30 artisti per i 30 anni del Parco Nazionale del Pollino

Informazioni Evento

Luogo
MIG - MUSEO INTERNAZIONALE DELLA GRAFICA
Piazza Guglielmo Marconi 3, 85030 , Castronuovo Sant’Andrea , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/12/2023

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Il Pollino, riserva di verde del Mediterraneo, è stato e rimane luogo di ispirazione e di ricerca per artisti di generazioni, provenienza e indirizzi diversissimi.

Comunicato stampa

Sabato 23 dicembre 2023, alle ore 18,30, nella Sala D. Sante De Matteo, alla presenza di diversi Sindaci lucani, si inaugura la mostra “30 artisti per i 30 anni del Parco Nazionale del Pollino”.

Il 15 novembre scorso, a Rotonda, sono stati celebrati i 30 anni del Parco Nazionale del Pollino. È stato raccontato il passato, il presente, il futuro e, quindi, la necessità, sempre attuale, di una cultura per l’ambiente e quanto sia importante pensare la natura. Pensare la natura significa occuparsi dei parchi, del paesaggio, della salvaguardia dei valori ambientali e della consapevolezza dei problemi ecologici. Valori (visione di forza e di bellezza) che hanno sempre interessato gli artisti e gli scrittori. Anzi, è da loro che viene la maggiore difesa di questo enorme capitale di natura. Perciò, è stato necessario, a Castronuovo di Sant’Andrea, uno dei 24 paesi del versante lucano del Parco (Calvera, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant'Andrea, Carbone, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico, Lauria, Noepoli, Rotonda, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova di Pollino, Valsinni, Viggianello), con un Polo Museale che mette l’arte al primo posto nella difesa dell’ambiente, pensare ad una mostra che evidenziasse il contributo degli artisti nel corso degli ultimi cinquant’anni. Non a caso, poi, è proprio a Castronuovo che nell’estate 1995, in occasione della XVI Serata della Cultura, sono stati presentati i bozzetti per la selezione dell’emblema del Parco Nazionale del Parco del Pollino e del volumetto che ne chiariva i diversi passaggi, fino all’assegnazione del premio a Assunta Di Benedetto e Alfredo Profeta. Erano presenti, tra gli altri, il primo Presidente del Parco, Egidio Cosentino, e il primo Direttore, Annibale Formica, che insieme a Giuseppe Appella facevano parte anche della giuria del concorso.

Gli artisti selezionati per questa ricorrenza, tutti scesi più volte nei nostri paesi, ad ammirare o a percorrere, con entusiasmo, il Dolcedorme, il Cozzo del Pellegrino, la Serra del Crispo o il Raganello, sono: Assadour, Kengiro Azuma, Roberto Almagno, Carlo Belli, Giuseppe Capitano, Giacinto Cerone, Arnoldo Ciarrocchi, Pietro Consagra, Bruno Conte, Salvatore Cuschera, Lucio Del Pezzo, Franco Gentilini, Gianluigi Giovanola, Henri Goetz, Giuliano Giuliani, Carlo Guarienti, Carlo Lorenzetti, Mino Maccari, Mauro Masi, Giulia Napoleone, Jorg Neizert, José Ortega, Claudio Palmieri, Giuseppe Pirozzi, Nino Ricci, Elio Roccamonte, Giuseppe Salvatori, Salvatore Sava, Toti Scialoja, Guido Strazza. Tutti si portavano dietro i racconti di scrittori come Mario La Cava, Carlo Belli, Giuseppe Selvaggi, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto, Corrado Alvaro, Fortunato Seminara, o di fotografi quali Castellano, Cresci, Patellani, Radino, Carbone, Pinna, Crescenzi. E sapevano che il Parco non è solo flora e fauna, ovvero pino loricato e capriolo, pianori carsici e lontra, verdi pascoli e aquile. A queste ricchezze bisogna aggiungere vaste zone archeologiche, giardini storici, conventi, santuari, castelli, torri, chiese, cappelle, dipinti, sculture, reliquari (con testimonianze di epoca bizantina, rinascimentale, barocca,…). Come dimenticare, poi, un esempio calzante per i giorni che viviamo? In questi luoghi hanno trovato rifugio alcune popolazioni albanesi di religione ortodossa cacciate dall'Europa orientale dall'arrivo dei turchi musulmani. Per non parlare di artigianato, usi, costumi, consuetudini, tradizioni popolari, riti, lingue, cibo. L’arte trabocca da ogni pietra e da ogni zolla, in dialogo continuo con la natura. E anche da queste opere, fatte durante le varie soste nel Parco o al ritorno nei propri studi. A testimonianza che il Pollino, riserva di verde del Mediterraneo, è stato e rimane luogo di ispirazione e di ricerca per artisti di generazioni, provenienza e indirizzi diversissimi.