Apre a Palermo un nuovo museo multimediale all’interno di Palazzo Bonocore
La residenza nobiliare che si affaccia su piazza Pretoria è al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione culturale che ha l’obiettivo di restituire uno spazio aperto alla città. Inaugura la mostra-archivio Palermo Felicissima, dedicata al mito della famiglia Florio
A Palermo rivive lo splendore di Palazzo Bonocore, che assume una nuova veste e diventa un museo multimediale e interattivo, grazie all’attività di CoopCulture che ha preso in gestione la residenza nobiliare. L’obiettivo è restituire uno spazio aperto alla città, un hub culturale di riferimento e accessibile a tutti con una programmazione che possa coinvolgere tutta la comunità: “per i giovani sarà un catalizzatore di creatività e di ispirazione individuale; per le realtà associative, uno spazio inclusivo e interculturale per la rigenerazione sociale”, spiega Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture. Pensato come luogo di scambio, apprendimento e intrattenimento, l’antico palazzo è infatti emblema di un periodo storico, quello tra fine Ottocento e inizio Novecento, che vide Palermo al centro del fulgore borghese di tradizione industriale. Agganciandosi a questa temperie, inaugura l’ambizioso progetto di rigenerazione la mostra-archivio Palermo Felicissima, che recupera e presenta la memoria immateriale di Palermo grazie a tecnologie avanzate e installazioni immersive.
“Palermo Felicissima”, la mostra-archivio restituita grazie alle nuove tecnologie
Il primo capitolo con cui CoopCulture inaugura il progetto è Palermo Felicissima, una mostra immersiva e interattivain cui il pubblico è invitato a interagire direttamente con un archivio inedito di storie, luoghi e persone che hanno animato il palazzo e la città di Palermo tra Ottocento e Novecento. La sinergia tra memoria storica e tecnologie d’avanguardia è data dalla collaborazione con Odd Agency, grazie a un lavoro di ricerca e documentazione durato anni: “abbiamo cercato di capire come la tecnologia in generale possa diventare un mezzo al servizio dell’utente”, spiega Luca Pintacuda di Odd Agency. Pensata per arrivare allo specialista come al grande pubblico, la mostra tramite installazioni, light books, proiezioni su grandi schermi immersivi, realtà virtuale e intelligenza artificiale restituisce il racconto della Palermo di fine Ottocento con il suo riconoscimento europeo grazie alla spinta di famiglie che investono sulla città non soltanto economicamente ma anche culturalmente. Si ricordano, per esempio, i nomi degli Ingham, i Whitaker e i Florio, questi ultimi anche protagonisti della nuova serie firmata Disney+ I Leoni di Sicilia. Queste storie sono così restituite filologicamente con un percorso coordinato e inedito.
Il nuovo museo di Palazzo Bonocore a Palermo. Il progetto
Le mostre, gli exhibit interattivi e gli eventi che verranno organizzati a Palazzo Bonocore sono il frutto del lavoro sinergico di un comitato scientifico che raccoglie esperti da più ambiti. Troviamo infatti la partecipazione del direttore del MudaC Laura Barreca, il direttore generale di CoopCulture Letizia Casuccio, il direttore esecutivo del Museo Galileo e Museo di Storia della Scienza Roberta Ferrari, il professore di Arboricoltura e Coltivazioni arboree Paolo Inglese, il Ceo di Strateghia ed esperto marketing turistico e culturale Sebastiano Missineo e il pioniere della gamification in Italia Fabio Viola.
Storia di Palazzo Bonocore a Palermo
Risale al XVI secolo la storia della residenza aristocratica che, dopo le famiglie Di carlo e Conte, dalla metà del Settecento passa alla famiglia Gastone. In particolare, con Francesco Gastone si ha il primo ampliamento del palazzo in vista delle nozze della figlia Margherita con il duca di Serradifalco Antonio Lo Faso. La facciata di gusto neoclassico che vediamo oggi da Piazza Pretoria si deve proprio ai Lo Faso, che abitano Palazzo Bonocore fino al 1829. Il nome si deve invece al ricco negoziante Salvatore Bonocore che, nel 1873 lo acquistò dall’ultima erede dei Serradifalco. Grazie a un avviso pubblico della Diocesi di Palermo, ora Palazzo Bonocore è stato affidato a CoopCulture, cooperativa leader nella gestione e valorizzazione culturale di residenze storiche e non solo. Infatti, già a Palermo, sotto la stessa gestione ci sono l’Orto Botanico, lo Steri, il Museo Archeologico Salinas, il RISO, Palazzo della Zisa e il complesso monumentale di Monreale.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati