Best of della musica nel 2023. I migliori album, festival e concerti dell’anno
Tutto il meglio dell'anno che sta per finire tra uscite discografiche, festival, concerti, eventi particolari e proposte di turismo musicale. Le nostre scelte
Com’è stato il 2023 della musica? Il nostro best of ripercorre l’anno in chiusura premiando le migliori uscite di album, i festival più riusciti, le produzioni live meglio organizzate, i concerti più emozionanti e gli eventi che, pur non essendo strettamente musicali, hanno musicisti per protagonisti.
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Miglior album internazionale: i/o di Peter Gabriel
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Miglior album italiano: Urban Groovescapes di Max Casacci
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Miglior album celebrativo: Over night sensation di Frank Zappa
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Miglior proposta di turismo musicale: Trekking del Cammino Balteo in Valle d’Aosta
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Miglior evento: Biennale Musica Venezia
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Miglior festival: Suoni delle Dolomiti
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Miglior concerto: Meredith Monk ad Amsterdam
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Miglior evento più atteso: la mostra di Michael Stipe all’Ica di Milano
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Miglior festival outlook: Bilbao BBK Live
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Miglior produzione live: Limbo Festival in Toscana
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Miglior notizia musicale: le lezioni di musica di Riccardo Muti
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Miglior videoclip a tema artistico: Victimhood di Björk
Il nuovo album i/o di Peter Gabriel è arrivato a poco più di 20 anni di distanza dall’ultimo Up e non ha deluso le aspettative. Già a partire dal primo singolo, Panopticom, una ballad in pieno stile fusion dell’ex cantante e cofondatore dei Genesis, concepita a partire dall’idea di un’enorme banca dati accessibile in tutto il mondo per diffondere conoscenza. Un disco senza una vera e propria data di pubblicazione, ma scandita dalle fasi lunari, con una nuova canzone rivelata ogni Luna piena, abbinata a una cover di artisti sempre diversi.
Diversamente dal precedente Earthphonia – realizzato con suoni della natura per sottolinearne la fragilità – Max Casacci nel suo ultimo album Urban Groovescapes ci ha invitati a ripensare le nostre città: ha colto la bellezza di un rumore nella routine cittadina ed è riuscito a convertirla in musica da ballare, realizzando un disco dance sui generis. Il chitarrista e fondatore dei Subsonica l’ha fatto senza strumenti musicali: 10 tracce in continuo divenire perché il disco rimane ‘aperto’ a continue implementazioni di brani realizzati con suoni e rumori di città.
Nel cinquantesimo della pubblicazione, l’album Over-Nite Sensations rappresenta un punto di svolta nella musica di Frank Zappa,uno dei più geniali musicisti del Novecento dall’eclettismo quasi compulsivo, spirito libero e dissacrante che ha raccontato le storture e le ipocrisie della società americana e che, giusto trent’anni fa, ci lasciava. In questo disco del 1973, uscito ora in un’edizione ampliata che comprende diversi formati, inclusa un’edizione Super Deluxe da cinque dischi, con 88 tracce in totale di cui 57 inedite, Zappa rende più protagonista la propria voce, mettendola in primo piano, e si perfeziona come chitarrista.
Per il suo obiettivo di destagionalizzare il turismo abbiamo deciso di premiare il Cammino Balteo, iniziativa che unisce concerti e visite guidate a castelli eccezionalmente aperti, accompagnati da guide escursionistiche, sul tracciato di uno dei nuovi cammini d’Italia. Questo progetto ideato da Office régional du Tourisme, Consiglio regionale della Valle d’Aosta e Associazione Lingotto Musica, forte del successo dell’edizione primaverile, è tornato in autunno e ha fatto nuovamente sold out di presenze con visite ai castelli di Saint Marcel e Fenis, tra esibizioni di musica classica, elettronica e mediterraneo-orientale, eseguiti da docenti del Conservatorio di Aosta.
È stata l’edizione della svolta, quella dedicata quest’anno dalla Biennale Musica di Venezia alle sonorità elettroniche, che ha convinto un pubblico eterogeneo, reattivo e partecipe sia alle proposte dance che d’ascolto. Con il suo massimo apice emotivo durante l’esibizione al Teatro La Fenice di Ships di Brian Eno, Leone d’Oro alla Carriera: l’incontro tra la sua opera ambient più importante e la Sea Baltic Philarmonic, diretta dal vulcanico e istrionico Kristjan Järvi, ha dato origine a un crescendo di intensità che ha catapultato gli spettatori nella dimensione del sogno e dell’immaginazione.
I Suoni delle Dolomiti è una rassegna quasi trentennale di concerti gratuiti in Trentino, da alcuni anni sotto la direzione artistica di Mario Brunello. Un festival dove il cammino è parte centrale ed essenziale dell’esperienza, tanto quanto quella dell’ascolto. Quest’anno tra gli highlight c’era il cantautore italo-londinese Jack Savoretti che, senza smanie da star, ha offerto un concerto senza barriere, fisiche e relazionali, dall’atmosfera intima e familiare che ha sposato in pieno la filosofia di questo festival di “musica in natura”, rispettoso dell’ambiente, grazie alla poca amplificazione e sofisticazione tecnica della strumentazione artistica.
