Fragile, mutevole, effimera. La mostra di Lucia Cantò a Milano
Sono tutte di nuova produzione le opere presentate da Lucia Cantò negli spazi di Fondazione Elpis. In mostra anche l'esito del laboratorio partecipato tenuto dall’artista a settembre 2023 con undici invitati, selezionati tramite open call
Vulnerabilità che diventa potenza e viceversa. La mostra di Lucia Cantò (Pescara, 1995) è un racconto intimo che abita il piano terra di Fondazione Elpis, presentando tre installazioni di grande formato. Muovendosi tra assonanze e contrasti, l’artista le traduce in movimento – vettoriale il primo (Madre) e concentrico il secondo (Stellario) – il cui equilibrio si realizza in Edilizia di un pensiero, tra tubi zincati e fiori recisi. La materia, e la ricerca che ne deriva, conduce il ritmo di questi movimenti, mentre riflette sul suo stesso essere fragile, mutevole, effimera.
Una metafora di comunità nella mostra di Fondazione Elpis
Le installazioni sono tutte di nuova produzione e accompagnate da una serie di disegni che “costellano” la poetica dell’artista, come un diario il cui segreto viene svelato per l’esposizione. Sembra di riconoscere due costanti nel lavoro di Lucia Cantò osservando la mostra: la fragilità della carta, emotiva e impulsiva, come uno schizzo a matita e la statuaria progettualità delle tre installazioni (Madre, Edilizia di un pensiero e Stellario), la cui infrangibilità è tuttavia tradita della delicatezza del pensiero che le ha concepite. Cambiamento e trasformazione ne caratterizzano la fruizione, come l’appassimento inevitabile dei fiori recisi -a cui si alternano fusioni metalliche degli stessi – appesi alle mantovane parasassi in Edilizia di un pensiero, mentre l’idea di collettività e scambio ne conduce la rivelazione, come in Madre e Stellario, entrambe accomunate da una collaborazione di forze, necessaria per permettere alle strutture di sostenersi.
Il laboratorio di ceramica che accompagna la mostra di Lucia Cantò
L’intero corpus fa da preludio a quella che può essere definita la quarta opera di Stelle che sorreggono altre stelle, un laboratorio partecipato tenuto dall’artista a settembre 2023 con undici invitati, selezionati tramite open call. Al primo piano, infatti, sono presentati – grazie al progetto espositivo curato da Studio GISTO – gli esiti dell’esperienza collettiva che ha visto persone di genere, età e professione differente, condividere un processo introspettivo finalizzato alla realizzazione di un autoritratto in argilla. Il processo, stimolato e plasmato da una doppia dimensione, individuale e al tempo stesso collettiva, ha portato come esito un rinnovato equilibrio (sensoriale, emotivo, relazionale…), che dunque appartiene al singolo tanto quanto alla comunità che vi ha partecipato, spesso proveniente dal quartiere circostante la fondazione.
La collaborazione tra Fondazione Elpis e Una Boccata d’Arte
È caratteristica della Fondazione promuovere un dialogo a lungo termine con gli artisti che partecipano alle iniziative che promuove. Tra queste, la principale è Una Boccata d’Arte, accanto alle collaborazioni con residenze d’artista come Ramdom (Castrignano de’ Greci, Lecce) e In-Ruins (Parco Archeologico di Sibari, Cosenza). Lucia Cantò stessa ha preso parte nel 2022 alla terza edizione della rassegna di interventi diffusi, vedendosi affidato il borgo di Malamocco (Venezia) dove è intervenuta con Restrizione emotiva, a cura di Giovanni Paolin. In occasione di Stelle che sorreggono altre stelle la curatela è stata nuovamente affidata a lui, con la collaborazione della giovanissima Sara Maggioni.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati