Sergio Roger – XCVIII

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO NUOVO
via d'Ascanio 20 | 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

DA MARTEDÌ A SABATO DALLE 11 ALLE 19,30
DOMENICA E LUNEDÌ SU APPUNTAMENTO

Vernissage
22/11/2023

ore 18.30

Artisti
Sergio Roger
Curatori
Paulo Pérez Mouriz, Guillaume Maitre
Generi
arte contemporanea, personale

Prima mostra personale di Sergio Roger (Spagna, 1983) a Roma organizzata col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

Comunicato stampa

SERGIO ROGER / XCVIII
a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz
22 Novembre – 22 Dicembre, 2023
Opening: Mercoledì 22 Novembre, ore 18:30
Null'altro rimane. Intorno alle rovine
Di quel rudere colossale, spoglie e sterminate,
Le piatte sabbie solitarie si estendono oltre confine.
-Percy Bysshe Shelley
Col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Spazio Nuovo è lieto di presentare la prima
mostra personale di Sergio Roger a Roma dal titolo XCVIII, a cura di Guillaume Maitre e Paulo
Pérez Mouriz.
L’esposizione presenta una nuova serie di opere che esplora la maniera in cui frammenti di
sculture e bassorilievi influenzano la nostra percezione dell’arte classica. Sergio Roger affronta
l’idea di assenza e cancellazione, riducendo le proprie opere alle loro proprietà fisiche, ossia il
peso e la materia prima. XCVIII indica infatti il peso totale delle sue sculture in chilogrammi; una
marcata enfasi sulla componente fisica di queste opere frammentarie le reifica e le astrae allo
stesso tempo.
Roger continua a mettere in discussione i preconcetti sulla scultura classica. Questa volta, tramite
una reinterpretazione di opere frammentarie attualmente collocate al Neues Museum, al British
Museum e a Palazzo Altemps, istituzioni note per le loro collezioni di reperti archeologici, elimina
l’illusione del carattere grandioso e idealizzato dell’arte classica, evidenziando invece come le
opere frammentarie siano state storicamente decontestualizzate, travisate e idealizzate.
Attraverso sculture realizzate in lino antico tinto di grigio e colori della terra tramite tinture di
origini naturali, Roger riflette sull’impermanenza del tempo e la sua forza distruttrice, incarnata
dalla natura frammentaria delle sue opere: al busto di una statua di un soldato mancano tutti gli
arti, una testa maestosa appare disincarnata, mentre i connotati delle figure di un bassorilievo
sono parzialmente cancellati, rendendole così più stilizzate. A differenza dei reperti archeologici,
dove ritrovamenti sotto forma di frammenti rappresentano un limite, Roger si diletta
deliberatamente con l’estetica dei frammenti, elevandoli ad opere d’arte a pieno diritto.
Da un punto di vista prettamente stilistico, Roger si discosta dai tessuti monocromatici del
passato—prevalentemente lino e seta— in favore di una tecnica di tintura volta a ricreare la patina
e la trama del marmo come appariva nelle fotografie al collodio umido, la tecnica scelta per le
prime testimonianze fotografiche di reperti archeologici. In cui l’aspetto scintillante e luminoso
delle zone di massima luce, in netto contrasto con le ombre nitide delle aree più scure, conferisce
alle fotografie un’aura ultraterrena, come fossero un miraggio al termine di una spedizione
archeologica. Roger esplora questa tecnica sia nell’installazione stessa con un effetto trompe
l’oeil, sia in maniera diretta, tramite una serie di fotografie al collodio umido delle proprie opere,
che fungono da complemento alle sue sculture. XCVIII sancisce la prima volta in cui Roger usa la
fotografia come mezzo di approfondimento della sua Weltanschauung

Sergio Roger (Spagna, 1983)
Il lavoro dell’artista affonda le sue radici nella passione per le rappresentazioni visive della
bellezza nelle civiltà antiche, in particolare nell’era greco-romana e nelle sue controparti
moderne. Roger reinterpreta e sovverte alcuni elementi iconici della storia dell’arte per
permetterci di liberarci dalle idee precostituite sulle civiltà antiche. Il mezzo della sovversione è
la varietà dei materiali che impiega: dove c’era il marmo, lui ricorre alle fibre tessili naturali.
Ciascuna delle opere di Sergio Roger è unica ed è creata con i tessuti più pregiati, che risalgono
per lo più agli inizi del XX secolo: l’artista stesso acquista attentamente questi materiali da negozi
di antiquariato. I tessuti selezionati includono lino antico e seta grezza che portano storia e anima
nel suo lavoro.
Attraverso le sue opere, Roger ci invita a decostruire la nostra visione precostituita del passato e
a riflettere sulla permanenza e l’idealismo associati all’arte tradizionale.
Dopo essersi diplomato all’Accademia d’arte di Berlino (UdK), dove ha studiato scultura e arte
dei nuovi media con il professor Hito Steyerl, ha ricevuto numerosi premi importanti tra cui il
Generation 09 - Caja Madrid. Il suo lavoro è stato esposto in rinomate gallerie internazionali come
Rossana Orlandi e Robilant + Voena a Milano e Spazio Nuovo a Roma.
Nel dicembre 2021 Roger ha collaborato con la leggendaria casa d’aste Christie’s ed ha esposto
le sue opere nella sua galleria principale in King Street a Londra.
Ha inoltre partecipato a fiere prestigiose come Miart e Design Miami/Basel.
Il suo lavoro è incluso in diverse collezioni private e pubbliche come la Colección Norte de Arte
Contemporáneo e la Fundación Caja Madrid.
L’artista vive e lavora attualmente a Barcellona.