La performance delle musiche di Meredit Monk è stato un walking concert dove si poteva assaporare tutta la bellezza dell’ex chiesa medievale di Amsterdam Oude Kerk ed entrare materialmente nello spazio sonoro dello show. Le famose canzoni per pianoforte dell’artista ottantenne sono state eseguite da un duo di giovani pianisti italiani residenti in Olanda, Alessandra Di Gennaro e Gianmarco Moneti che sono riusciti a trasmettere con il semplice tocco la fisicità della sua musica, essenzialmente fatta di voce e di dialoghi, personali e collettivi, di scambi di ruoli tra “cantante” e “accompagnamento”.
Ancora prima di inaugurare, è andato sold out l’opening dell’evento dell’anno: l’attesa mostra di Michael Stipe all’ICA di Milano che, dopo lo scioglimento dei R.E.M., fa l’artista a tempo pieno e in questa esposizione affronta il tema del ritratto in forma crossmediale, declinato in tanti linguaggi espressivi diversi che spaziano dalle fotografie alle copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture e alle opere audio. L’ex leader della band planetaria che ha contribuito a fondare, di cui è stato cantante e autore dei testi per 31 anni, vendendo oltre 100 milioni di dischi e facendo tournée in tutto il mondo, è così tornato al suo primo amore: l’arte.
C’è grande attesa per il Bilbao BBK Live, uno dei più importanti festival di musica elettronica e rock d’Europa che ha già annunciato le date (dall’11 al 13 luglio 2024) e le prime conferme di una line up di grandi nomi come Massive Attack, Arcade Fire, Prodigy e Underworld, in una location spettacolare. Come sempre il luogo dove si svolgeranno i live sarà, infatti, il sito di Kobetamendi, sulle colline di Bilbao, città dove sorge il museo Guggenheim: un luogo magico, dove la musica si fonde con la natura e con una vista spettacolare sul Monte Cobetas.
Un Burning Man in miniatura, un piccolo raduno di appassionati di elettronica che si sono dati appuntamento nella verde Garfagnana quest’estate: il Limbo Festival di Barga, in provincia di Lucca. Premiamo la capacità organizzativa della dimensione “boutique” che non mira a fare grandi numeri, piuttosto a far vivere un’esperienza di qualità e sostenibilità per il territorio. Il tutto creando spazi di condivisione con i partecipanti all’evento, dove la musica è il collante che tiene unite arte, sport e spiritualità in un luogo da sogno come la tenuta Il Ciocco – il primo resort italiano nato negli Anni Sessanta – in una dinamica festivaliera che ricalca sia la tipologia di offerta turistica che la struttura ricettiva vera e propria.
Anche quest’anno Fondazione Prada conferma l’impegno per l’educazione musicale delle giovani generazioni. Si rinnova, infatti, la collaborazione tra il direttore d’orchestra Riccardo Muti e il museo milanese con l’obiettivo di avvicinare i giovani all’opera. Per il 2023, il progetto Riccardo Muti Italian Opera Academy prosegue per il secondo anno nel riscoprire e trasmettere la tradizione operistica italiana – a maggior ragione ora che il canto lirico è diventato Patrimonio Unesco – proponendo lezioni e prove concerto – aperte al pubblico – dedicate alla Norma di Vincenzo Bellini.
Premiamo l’ultimo video di Björk, Victimhood, il quinto brano tratto dal suo ultimo album Fossora perché a realizzarne il videoclip è la pittrice islandese, nonché amica di vecchia data della cantante, Gabríela Friðriksdóttir che, insieme al regista Pierre-Alain Giraud, ha saputo tradurre in immagini le sue originalissime atmosfere. Il videoclip, molto affascinante ed evocativo, consiste in un’animazione dei personaggi e degli sfondi presenti nei quadri a olio di Gabríela Friðriksdóttir con lo scopo di trasformare in materia visiva la dimensione onirica delle musiche di Björk.
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Miglior album internazionale: i/o di Peter Gabriel
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Miglior album italiano: Urban Groovescapes di Max Casacci
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Miglior album celebrativo: Over night sensation di Frank Zappa
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Miglior proposta di turismo musicale: Trekking del Cammino Balteo in Valle d’Aosta
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Miglior evento: Biennale Musica Venezia
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Miglior festival: Suoni delle Dolomiti
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Miglior concerto: Meredith Monk ad Amsterdam
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Miglior evento più atteso: la mostra di Michael Stipe all’Ica di Milano
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Miglior festival outlook: Bilbao BBK Live
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Miglior produzione live: Limbo Festival in Toscana
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Miglior notizia musicale: le lezioni di musica di Riccardo Muti
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Miglior videoclip a tema artistico: Victimhood di Björk
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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…