Vittorio Campana – Oblivio
In un’epoca in cui l’urbanizzazione e il progresso tecnologico avanzano a passo sostenuto, emerge una prospettiva unica attraverso la fotografia di Vittorio Campana.
Comunicato stampa
"In un mondo che cambia così rapidamente, è importante fermarsi e riflettere su ciò che siamo disposti a lasciare indietro. Questi luoghi, una volta vivi con attività e umanità, ora giacciono silenziosi ma portano con sé la poesia dell'oblio"
In un'epoca in cui l'urbanizzazione e il progresso tecnologico avanzano a passo sostenuto, emerge una prospettiva unica attraverso la fotografia di Vittorio Campana. Artista attratto dal dialogo tra architettura moderna e lo spazio, è ora deciso ad esplorare i luoghi abbandonati in cui la natura riacquista il suo ruolo preminente.
Gli scatti denuncia di Campana rappresentano luoghi abbandonati all’incuria del tempo. La natura si muove lentamente riappropriandosi di ciò che il cemento le aveva tolto, trasformando luoghi dimenticati in una testimonianza di bellezza eterna. In altri invece, l’artista porta il suo obiettivo verso luoghi in cui le leggi dello stato e l’evoluzione del costume non servono più e sono lasciati al loro destino.
L'oblio di questi luoghi diventa il fulcro di un'esplorazione visiva che mette in luce la fragilità del nostro patrimonio e la caducità delle nostre creazioni. "Ciò che la società getta nell'oblio diventa il nostro soggetto. Questi luoghi, ora dimenticati, sono portatori di storie sospese nel tempo, di ricordi sbiaditi e di una bellezza che emerge solo quando l'osservatore è disposto a guardare oltre l'apparenza" afferma Campana.
La rinascita dei luoghi abbandonati attraverso l'obiettivo fotografico è un affascinante viaggio visivo: lo spettatore si immerge in un mondo in cui l'architettura umana ha ceduto il passo alla forza inarrestabile della natura. Le pareti scrostate, gli oggetti abbandonati e la polvere che si posa silenziosamente diventano le testimonianze di un passato che il tempo ha dimenticato. Attraverso il suo obiettivo, l’artista cerca di preservare la memoria di questi luoghi, un momento prima che siano completamente inghiottiti dall'oblio.
Vi invitiamo a immergervi e ad esplorare la connessione tra il passato, il presente e il potenziale futuro di luoghi apparentemente dimenticati. Le opere di Campana saranno esposte presso Galleria Sospesa dal 13 dicembre al 13 gennaio 2024.
A cura di Marta Banci
BIOGRAFIA
Vittorio Campana è nato a Roma nel 1990. Fin da piccolo è stato attratto dall'arte dell'immagine, una passione che lo ha portato alla fotografia e al cinema. Il suo percorso lavorativo è iniziato con brevi esperienze su alcuni set cinematografici e televisivi, per poi dedicarsi esclusivamente alla fotografia, riuscendo a ottenere collaborazioni con noti fotografi sia in Italia che all'estero. Le geometrie attirano la sua attenzione, sia come elementi di derivazione architettonica creati dall'uomo, sia come tracce e solchi nella natura. Se il senso della fotografia è scrivere con la luce, Campana esprime la sua visione artistica giocando abilmente con luci e ombre, che reinterpreta al computer: la luce diventa ombra e l'ombra diventa luce. L'uso del plexiglass, un mezzo trasparente, permette all'occhio di andare oltre il piano della stampa. Il soggetto della fotografia così, grazie all'azione della luce, viene proiettato su un piano secondario, lasciando allo spettatore la possibilità di seguirne altri, meno convenzionali. L'artista ci pone di fronte a una percezione originale e più intima della fotografia; i diversi piani visivi sono associati alle numerose sfaccettature del nostro essere e la luce, fonte primaria della proiezione, non è altro che la nostra personale interpretazione della vita e del suo scorrere.