Apre ad Ascoli Piceno il nuovo Spazio Premio Licini. Si parte con la mostra di Mochetti, poi Pirri
Maurizio Mochetti è l'artista che dà il via alla programmazione dello Spazio Premio Licini. Un luogo di studio e ricerca dedicato ad artisti con almeno 64 anni d’età
Se negli ultimissimi anni Ascoli Piceno ha rivelato una certa vitalità culturale, proponendo festival e rassegne di respiro nazionale, il merito è anche dell’associazione Arte Contemporanea Picena, che da oltre un decennio cerca di offrire alla “città del travertino” occasioni di ricerca e confronto al di fuori dei circuiti mainstream. L’ultima trovata del duo composto da Alessandro Zechini e Andrea Valentini, rispettivamente direttore artistico dell’associazione e presidente, ed entrambi già curatori del Premio Licini by Fainplast (premio nazionale dedicato al celebre pittore marchigiano e rivolto ad artisti che non abbiano superato i 64 anni), è l’apertura di un piccolo ma prezioso spazio espositivo, a fine 2023 inaugurato a pochi passi da Piazza del Popolo: qui, al contrario, ci saranno solo in mostra artisti con un’età superiore ai 64 anni, che poi è l’età di Licini quando morì.
Si tratta di un luogo molto funzionale: poche pareti disposte in maniera da assicurare alle opere in mostra il giusto respiro, garantendo all’osservatore un percorso di visita mirato e accogliente. Aperta al pubblico lo scorso novembre, la nuova galleria – che prende il nome di Spazio Premio Licini – inizia il suo programma con un nome di spicco della neoavanguardia tra la seconda metà del XX Secolo e gli inizi del terzo millennio: Maurizio Mochetti, protagonista di una rassegna che ne celebra la produzione a partire dalla sua prima mostra del 1968, intitolata Dieci progetti presso la Galleria La Salita di Roma.
Presto la galleria, dotata anche di foresteria, si amplierà anche su un altro piano del palazzo che la ospita.
La mostra di Maurizio Mochetti ad Ascoli
Curata da Alessandro Zechini, la mostra raccoglie in totale dodici opere, tra disegni e progetti concepiti dall’artista romano dagli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta; un arco di tempo all’interno del quale Mochetti si attesta in ambito internazionale per le sue opere “concettuali” legate ai temi dello spazio, del vuoto e dell’orizzonte. “Mochetti ha conferito alla progettazione artistica una nuova prospettiva, liberandola dalla mera funzione di bozzetto o disegno esplicativo per la realizzazione dell’opera definitiva”, dichiara Zechini. “I suoi disegni presentano un approccio che avvicina le opere alla rappresentazione dell’idea, senza cristallizzarla in una forma chiusa. Il progetto stesso diventa l’opera, emancipandosi dalla dipendenza verso l’opera ‘definitiva’”. E su questo aspetto la rassegna spinge in maniera particolare, grazie alla presenza di lavori significativi della produzione dell’artista – come Raggio di sole del 1965, progetto che rappresenta uno spazio vuoto attraversato da un raggio di sole in movimento, liberato dalla sua rappresentazione simbolica, mistica o naturale “per divenire una retta di fotoni in movimento”.
La mostra di Maurizio Mochetti ad Ascoli. Le opere
Aperta al pubblico fino al 14 gennaio 2024, la mostra ospita inoltre diversi Camouflage datati tra il 1979 e il 1999, opere su carta di medio formato che reinterpretano la pelle degli aerei Bachem Natter BA 349 B-1944 della Seconda Guerra Mondiale, trasformandola in texture geometriche e astratte secondo le teorie della Gestalt. Risale invece al 1974 Freccia Nera – affascinante disegno che ritrae una freccia all’interno di un’ellisse, in grado di compiere una rotazione completa di 360 gradi attorno al proprio asse –, mentre del 1967 sono altri due lavori fondamentali: Quattro cubi che si riequilibrano, che rappresenta quattro cubi in relazione tra di loro, e Luce-suono, dove due punti su pareti opposte generano impulsi luminosi e sonori a intervalli regolari. Diversi e complementari tra loro, disegni, bozzetti e collage dialogano facendo emergere i temi fondamentali della ricerca dell’artista romano: lo studio del suono e della luce, la relazione tra progetto e spazio reale, la trasformazione dell’opera in relazione al tempo. Nel complesso, un’occasione valevole per conoscere in maniera ravvicinata l’universo creativo di Mochetti, esplorando la sua capacità di trasformare concetti e materiali in un’arte che valica i termini della rappresentazione tradizionale.
Il nuovo Spazio Premio Licini
Situato all’ultimo piano di un affascinante edificio storico nel cuore di Ascoli Piceno, le cui radici mantengono un legame profondo con la storia della città, il nuovo Spazio Premio Licini si presenta come un luogo di studio e ricerca: un unicum all’interno di una città e di un territorio, quello ascolano, che dagli Anni Novanta in poi non ha certo brillato per iniziative legate all’esplorazione più profonda e consapevole dell’arte contemporanea. Ospiti della galleria sono solo “grandi maestri” che hanno più di 64 anni, e che hanno saputo innovare il linguaggio dell’arte contemporanea anche attraverso il medium del disegno. Il dettaglio anagrafico non è certamente casuale: se il Premio Licini by Fainplast (vinto quest’anno da Valerio Nicolai, attualmente protagonista di una bella personale alla Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”) si rivolge infatti esclusivamente a pittori under 64 (gli stessi anni che aveva Licini al momento della morte), il nuovo spazio si sofferma su artisti al di là di questa soglia, diventando pertanto una sorta di luogo d’arte speculare al premio, che ne integra e completa il campo di ricerca. “Con questa mostra il Premio Licini by Fainplast amplia la propria proposta culturale: non soltanto il premio annuale che seleziona artisti che utilizzano la pittura come mezzo espressivo, i numerosi incontri per avvicinare le persone all’arte contemporanea, ma un’ulteriore proposta che si collega a un’espressione artistica molto importante per Licini: il disegno”, ha dichiarato Alessandro Zechini, che spoilera in anteprima ad Artribune: “il prossimo artista sarà Alfredo Pirri, ospite di una rassegna personale in primavera”.
Alex Urso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati