Salento contemporaneo: da Kora la mostra di Driant Zeneli e Questo (non) è un museo
Cinque artisti italiani e stranieri portano l’arte contemporanea fuori dagli spazi museali nella mostra collettiva diffusa “Questo (non) è un museo” a Castrignano de’ Greci, nel cuore della Grecia salentina. Nella proposta di Kora c’è anche la mostra personale di Driant Zeneli, esploratore lacaniano dell’inconscio
Il progetto espositivo diffuso Questo (non) è un museo e la mostra personale di Driant Zeneli (Shkoder, 1983), Short fairy tales for adults, costituiscono le due proposte di Kora, il centro del contemporaneo di Castrignano de’ Greci, tra i comuni della Grecia salentina. Portare l’arte contemporanea fuori dai musei, attraverso la sperimentazione di nuove dimensioni espositive e rileggere storicamente aspetti inesplorati del territorio attraverso la tradizione orale, costituiscono le finalità della mostra collettiva a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi.
La mostra diffusa Questo (non)è un museo
L’esposizione si snoda in diverse location di Castrignano de’ Greci, tra bar, pizzerie, negozi di antiquariato ed un caseificio. Protagonisti della mostra sono tre artisti italiani, Matteo Pizzolante con l’installazione Sapeva le forme delle nubi, Lia Cecchin con OLGA, e Marcello Nitti con Ex libris e due stranieri, Theodoulos Polyviou in duo con Alfatih, che presentano l’opera According to some. Declinando, attraverso linguaggi espressivi differenti, la poetica della memoria, gli artisti propongono lavori quasi tutti già presenti nella collezione permanente di Ramdom.
La mostra di Driant Zeneli in Salento
Le tematiche psicanalitiche del perturbante e della mancanza costituiscono, invece, il fil-rouge di Short fairy tales for adults, la mostra personale di Driant Zeneli in corso negli spazi di Kora. L’esposizione, a cura di Claudio Zecchi, comprende tre opere realizzate tra il 2022 e il 2023, per lo più nel corso di una recente residenza artistica di Zeneli a Castrignano de’ Greci. L’esplorazione dell’inconscio, l’evocazione della dimensione onirica e la riflessione sul concetto di metamorfosi e di transizione caratterizzano le “brevi favole per adulti” dell’autore, scritte in collaborazione con psicanalisti e studiosi lacaniani. Sono “favole nere”, popolate da animali simbolici e ancestrali, che non contengono una morale o una soluzione ai quesiti esistenziali. Tra queste, particolarmente scenografiche risultano le sculture cinetiche in cartapesta di The ostrich and the ladybug (La coccinella e lo struzzo).
Cecilia Pavone
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati