AAA Manifatture. Il progetto che unisce lavoro, identità e territorio in tre comuni in Toscana
Una mostra diffusa e una serie di progetti fotografici invadono i comuni di Palazzuolo sul Senio, Marradi e Firenzuola, per rendere giustizia alle tante attività artigianali e manifatturiere della zona
La resistenza del lavoro manifatturiero sull’Appennino, ancora centrale nell’economia delle frazioni di Palazzuolo sul Senio, Marradi e Firenzuola, e le trasformazioni innescate dall’avvento dell’industria 4.0 sono i fenomeni raccontati nel progetto fotografico AAA Manifatture, con la direzione artistica di Claudia Paladini. La mostra diffusa tra le vie dei tre paesi raccoglie le immagini di Giancarlo Barzagli, Ilaria Di Biagio e Franco Guardascione, per un racconto che attraversa il legame tra lavoro e territorio, mostrandone i volti della lotta, la percezione della pietra, i gesti e le forme della fabbrica 4.0.
Il progetto AAA Manifatture nel Fiorentino
“Dall’impressione all’espressione: visibile e invisibile nelle immagini del lavoro sull’Appennino” scrive la storica della filosofia italiana Federica Montevecchi nell’introduzione al catalogo di AAA Manifatture, riprendendo la riflessione di Leonardo Sciascia che invita a pensare la fotografia come “verità momentanea”. Nel racconto delle attività manifatturiere ed operaie dell’Appennino, il linguaggio fotografico si misura con il tentativo di restituire un corpo visivo all’ordinarietà: lavoratori e lavoratrici, paesaggi mutati, macchine sofisticate sono la componente invisibile che sottende il manifesto e indissolubile legame tra lavoro e territorio. Nell’era capitalista, le soggettività umane e i loro tempi di produzione vengono sacrificate in favore dell’efficienza e dell’omologazione; per questa ragione, AAA Manifatture fotografa uomini e donne sul posto di lavoro nella loro gestualità rituale e universale, ma anche nella condizione di isolamento, nell’ambivalenza del rapporto tra pena e dignità. L’iniziativa vede infatti il coinvolgimento di lavoratori e lavoratrici di realtà quali la Copser di Firenzuola, La Fabbrica dei Marroni di Marradi, oltre alla Meccanica RC e l’Elettromeccanica Misileo di Palazzuolo sul Senio, ed è la naturale continuazione di “Archivio Appennino-R/Esistenze” (Strategia Fotografia 2020), che andava ad indagare come esistere e resistere nei luoghi dell’Alto Mugello.
I progetti fotografici di Giancarlo Barzagli, Ilaria Di Biagio e Francesco Guardascione
Dai manifesti fotografici diffusi tra le vie dei tre comuni emergono le ricerche fotografiche di Giancarlo Barzagli, Ilaria Di Biagio e Franco Guardascione. La resistenza appenninica legata all’attività dell’Ortofrutticola del Mugello di Marradi e le proteste operaie che hanno impedito la delocalizzazione dell’azienda a Bergamo sono protagoniste de I volti della lotta di Giancarlo Barzagli; le immagini che ritraggono le protagoniste delle rivendicazioni sindacali vengono immerse dall’artista nello sciroppo utilizzato per i marrons glacés – la cui storica produzione è stata interrotta nonostante gli scioperi – documentando la relazione tra memoria, identità e territorio. In Gesti e forme della fabbrica 4.0, Ilaria Di Biagio utilizza un telo ignifugo rosso per nascondere i tratti somatici specifici dell’operaio, rivelando l’universalità dei suoi gesti: la sequenza di fotografie scattate nel distretto meccanico di Palazzuolo Sul Senio omaggiano così la ricerca sulla gestualità di Bruno Munari ma anche la forza evocativa della forma dei manufatti, nella stretta relazione tra utilità ed estetica, tra tecnica e arte. Franco Guardascione rappresenta invece il rapporto fra il visibile e l’invisibile: La percezione della pietra è un lavoro che articola le tracce percettive e riflessive dell’osservazione in una serie fotografica di cinque trittici, la cui successione restituisce la stratificazione della lavorazione della pietra serena di Firenzuola.
Asia Neri
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