A Milano 5 grandi murales omaggiano le donne, la musica e la memoria
A partire dal racconto dei residenti, cinque artiste internazionali si sono confrontate con l’identità del quartiere Gallaratese, alla periferia nord-ovest di Milano, che ora vanta un percorso di street art da scoprire
Si passa dai valori dello sport alla memoria delle case popolari, dalla musica come espressione della cultura giovanile alla vocazione agricola del quartiere, fino alla celebrazione della figura femminile come moderna Atlante che sorregge l’umanità. Ecco cosa rappresentano i cinque nuovi maxi murales del quartiere Gallaratese, nella periferia nord – ovest di Milano, realizzati dalle street artist Leticia Mandragora, BTOY, JDL, Medianeras e il duo Nabla & Zibe, sotto la curatela del collettivo artistico milanese Orticanoodle. Le opere sono nate nell’ambito del progetto di arte urbana MANIFESTIVAL (ideato e promosso dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini), dopo un percorso partecipato con i residenti, le associazioni e gli enti attivi nel quartiere meneghino, mettendo a confronto le diverse generazioni. D’ora in poi i murales animeranno l’area nevralgica del quartiere, tutt’intorno al complesso di via Appennini e via Consolini.
Valentina Muzi
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Frequency & rhythm: l’opera di Medianeras in via Consolini 68
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Il viaggio: l’opera di BTOY in via Consolini 2
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A Silvia: l’opera di Leticia Mandragora in via Appennini 66
4 / 5
Equilibrio dinamico: l’opera del duo Nabla & Zibe in via Appennini 64
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Atlas: JDL in via Consolini 26
Le due artiste argentine celebrano la forza della musica e l’energia della cultura visiva come elemento di aggregazione giovanile. Un inno all’armonia restituito con il ritratto di un giovane ragazzo intento a guardare l’orizzonte. Inoltre, il murale è un richiamo all’iconico edificio del Gallaratese, il Monte Amiata, celebre complesso architettonico di Carlo Aymonino e Aldo Rossi che ultimamente è stato protagonista di diversi spot e video musicali.
A casa non si va, a casa si torna, e a volte il viaggio dura una vita intera. Questa frase aleggia sopra un gruppo di ragazzi che corrono in sella alle loro motociclette in direzione via Appennini. L’opera è realizzata dalla spagnola Andrea Michaelsson, meglio conosciuta come BTOY, artista poliedrica che sperimenta diverse tecniche per le strade di Barcellona (dalla pittura acrilica allo spray, fino allo stencil e al digitale), e che arriva in Italia realizzando un murale sovrapponendo pattern, geometrie pop e decorazioni floreali per riportare in auge la memoria delle case popolari del quartiere milanese, tema che ancora oggi conserva un’identità forte nei ricordi dei residenti.
L’opera dell’urban artist Leticia Mandragora è dedicata allo sport, proponendo una riflessione profonda sul linguaggio del corpo e sui valori di uguaglianza e parità di ogni disciplina sportiva. Così l’artista italo – spagnola decide di ritrarre Silvia De Natale, centrocampista della squadra spagnola Partizan Bonola, intenta a palleggiare. Un’immagine che intende essere d’ispirazione per altre ragazze che inseguono i propri sogni.
La natura e le radici del quartiere Gallaratese sono raccontate dal duo italiano Nabla & Zibe. Un tripudio di colori e di energia celebra la memoria agricola del quartiere attraverso un linguaggio pop, proponendo una riflessione sul verde urbano e sulla possibilità di sviluppare dei progetti sulla sostenibilità ambientale a partire dalla periferia. Acqua, fiori e animali si mescolano sulla grande facciata del palazzo, ridisegnando una nuova idea di città che attende solo di essere vissuta.
Judith De Leeuw, in arte JDL, è la nota street artist olandese, attiva nel mondo e in Italia, da sempre impegnata sui temi sociali. Per Milano, l’artista ha realizzato un murale che rende omaggio alle figure femminili che sostengono il quartiere, il mondo. L’opera si ispira all’importanza che hanno le donne e al peso sociale che oggi portano sulle loro spalle, a differenza degli uomini che sembrano più protesi a concentrarsi su potere e successo personali.
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Frequency & rhythm: l’opera di Medianeras in via Consolini 68
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Il viaggio: l’opera di BTOY in via Consolini 2
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A Silvia: l’opera di Leticia Mandragora in via Appennini 66
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Equilibrio dinamico: l’opera del duo Nabla & Zibe in via Appennini 64
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Atlas: JDL in via Consolini 26
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Valentina Muzi
Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…