The Space Between Us
Il collettivo artivistico Artists for Pride e l’associazione In Habitat presentano “The Space Between Us,” la prima iniziativa congiunta volta a sensibilizzare il pubblico su tematiche legate alla queer culture.
Comunicato stampa
Il collettivo artivistico Artists for Pride e l’associazione In Habitat presentano
“The Space Between Us,” la prima iniziativa congiunta volta a sensibilizzare il pubblico su
tematiche legate alla queer culture.
Il nucleo concettuale di “The Space Between Us” si concentra sul dialogo profondo tra
le opere d’arte e il pubblico, mettendo al centro il gioco, la relazione con lo spazio e con
“l’altro”.
Corpo centrale dell’esposizione, l’iconica “Scaqueer”, una grande scacchiera fuori-scala e
fuori-schemi che mette in discussione generi, norme e gerarchie coinvolgendo giocatori di
tutte le età sfidandoli ad uno scambio di idee tra una mossa e l’altra.
L’installazione, progettata da Fè - Federica Sutti per la Milano Pride Week ‘23 è stata
decorata in collaborazione con altri 15 creativi: Anna Fennel Hughes, Avvassena,
Domenico Liberti, Mr Massiccio, Fabio Orioli, Fra!Design, Hikimi, Le Noir-Eleonora Guido,
Il percorso include l’installazione “Cellule” di Fabio Orioli che si ispira alla personale
esperienza del trapianto di midollo osseo.
Il trapianto di midollo osseo prevede la trasfusione di cellule staminali ematopoietiche sane
che vanno a sostituire quelle malate.
Coinvolgendo gli spettatori in un intenso scambio emotivo tra donatore e paziente, l’artista
sperimenta per la prima volta l’uscita dalla bidimensionalità, mostrando, con un sapiente
cambio di scala, il viaggio delle cellule staminali nella conquista del proprio spazio.
“Together & Apart” di Fè Federica Sutti riflette sull’assenza di diritti delle minoranze con
due opere in dialogo tra loro.
“Same Taxes, Same Rights?” denuncia il privilegio eteronormativo con banconote
parzialmente tagliate e dipinte come la bandiera LGBTQ+, sfidando l’idea che il denaro delle
minoranze discriminate valga meno.
“United” invece enfatizza l’importanza della solidarietà collettiva nella lotta per i diritti
delle minoranze. Con un casellario interattivo, gli spettatori possono contribuire con
una banconota da 5 € per ricevere un’opera in edizione limitata. Le banconote colorate
dall’artista vengono reintrodotte nel casellario, formando così una bandiera arcobaleno e
diventando parte di un esperimento sociale che riflette le dinamiche mutevoli tra alleanza e
opposizione.
“Ubuntu. I am because we are” di Avvassena è un’installazione parte dell’Ubuntu Project,
frutto di una ricerca in evoluzione sull’omonimo concetto della cultura sub-sahariana.
Emblema di questa visione è il motto in lingua Zulu: “Umuntu ngumuntu ngabantu” (“Io sono
perché siamo”).
L’opera, creata collettivamente con lastre radiografiche donate, richiama la sifonofora,
superorganismo marino simbolo dell’interdipendenza tra individui.
Rappresental’unione tra esseri umani e natura, celebrando diversità e integrazione. Incarna
la comunità umana, aperta all’incontro e allo scambio. Senza gli altri, non esistiamo, e senza
ciascuno, il superorganismo non ha vita.
L’opera “Il Garofano Verde” è un’installazione interattiva che celebra la diversità.
Ragura un garofano verde, simbolo “silenzioso” della comunità queer del XIX secolo e reso
celebre da Oscar Wilde. L’opera invita i visitatori a dipingerne i petali con diverse tonalità
di verde. Questo gesto rappresenta l’abbattimento degli stereotipi e l’accettazione delle
diverse identità di genere e orientamenti sessuali.
Il garofano diventa un mosaico di colori, simbolo della bellezza della diversità.
L’opera mira a onorare la storia della comunità LGBTQ+ e a promuovere un futuro senza
pregiudizi, dove ognuno può essere se stesso.
Lettera E-Eloisa Libera, Loris Sunda Dogana, Luca D’Urbino, Luca Maio, Senz’H, Serena
Gianoli, Truly Design Crew.