Riaperto il Wien Museum a Vienna: spazi raddoppiati, una nuova terrazza e entrata gratuita

A Vienna, il museo affacciato su Karlsplatz racconta la storia della città attraverso le arti. Fondato nel 1959, dopo tre anni di lavori si presenta ampliato e con un nuovo percorso espositivo, grazie a un ambizioso progetto di ristrutturazione

Quando nel 2015 fu indetto il concorso di idee per riprogettare il Wien Museum, risposero alla chiamata anche importanti studi d’architettura internazionali, come Zaha Hadid Architects e Foster + Partners. Ad aggiudicarsi la commessa fu, però, il team austriaco Certov, Winkler + Ruck, con un progetto che sviluppava in altezza la struttura originale – l’edificio costruito nel 1959 sulla Karlsplatz di Vienna, a opera dell’architetto Oswald Haerdtl – prevedendo due livelli in cemento armato e vetro da realizzare ex novo sul vecchio edificio. 

Wien Museum. Photo: Rastl
Wien Museum. Photo: Rastl

Il “nuovo” Wien Museum: spazi raddoppiati e terrazza panoramica

La ristrutturazione completata solo di recente, che ha portato alla riapertura al pubblico del “nuovo” Wien Museum solo lo scorso 6 dicembre 2023, infatti, mirava ad ampliare la superficie espositiva del museo, troppo angusto per valorizzare una collezione permanente cresciuta nel tempo fino a raggiungere il milione di oggetti e opere relativi alla storia di Vienna, alla sua tradizione architettonica e artistica, al design, alla musica, all’arte grafica collegati alla città. La carenza di spazio è stata evidente sin dagli Anni Ottanta, ma solo nel 2013 il Consiglio cittadino si è pronunciato in favore dell’ampliamento del museo, che dopo tre anni di lavori si presenta ora quasi raddoppiato per superficie, con 12mila metri quadri articolati tra spazi espositivi e aree di servizio in luogo dei 6.900 del passato. Il progetto dello studio austriaco, pur nel rispetto dell’architettura degli Anni Cinquanta, ha rialzato l’edificio da 16 a 25 metri, dotando il museo di nuovi ambienti per mostre temporanee, atelier e laboratori didattici, una sala conferenze e una terrazza panoramica affacciata su Karlsplatz. Alle aree di servizio del pian terreno, invece, si aggiunge un ristorante, in prossimità del nuovo ingresso. 

Wien Museum, il nuovo allestimento
Wien Museum, il nuovo allestimento

Il percorso espositivo del Wien Museum

E la riapertura porta con sé anche un inedito allestimento permanente, sempre finalizzato a raccontare la storia di Vienna nei secoli, attraverso le arti (tra gli innesti più spettacolari, la balena Poldi, modello in legno rivestito in rame lungo 10 metri e pesante oltre una tonnellata, creato negli Anni Cinquanta per un ristorante del Prater e oggi sospeso sulla testa dei visitatori). Sotto la direzione di Matti Bunzl, che guida il Wien Museum proprio dal 2015 e dunque ha seguito dall’inizio l’iter di riprogettazione, un nutrito pool di curatori ha strutturato un percorso in tredici sezioni che si muove dalle origini di Vienna verso il suo presente da capitale di riferimento dell’area mitteleuropea, esponendo 1.700 degli oggetti in collezione e avvalendosi di supporti digitali e interattivi per raccontare socialità, politica e religione, arte, immigrazione, ambiente. E rinnovato risalto assume la più importante (e nutrita) collezione di disegni di Gustav Klimt al mondo, esposta accanto ad alcuni dei più celebri dipinti dell’artista capostipite della Secessione Viennese e di Egon Schiele (del pittore espressionista il Wien Museum ha recentemente acquisito nuove opere e documenti, grazie alla donazione della famiglia Peschka, che porterà in futuro all’organizzazione di una grande mostra).
Novità sostanziale del nuovo corso è la decisione di rendere gratuito l’accesso al museo, primo in tutta l’Austria a ingresso gratuito, perché tutti possano essere partecipi della storia della città. È chiara l’intenzione di fare del Wien Museum, su cui molto si è investito in termini economici e curatoriali, un nuovo punto di riferimento nel circuito museale di Vienna, che può vantare alcune tra le più prestigiose e visitate istituzioni d’arte del mondo. 

Livia Montagnoli

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