Per una enciclopedia soggettiva del contemporaneo
Libere associazioni di idee, indagini intime che finiscono sistematizzate in mappe immaginifiche. Dalla pop-art alla sci-fi: un flusso di informazioni che scorre impetuoso, senza soluzione di continuità. È Ward Shelley, a The Flat di Milano fino al 14 dicembre.
Una lettura, il fotogramma di un film, un nome. Il dato nudo e crudo, capace di innescare come una scintilla, un tumultuoso stream of consciousness; associazione di idee senza soluzione di continuità, passaggio intimo e serrato da un riferimento all’altro. Un bombardamento a tappeto di riferimenti serrati quello che Ward Shelley (Auburn, 1950) ordina ad ampio raggio, vincendo grazie alla minuziosa follia di un’infografica a servizio dell’arte la propria guerra personale alla memoria. La vita di Frank Zappa e quella di Pat Oleszko, l’opera di Andy Warhol e quella di Jack Smith; cinquant’anni di politica estera americana, il neorealismo, l’epopea della fantascienza: interessi e passioni disparate, ricostruiti in forma di pulitissimi affreschi su mylar. Seguendo input e letture personalissime, percorsi ideali che affastellano informazioni e interpretazioni: il “mondo secondo Ward” è una intima enciclopedia soggettiva, condivisa e universalizzata.
Francesco Sala
Milano // fino al 14 dicembre 2012
Ward Shelley – State of Things
THE FLAT – CARASI ARTE
Via Frisi 3
02 58313809
[email protected]
www.carasi.it
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