suo trasferimento a Graceland, per richiesta esplicita di Elvis, Priscilla invece indossa molto blu (lo stesso colore dei suoi occhi) e passa ai miniabiti. E miniabiti Anni ’60 in tonalità chiare di blu si sono visti da Kenzo, Prada e Versace, in versione multicolor da Gucci, mentre Michael Kors e Valentino li hanno proposti realizzati con un pizzo bianco per altro molto vicino a uno degli outfit di Priscilla nel film.
Il look di Priscilla Presley
Più tardi, per compensare i lunghi periodi di solitudine trascorsi lontana da una star in eterna tournée Priscilla si dedica a uno shopping solitario acquistando stampe rosa, rosse e floreali. Non graditissime al marito ma riprese a Parigi da Balmain, Simone Rocha, Emilia Wickstead e Zimmermann. Con l’approssimarsi del termine della relazione ormai in pieni Anni ’70, Priscilla indossa sempre di più pantaloni della stessa foggia vista ad esempio sulla passerella di Nina Ricci di nuovo a Parigi o da Vivetta a Milano. La collegiale, la bambolina sexy di Graceland ma pure l’annoiata signora dedita allo shopping compulsivo sono lontane. Priscilla se ne va per sempre, accompagnata da una melodia di Dolly Parton.
Aldo Premoli
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