Ottavia Pompei – L’uomo a una dimensione
La visione del filosofo tedesco Marcuse fa da sfondo, sessanta anni dopo, al mondo creato e indagato dall’immaginazione di Ottavia Pompei.
Comunicato stampa
Il titolo “L’uomo a una dimensione” che Ottavia Pompei ha scelto per la sua prima personale romana nella sezione Esordi di Blocco 13, è lo stesso di due delle opere esposte dalla giovane pittrice marchigliana. E riprende quello del libro del 1964 in cui Herbert Marcuse analizza i riflessi dell’industralizzazione e del capitalismo sull’individuo: l’uomo ingranaggio di un processo nel quale è al tempo stesso ingranaggio della produzione e consumatore acritico, privato della possibilità di scelta. La visione del filosofo tedesco fa da sfondo, sessanta anni dopo, al mondo creato e indagato dall’immaginazione di Ottavia Pompei. Nei recenti lavori dell’artista di San Benedetto del Tronto - allieva all’Accademia di belle arti di via Ripetta di Roma, tra gli altri, di Vincenzo Scolamiero - si assiste a una sintesi dinamica di forze contrastanti. Sul fondo del foglio o di tavole sagomate convivono - frutto di una continua metamorfosi delle forme e del segno - la pittura e la grafica, l’olio e la china, la sfera privata (interpretata dai componenti della sua famiglia che fanno da modelli ai dipinti) e la dimensione pubblica, espressa da personaggi che incarnano feticci da muovere, performare, esibire, quindi fotografare e filmare, nel corso di sortite nel paesaggio naturale e urbano. Infine, in questa attitudine a rompere gli schemi dell’alto e del basso, a fondere la cultura aulica e con quella popolare, i riferimenti al fantastico e alla tradizione analitica dell’iperrealismo e quelli al fumetto, alla street art e all’iconosfera del tatuaggio, lavoro che pure Pompei ha sperimentato per un anno nello “Shock Tattoo” di Sergio Messina.
Nella mostra, accompagnata da un testo di presentazione del curatore, sono esposti “In Gold we Trust” (2019); “What the Fuck are you doing” (2020); “L’uomo a una dimensione. Feticci” (2022), “L’uomo a una dimensione. Effetto domino” (2022), “Natività” (2023).
Cenni biografici – Ottavia Pompei nasce nel 1992 a San Benedetto del Tronto, dove vive dopo l’esperienza a Roma e la laurea in pittura all’Accademia di belle arti in via Ripetta (in precedenza si era diplomata al liceo artistico Osvaldo Licini di Porto San Giorgio). Ha esposto in mostre collettive quali, nel 2016, “Tra segno e colore” (Accademia di Romania, Roma) e “Festina Lente”, Sala Corner D del Maxxi; nel 2017, “L’arte nel territorio” alla Pinacoteca comunale di arte contemporanea, Gaeta, e “Metamorphosis, before and after Rome” (Accademia di Romania). Nel 2021 è stata coinvolta nella residenza “STAZIONarti” nel contesto della riqualificazione della stazione di ferroviaria di Arsoli, in provincia di Roma; ha partecipato alla sesta edizione del progetto “PopFormArt” a Villa Repaci a Palmi (Reggio Calabria); ed ha esposto nella collettiva “Chiamata alle arti” ospitata nella galleria Mucciaccia Contemporary.
Didascalie delle foto – “L’uomo a una dimensione. Feticci”, opera del 2022 fotografata al mare nel 2023.