Nel centro commerciale Merlata Bloom di Milano apre una mini galleria d’arte

Con un format nato nel 2022, il gruppo Deodato Arte ha creato una linea accessibile per avvicinare al collezionismo un nuovo pubblico

Comprare un maglione, magari un poké, e perché no, anche una piccola opera d’arte. Per vedere quanto stia cambiando il concetto di acquisti al centro commerciale basta passeggiare per il nuovissimo Merlata Bloom di Milano, dove sta per aprire un Love spot Deodato. Il format, nato nel 2022 come network di gallerie d’arte contemporanea, nasce come linea più accessibile (e replicabile in franchising) per avvicinare al collezionismo un pubblico più ampio, giovane e variegato. Qui sono esposte e in vendita non solo opere d’arte tradizionale, ma anche serie di linee di ingresso con poster, merchandise e pezzi di design, con prezzi (sempre esposti) fino a 5mila euro.

Deodato Arte Pietrasanta
Deodato Arte Pietrasanta

Il format di gallerie Love Spot Deodato

Love Spot Deodato appartiene, come si intuisce dal nome, al gruppo fondato nel 2015 da Deodato Salafia, il Deodato Group (quotato in borsa) che include i brand Deodato Arte, che ospita opere di artisti come Banksy, David LaChapelle, Jeff Koons e Mr.Brainwash; Wunderkammern Gallery, specializzata in street art (con pionieri come Obey); Deodato.Tech; e il sito di informazione Artuu.it. Il Love Spot di Merlata, di proprietà del gruppo, si aggiunge a quelli di Pietrasanta, Varese e Cagliari e segue il solco di esperienze agili come quella dello spazio espositivo al Franciacorta Village, dove il gruppo ha sperimentato un buon successo di pubblico.

Deodato Salafia
Deodato Salafia

Intervista con il fondatore Deodato Salafia

Come nascono i Love Spot?
Nascono da un’intuizione, dettata da una necessità. La galleria è un posto come tanti, né esoterico né altezzoso, come spesso invece è percepita nel sentimento comune, e per renderla di più tale deve avere accessibilità economica e trasparenza dell’informazione. A distanza di 13 anni dalla prima galleria e 8 anni dalla creazione della società di capitali sono accadute molte cose, che ci hanno portato ad innalzare il pricing dell’offerta, con pezzi anche da mezzo milione. Abbiamo creato Love Spot per non svalutare i pezzi di ingresso con l’allungamento della catena del valore, e d’altra parte permetterci di tenere negli spazi tradizionali delle mostre monografiche anche non facili, come quelle di Alex Katz e Picasso. E poi le prime opere d’arte si compravano spesso nelle cornicerie, che ora stanno sparendo: questo formato ci permette di aiutare i giovani o i piccoli imprenditori ad aprire una galleria accessibile, pret-à-porter, a cui forniamo tutto noi.

Cosa rende questo Love Spot diverso dagli altri?
Oltre a essere veramente grande, e architettonicamente molto più bello, per la natura della posizione e del tipo di marketing diciamo “di prossimità” di un centro commerciale avremo molta più gadgettistica rispetto agli altri Love Spot, su ispirazione dei gift shop dei musei, per avvicinare un pubblico meno “indottrinato”. A Merlata ci sono 30mila visitatori al giorno, quindi tanti occasionali, cosa che ci ha suggerito di abbassare ulteriormente l’entry level. Poi Cascina Merlata è più in generale un esperimento per noi: siamo abituati a essere destinazione, piuttosto che luogo di passaggio, ma dato che queste destinazioni un po’ ti cercano – per affiancare l’esperienza a quelle commerciali, come nel caso dei cinema – ci siamo detti che valeva la pena provare. Ora vedremo come reagirà il pubblico.

Potrebbe diventare un must di questi luoghi di ritrovo?
Ci auguriamo che possa diventare replicabile! Il mondo dell’arte non può esimersi da sperimentazioni di processo. Certo, ci sono caratteristiche di unicità e scarsità, ma nei cent’anni e poco più di esistenza delle gallerie non ci sono abbastanza esperimenti, che invece possono portare innovazione, come quando Louis Vuitton collabora con Kusama o Jovanotti canta con Pavarotti. L’arte può stare nelle piazze, nel deserto, dovunque, può far scambiare e creare energie e, idealmente, anche una rendita. È quello che speriamo.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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