Umberto Mastroianni – Come un oro caldo e fluido

Informazioni Evento

Luogo
VITTORIALE DEGLI ITALIANI
Via Vittoriale 12, Gardone Riviera, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal mercoledì al venerdì 9:30 - 17:00

Sabato, domenica e festivi 9:30 - 17:30

Vernissage
30/12/2023
Editori
IL CIGNO GG EDIZIONI
Artisti
Umberto Mastroianni
Curatori
Alberto Dambruoso
Uffici stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Generi
arte moderna, arti decorative e industriali

La chiave di interpretazione dei suoi gioielli è fornita dallo stesso maestro che nel 1965, nel volume Ori e Poesie, associa al prezioso metallo di pasta tenera, duttile quasi come cera, la gestualità istintiva.

Comunicato stampa

«Come fusi ne ’l bronzo, come avvolti in polvere d’oro»

Canto Novo, Gabriele d'Annunzio

 

 

Sabato 30 dicembre, in occasione dell’ultima festa dell’anno del Vittoriale degli Italiani, inaugura Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni, una mostra curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma e fortemente voluta dal presidente Giordano Bruno Guerri per chiudere un 2023 ricchissimo di eventi, esposizioni, incontri e pubblico appassionato al Vittoriale.

 

Umberto Mastroianni* – figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell'attore Marcello Mastroianni – fu uno tra i più significativi e geniali artisti della scultura del Novecento.

La chiave di interpretazione dei suoi gioielli è fornita dallo stesso maestro che nel 1965, nel volume Ori e Poesie, associa al prezioso metallo di pasta tenera, duttile quasi come cera, la gestualità istintiva.

Nella stessa sede, il commento in presentazione di Massimo Mila svela la natura stessa del fare dello scultore nella lavorazione della materia preziosa: «ecco che accanto al drammaturgo della violenza spunta il poeta della tenerezza gentile: accanto all’accoltellatore di creta, l’orafo prezioso».

 

Una mostra unica, quella al Vittoriale degli Italiani, che esporrà 30 gioielli e 20 sculture riconducibili a un unico registro linguistico, quello della scultura-pittura di Mastroianni. Una feconda disseminazione di anelli, bracciali, ciondoli, spille, altri gioielli, lastre e sculture realizzati dall’autore tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione ‘a cera persa’ o ‘a colata in oro’, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. È grazie all’uso di un materiale così duttile e prezioso che Mastroianni fa una sintesi del suo percorso artistico lasciando trasparire nei gioielli il suo universo aggressivo, fantastico e duramente tellurico.

La mostra Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni sarà aperta al pubblico del Vittoriale, al Museo d’Annunzio Segreto, fino a venerdì 8 marzo 2024.

 

 

 

* Umberto Mastroianni nacque a Fontana Liri il 21 settembre 1910 dove iniziò a plasmare la materia alla scuola professionale della città. A quattordici anni, per seguire le sue inclinazioni artistiche, andò a Roma, dove frequentò l'Accademia di S. Marcello al Corso, lavorando contemporaneamente nello studio dello zio Domenico, anch'egli scultore. Due anni dopo Mastroianni si trasferì a Torino con la famiglia e qui rimase fino al 1970. Animato da sempre maggiore entusiasmo, iniziò una produzione artistica di rilievo che gli procurò i primi apprezzamenti e il premio del Turismo, istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1935 partecipò alla Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma e nel 1936 ottenne una meritata affermazione alla XX Biennale di Venezia. Fino al 1940 Umberto Mastroianni è stato uno scultore classico nel senso tradizionale: i suoi nudi e i suoi busti bronzei, di fattura e perfezione veramente sorprendenti, sono autentici capolavori. Scoppiata la guerra fu richiamato alle armi. Partecipò alla Resistenza che provocò in lui drammi interiori e struggenti moti di rivolta. Quegli anni influenzarono tanto i suoi pensieri e le sue tendenze artistiche da farne il massimo sostenitore e il più valido rappresentante della nuova e libera scultura d'avanguardia, permeata di ardite e affascinanti concezioni spaziali. L’affermazione che fece di Mastroianni lo scultore di fama internazionale, fu quella ottenuta alla Biennale di Venezia nel 1958 con il conferimento del Gran Premio internazionale per la Scultura.