Il libro che racconta la maison Chanel attraverso 55 oggetti-simbolo 

Un nuovo volume analizza la maison francese, dai tessuti agli accessori e ai dettagli. Perché Coco è stata una stilista acuta, oltre che ossessionata dal numero 5

La giornalista ed esperta di moda Emma Baxter-Wright è riuscita a riassumere l’intera vita di Coco Chanel in 55 oggetti-simbolo. Il suo nuovo libro, uscito nel 2023, si intitola Chanel in 55 Objects: The Iconic Designer Through Her Finest Creations. Gli oggetti trattati rappresentano le radici su cui la Maison si fonda, portatori di ideali che hanno permesso al marchio di rimanere vivo nel tempo senza perdere l’essenza della creatrice. 

I temi del libro “Chanel in 55 Objects”

Chanel in 55 Objects è una ricca collezione delle innovazioni che hanno reso celebre la figura di Coco Chanel. Ogni pagina, attraverso eleganti illustrazioni, riflette la classe intrinseca del marchio. E ognuno dei cinquantacinque temi selezionati viene introdotto con estrema cura in ordine cronologico, esplicitando fin da subito con un’apposita dicitura il suo significato nella vita della stilista o la trasformazione da esso apportata nel guardaroba femminile del XX Secolo. Non si parla solo di moda, ma anche di profumi, gioielli, accessori, luoghi, motivi e persone che l’hanno ispirata. Partendo dal racconto delle umili origini della fashion designer, man mano viene svelato l’animo rivoluzionario e intraprendente di Coco: i tentativi di riscatto dalla sua situazione sono infatti molteplici, a partire dal suo ruolo da cantante di cabaret grazie a cui riesce ad entrare in contatto con i ceti alti, che le offrivano un sostentamento economico per iniziare la sua attività. 

Il successo di Coco Chanel 

Il libro esalta anche la mente geniale di una delle più famose couturière parigine. Ogni circostanza vissuta o persona incontrata poteva rappresentare un’occasione per il successo, un’ispirazione per la prossima innovazione. Divise e abiti maschili hanno rivestito, per esempio, un ruolo rilevante nel suo percorso artistico. A seguire, la produzione di abiti da scena per il teatro e per il cinema ha contribuito fortemente alla popolarità del marchio. E nel volume, oltre agli amori di Coco, si menzionano numerose figure al femminile determinanti nella sua storia: tra le pagine del libro è possibile scorgere il nome di Jackie Kennedy, per cui il marchio produsse nel suo negozio a Rue Cambon il famoso tailleur rosa in tweed; e di Marilyn Monroe, per il suo forte impatto nel successo del profumo Chanel N°5. 

Gli oggetti simbolo di Chanel

La Maison Chanel, fin dalla sua nascita, è sinonimo di eleganza e successo. A renderla tale sono stati, e sono tuttora, gli oggetti iconici trattati in questo libro. Nonostante il minimalismo del marchio, Coco amava aggiungere dei tocchiprovocatori che potessero diventare celebri ed essere facilmente riconducibile al brand, tra cui la camelia che ricorre nelle creazioni sia come semplice decorazione sia come parte di stampe complesse. Spesso era accostata con grande effetto al suo colore preferito, il noir. Un altro motivo caratterizzante delle creazioni di Chanel è rappresentato dalle strisce nautiche chic, che riprendono la divisa della marina francese, così come la camicia casual introdotta per la prima volta nel guardaroba femminile con la collezione del 1917. La palette di colori, invece, si è rivelata duratura, in quanto bianco e blu sono rimasti una combinazione vincente. Un’altra rivoluzione è stata The Little Black Dress: Chanel fu la prima stilista ad usare il nero sia per gli abiti da giorno sia per quelli da sera, e tutt’ora è un must have della moda contemporanea. Di simboli si parla anche per le Slingback bicolore, alleate di praticità e semplicità. Se la pelle fosse stata interamente di capretto nuda, avrebbe mostrato ogni segno di abrasione e sporco; tuttavia, aggiungere una punta scura a contrasto, avrebbe salvaguardato da tale rischio e conferito un tocco elegante all’accessorio. 

Chanel N°5 e il Tweed 

Anche il successo del profumo Chanel N°5 è intramontabile, essendo stato a suo tempo un prodotto all’avanguardia, sia per il nome sia per la confezione. Invece, parlando di tessuti? Coco creò il Tailleur in Tweed, un tessuto riservato all’abbigliamento maschile. Fu capace di conferirgli un aspetto femminile, e lo stesso Karl Lagerfeld rivisitò per primo i tailleur creati dalla stilista, allontanandosi dalle versioni squadrate color pastello degli Anni Cinquanta e proponendo modelli in denim, pelle e con decorazioni di piume e paillettes. Ogni stagione continua ad essere riproposto con le opportune rivisitazioni, perché questi oggetti, emblema del marchio, possono essere interpretati come delle vere e proprie firme lasciate sulla moda del XX secolo, promuovendo una donna distintiva, elegante, esclusiva, emancipata e moderna, senza eguali.

Giulia Bracaloni

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Giulia Bracaloni

Giulia Bracaloni

Curiosa, intraprendente e creativa. Studentessa di Business Management all'Università di Roma La Sapienza. Da sempre affianca ai suoi studi ciò che più ama: la moda. Ammaliata dagli anni '90 e dal vintage, nonché dalle riviste. Perché la moda le trasmette…

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