In arrivo il nuovo numero della rivista Mudec United dedicato al tema della vetrina
Dopo l’uscita inaugurale in primavera 2023 sul concetto di “arcobaleno”, la rivista del Museo delle Culture di Milano si appresta a lanciare il suo secondo numero approfondendo i temi della teca museale intesa come vetrina e dell’atto di esporre. Le anticipazioni
A partire dalla primavera del 2023 il MUDEC – Museo delle Culture di Milano ha deciso di pubblicare la rivista periodica MU Mudec United come strumento per integrare la proposta editoriale dell’istituzione, sostituirne in alcuni casi i tradizionali cataloghi e portare le ricerche del museo fuori dalle mura dello stesso.
Il progetto – distribuito dalla casa editrice NERO e diretto da Carlo Antonelli col design di Studio FM – ha visto la pubblicazione del primo numero a maggio 2023 col titolo “Rainbow” direttamente legato alla mostra Rainbow. Colori e meraviglie fra miti, arti e scienza, che in quei mesi era in corso al museo.
La mostra Rainbow al MUDEC di Milano
La mostra allestita al MUDEC la scorsa primavera era un omaggio al grande progetto The Rainbow Show ospitato al De Young Museum di San Francisco nel 1975 e fortemente legato al tema dell’integrazione razziale. Un evento seminale di cui però si era quasi totalmente persa traccia. Il MUDEC ha così deciso di riportare in vita quella manifestazione con una mostra, con la ripubblicazione del catalogo originale (The Rainbow Book) e appunto dedicandole il primo numero della nuova rivista MU.
In coerenza con l’esposizione, il nuovo magazine MU – interamente in lingua inglese con testi in italiano in fondo, 15€ – riflette sul tema dell’arcobaleno in senso lato. Le pagine patinate sono effettivamente dedicate all’exhibition view sull’allestimento di Milano, le altre riportano interviste, riflessioni, saggi, esercizi di poesia, sul tema dell’arcobaleno e riferimenti alla storica mostra di San Francisco.
Con questo approccio anche il MUDEC si pone nella linea di importanti musei internazionali come il Palais de Tokyo (Palais) e la Tate Modern (Tate ETC) che hanno deciso di sperimentare il formato della rivista partendo dai contenuti delle mostre ma allargando lo sguardo su temi di attualità. Una pratica intrapresa negli anni anche da alcuni musei italiani come il Palazzo delle Papesse di Siena o il Pecci di Prato.
I contenuti del primo numero di MU Mudec United
La rivista propone affondi monotematici che trattano di antropologia, scienza, arti. A prendere la parola come autori dei contributi sono curatori, artisti, filosofi, naturalisti ed attivisti. In coerenza con la rievocata manifestazione del 1975 e con la mostra di Milano, gli articoli parlano di lotta per i diritti civili ieri e oggi; dei colori dell’arcobaleno analizzati in maniera scientifica a partire dall’occhio umano e da quello animale; senza tralasciare contenuti più prettamente legati all’arte visiva. Il magazine poi pone l’interrogativo sul reale valore di una bandiera simbolo di attivismo sempre più strumentalizzata in operazioni di rainbow washing. Si guarda poi all’arcobaleno come oggetto di culto in Asia, Australia, Africa e Sud America ed alle sue rappresentazioni nell’arte antica e nelle pratiche contemporanee. Si parla inoltre di musica, cinema e videogame. Grande spazio è dedicato alle interviste, come quella alla storica gallerista Emi Fontana, e ai talk come la lunga chiacchierata tra Carlo Antonelli, Porpora Marcasciano, Jordan Anderson e Nadeesha Uyangoda.
In tutte le sue parti la rivista riflette il tema dell’arcobaleno, nell’assetto coloratissimo e “hippie”, come piace definirlo al direttore artistico Antonelli, che lega immagini, grafica, testo e persino pubblicità, con una quarta di copertina che celebra i 50 anni di The dark side of the moon dei Pink Floyd. Dopo la prima uscita il progetto MU non si ferma e lo stesso approccio animerà il prossimo numero previsto per gennaio 2024.
Il prossimo numero di MU Mudec United
Anticipato dall’installazione Luce dietro tracce incompiute dell’artista messicana Mariana Castillo Deball, il prossimo numero di MU sarà dedicato ai temi dell’esposizione e della vetrina fungendo da preludio per la mostra Exposure prevista al museo milanese per marzo 2024. L’obiettivo di MU #2 sarà quello di inserirsi nel grande dibattito e cambio di paradigma che stanno vivendo i musei etnografici. “Una tipologia di museo complessa e molto esposta al cambiamento” spiega la direttrice del MUDEC Marina Pugliese “è proprio nei musei etnografici, com’è il MUDEC, che ci si sta chiedendo maggiormente come esporre un patrimonio non proprio, come trattarlo, quali parole usare per descriverlo senza snaturarlo”. E in questo quadro appare necessaria una riflessione sulla vetrina come “dispositivo occidentale che conserva ma allo stesso tempo neutralizza e uccide gli oggetti che non sono nati per essere opere d’arte” come sottolinea Pugliese. Scopriremo nel 2024 se il formato di questa rivista risulterà adatto ad affrontare il tema.
Valentina Dolcini
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