Sarà la fiera Frieze a sponsorizzare il Padiglione Britannico alla prossima Biennale di Venezia
Questa è la prima volta che una fiera d'arte finanzia un padiglione. Un sostegno molto apprezzato, vista la "visione ambiziosa" (e costosa) dell'apprezzato regista anglo-ghanese John Akomfrah
Una partnership a cinque cifre per sostenere il Padiglione Britannico alla 60. Biennale Arte di Venezia: questo l’annuncio senza precedenti del marchio globale di fiere d’arte e riviste Frieze, che andrà a collaborare con il British Council per sostenere il progetto del regista anglo-ghanese John Akomfrah e promuoverne la mostra sui propri canali social. La dichiarazione segna una prima volta importante, dato che non s’era mai vista una fiera d’arte finanziare un padiglione nazionale alla Biennale, e un’ottima notizia per gli inglesi, usciti molto soddisfatti dall’edizione del 2022 che ha visto la personale Feeling Her Way di Sonia Boyce ricevere il Leone d’Oro.
La fiera Frieze sosterrà il Padiglione UK alla Biennale Arte
Il finanziamento del Padiglione UK a Venezia è sempre stato una combinazione a percentuale ignota di fondi pubblici (tramite il British Council) e sponsor privati, a volte anche più d’uno (nel 2024 parteciperà anche Burberry). Nonostante il BC abbia tutte le intenzioni di reinvestire la stessa cifra del 2022, la nuova partnership è stata definita “essenziale” dal direttore dello sviluppo del British Council Andrew McGlynn a The Art Newspaper, data la “visione ambiziosa” del padiglione di Akomfrah, che ha richiesto “un maggiore sostegno da parte di sponsor e mecenati per realizzare l’intera portata del suo incarico“.
“Sostenere gli artisti, le istituzioni, le gallerie e le organizzazioni no-profit che compongono il panorama artistico britannico è sempre stato al centro di ciò che facciamo a Frieze“, ha commentato Eva Langret, direttrice di Frieze London. “Quest’anno, per celebrare il ventesimo anniversario di Frieze London abbiamo lanciato diverse iniziative, premi e fondi di acquisizione istituzionali volti a rafforzare il settore culturale del Regno Unito, rendendo allo stesso tempo omaggio al più ampio ecosistema artistico che sostiene la vita creativa a livello globale. La nostra nuova partnership con il British Council sembra una naturale estensione di questo impegno fondamentale, e non potremmo essere più orgogliosi di sostenere John Akomfrah, un luminare della scena artistica britannica contemporanea, mentre presenta una nuova commissione per La Biennale“. Frieze non è nuova a collaborazioni istituzionali, come nei casi dell’Institute of Contemporary Arts di Londra, della Tate e dell’Arts Council Collection.
L’artista John Akomfrah alla Biennale Arte
Anche se non è una novità che il mercato dell’arte abbia una forte presenza alla Biennale, sono solitamente i galleristi a premere per pubblicizzare e vendere le opere esposte prima, durante e dopo la mostra. I potenziali guadagni finanziari per una fiera d’arte sono meno evidenti – anche se Frieze affitta spazi nel suo complesso di gallerie londinesi No.9 Cork Street -, ma molti collegano questa decisione al crescente interesse del mondo dell’arte commerciale a collaborare con organizzazioni culturali senza scopo di lucro.
Quale occasione migliore della mostra dell’apprezzato regista John Akomfrah (Accra, 1957), le cui opere caratterizzate da un’indagine di memoria, estetica, postcolonialismo ed esperienze diasporiche sono in piena linea con il tema scelto dal curatore Adriano Pedrosa per la Biennale Arte 2024, Stranieri Ovunque. Celebre in Inghilterra, dove vive e lavora, Akomfrah è anche membro fondatore dell’influente Black Audio Film Collective (creato a Londra nel 1982 insieme agli artisti David Lawson e Lina Gopaul), ed è stato insignito di premi come l’Artes Mundi nel 2017 e il titolo di Cavaliere per i servizi alle arti nel 2023 New Year Honours.
Giulia Giaume
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