Tiepolo e i pittori del Settecento in mostra a Udine 

Crocevia di scambi tra Vienna e Venezia, nel ‘700 il Friuli è stato terra fertile di pittori. La mostra al Castello di Udine li racconta attraverso più di cento opere

Il Castello di Udine ospita la mostra Pittori del Settecento tra Venezia e Impero. Selezionando centotrenta testimonianze, tra opere e documenti, la rassegna pone l’attenzione sulla produzione artistica che si è sviluppata nel territorio friulano. Territorio geograficamente di confine ma anche di passaggio, contaminazioni, osmosi, incontri, perché coinvolto nella direttrice Vienna-Venezia, le capitali delle due grandi potenze europee che governavano sulla regione e sulle città di Udine e Gorizia, ossia l’impero Asburgico e la Serenissima Repubblica di Venezia. 

Giambattista Tiepolo nella mostra al Castello di Udine 

L’obiettivo della mostra è mettere in risalto quelle personalità che hanno trovato in Friuli l’ambiente adatto ad esprimere il loro talento. Dalle più note, come Giambattista Tiepolo e il figlio Giandomenico, Pietro Longhi e Nicola Grassi, a quelle meno conosciute al grande pubblico: Gaspare Diziani, Francesco Fontebasso, Francesco Chiarottini, anche se all’epoca hanno incontrato il consenso della committenza soprattutto religiosa. Giambattista Tiepolo è una figura dominante nell’arte europea del periodo. Con il suo talento e la messa in scena delle sue opere pone le basi della grande decorazione tardobarocca dei palazzi e degli edifici principeschi.  Il suo eclettismo fa coesistere un’intensa fantasia con un meticoloso realismo. In ogni creazione, anche la più bizzarra, l’artista riesce sempre ad inserire un frammento naturalistico che rende la composizione reale. Chi volesse incrementare la conoscenza dell’autore dovrebbe leggere lo stimolante saggio di Roberto Calasso, Il rosa Tiepolo. Da un lato c’è l’artista dei soffitti. Delle pale d’altare. Delle maliziose scene mitologiche. Dei ritratti ufficiali. Delle donne nude e bionde che galleggiano sopra le nubi. Dall’altro c’è l’autore delle acqueforti. Tutte ad alto tasso simbolico. In mostra si possono vedere due disegni appartenenti alla collezione Sartorio di Trieste. Sono due studi raffiguranti un “Gruppo allegorico per soffitto”, sapientemente scorciati a creare l’illusione di esser visti dal basso. Essi dialogano con la grande tela da soffitto “La Virtù e la Nobiltà trionfano sull’Ignoranza”.  Notevole è anche L’Angelo custode, realizzato nel 1737, dove domina la figura dell’angelo in volo che svolge la propria funzione, alla presenza di un ignaro bambino dormiente sull’orlo di un precipizio. 

Gli altri pittori del Settecento in mostra a Udine 

Fra gli altri artisti da riscoprire, si segnala Gaspare Diziani, pittore e incisore. I suoi dipinti, inizialmente fondati sui colori sgargianti, si schiariscono in una cromia meno accesa per l’influenza di Sebastiano Ricci. Si guardi ad esempio la sua Immacolata con quattro cappuccini (1735-40), semplice nella sua espressione figurativa e nella devozionale convenzionalità.  Francesco Fontebasso, abile decoratore, in pittura predilige le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni storiche, il ritratto, rivelando anche nella grafica grandi capacità e notevoli abilità nelle varie tecniche. Francesco Chiarottini, infine, nativo di Cividale del Friuli, nel 1760 si trasferisce a Venezia dove diventa allievo di Fontebasso e seguace del Tiepolo. La sua Madonna con Bambino del 1764 (opera che lo rappresenta in mostra) proviene dai Musei civici di Udine. 

Fausto Politino 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

Scopri di più